mercoledì 3 aprile 2013

Deambulando solvitur...

"Camminando, risolvo, trovo la soluzione". Ecco, questo recita il brocardo latino. Sì ma, per  spostarsi, andare a piedi da un punto a un altro (Treccani), vi è bisogno di un sia pur minimo refolo di energia. Anche l'agorazein della polis greca ("recarsi in piazza per vedere che si dice") presuppone comunque che si "metta mano" alle gambe e vi si influssi un acceno di pneuma vitale.
Assodato questo, il Presidente Napolitano, proprio sulla scorta della considerazione che la "saggicità" (l'idea platonica della saggezza) mal si confà a un pie' veloce qualsiasi, ne ha scelti dieci, di piedi "savi".
"Se il traguardo è cento, è sufficiente cumulativamente che ogni prescelto ne percorra dieci per arrivare alla meta, nevvero?".
Avrebbe potuto sceglierne otto, nove, sette. Nossignore. La divina Tetraktys di Pitagora è salva.
Avrebbe, altresì, potuto attingere a persone più giovani. Niente da fare. Dieci virgulti avrebbero oltrepassato dieci volte e  (forse più) l'arrivo iridato.
Avrebbe, infine, potuto nominarne di altri meno incartapecoriti nella carta moschicida del potere. Manco a pensarci. La lottizzazione partitica del pensiero ne avrebbe ricavato un ferale e mortifero colpo.
Ed è con viva e vibrante soddisfazione (Crozza docet) che, nell'ordine:
a) si salva la trascendentale proporzione del 10 coerentemente all'assioma che vuole sempre che se un compito può essere assolto da uno solo, se ne paghino dieci affinchè il risultato (forse) si possa raggiungere (magari da uno solo);
b) si preserva la sindrome politica di Nestore (re di Pilo, con circa trecento anni sul groppone) che, da sempre, la fa da padrona sul suolo italico;
c) ci si mantiene inzaccherati nella melma del sistema.
a)+b)+c)= IL CAMBIAMENTO.
Io, per non saper nè leggere nè scrivere (analfabeta del mondo), mi metto in cammino lungo la strada dell'ennesima illusione perchè, se proprio non "risolvo", almeno non morieris in bello (non morirò in battaglia). O no?
Così è se vi pare.

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