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Visualizzazione dei post con l'etichetta Cosmopolitismo

Merluzzo cosmopolita

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È l’ultima confezione rimasta. Mi guardo intorno con occhi furtivi. L’aprire il portello del bancone frigo e l’impossessarmene, è tutt’uno. Eccola finalmente nel mio carrello, la scatola di filetti di merluzzo . Soddisfatto, m’avvio alle casse. Alzo la testa: decine di carrelli inchiavardati su centinaia di consumatori , migliaia di acquisti che strabordano dalle buste del supermercato. Una scena apocalittica. Riprendo in mano la mia confezione di filetti di merluzzo; in qualche modo, dovrò pure ingannare l’attesa. Leggo. «Prodotto pescato in Norvegia ». Sorrido all’immagine del ridente merluzzo che solca i limpidi mari del nord. Al rigo di sotto, «Prodotto importato dalla Cina » Panico. Il merluzzo di cui sopra smette di ridere. Cioè, fatemi capire, pescato in Norvegia, lavorato in Cina e consumato in Italia ? Prendo il cellulare, allarmato. Digito su google «dalla Norvegia alla Cina». Memorizzo. E poi «dalla Cina all’Italia». Rimemorizzo. Sommo le due distanze: ...

Piccolo spazio, pubblicità

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« Piccolo spazio pubblicità » è l’intro dell’allusiva « Bollicine » di Vasco Rossi . E proprio il Blasco, dopo aver permesso che le sue « Senza parole » prima, e « Rewind » poi, facessero da colonna sonora allo spot dell’auto del momento targata Fiat, avrà pensato che le canzoni nascono per veicolare sogni e non per pubblicizzare veicoli. E così il cantautore di Zocca non ha più “venduto” alla pubblicità le sue melodie. Gesto, questo del Komandante, sicuramente non scontato, visto che al fascino (soprattutto economico) della réclame hanno ceduto un po’ tutti i cantanti, sia stranieri (i Rolling Stones, Madonna, Bob Dylan, etc.) sia nostrani (tra gli altri, Zucchero, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Giorgia, Ennio Morricone, Ligabue). Eppure, forse per non dipingere in maniera troppo edificante chi ha fatto di tutto per non volerlo essere nella vita così come nella musica, mi piace pensare altro in ordine al ripensamento della rockstar italiana sulla pubblicità. Mi stuzzica, ci...

Amazon, la vicina e la gatta

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È la quarta, indebita citofonata di questa settimana. E sì perché la fretta dell’ omino delle consegne è sempre troppa: due, tre secondi non si possono perdere per leggere il nominativo giusto cui citofonare. Ci sono due pulsanti, uno sopra e l’altro sotto, e tanto vale schiacciarli entrambi contemporaneamente: il destinatario della consegna verrà comunque a ritirare il pacco. Poco importa che quel destinatario non sarò mai io ma unicamente la mia vicina di casa . Sempre lo stesso siparietto. La doppia citofonata imperiosa. Lo sguardo allarmato all’orologio da parte del corriere un secondo dopo il «c’è un pacco per la signora…». La sua mano libera che tamburella spazientita sulle grate del cancello. L’attimo di sollievo quando la cliente si appalesa. Il risolino tra il soddisfatto e il bramoso di possesso della vicina di casa. Il lancio del pacco con contestuale penna per firmare la ricevuta. Una smorfia di disapprovazione non appena la firma richiede più di due secondi per e...

"Alessandro Magno Ieri e Oggi", di A. Cecchi Paone

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Alessandro Magno, dopo tredici anni di regno che hanno sconvolto il mondo, si trova nella sua reggia di Babilonia. L'uomo che, come racconta  Plutarco , tiene la testa lievemente piegata a sinistra come se cercasse una prospettiva diversa per osservare le cose, muore ad appena trentatré anni. Muore, così, l'uomo Alessandro che da piccolo riesce, lui solo, a capire cosa spaventa il per altri versi coraggiosissimo  Bucefalo : la sua ombra. Da questa comprensione, nasce un sodalizio con il suo cavallo che addirittura spingerà il sovrano macedone a dedicargli una città sulle rive dell'Idaspe,  Bucefalia . Resta invece in vita, a distanza di ventitré secoli, l'Alessandro fondatore di una città ( Alessandria , per l'appunto) costruita su indicazione onirica di  Omero  davanti all'isoletta di Faro; la  polis  che, tra l'altro, ospita nella sua  biblioteca  tutto il sapere dell'epoca accumulato anche grazie all'obbligo per tutti gli...

Due uomini armati in satira

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Due uomini armati fino ai denti, con i proiettili eccitati all’idea dell’esplosione imminente, irrompono in una redazione di giornale In qualsiasi altra redazione di ogni diverso giornale del mondo, i due uomini avrebbero provocato una carneficina. Due uomini armati fino ai denti, con l’odio bramoso di essere vomitato sui cani infedeli, irrompono in una redazione di un giornale… satirico: Charlie Hebdo . In questa redazione di siffatto giornale, i due uomini avrebbero voluto provocare una carneficina. Le cose sono andate diversamente . Il 07 gennaio 2015, due uomini hanno scelto il giornale e la redazione sbagliati . Fanno irruzione, con “geometrica potenza di fuoco”, in una sala vuota. Certo, ora è facile parlare di due sprovveduti che lasciano la carta d’identità in macchina ; che hanno sbagliato l’indirizzo della redazione. Troppo facile ricorrere al dilettantismo di due uomini che, in un altro giornale, in una diversa redazione, avrebbero potuto uccidere 12 p...