Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Consumismo

La capsula del congedo

Immagine
Prendersi un Tanto che a volte, quando ci troviamo al cospetto di chi ci dice che non prende caffè, restiamo contrariati per lo scarso acume dell’interlocutore che rifiuta la nostra offerta-richiesta di tempo. Che dietro il caffè ci fosse innanzitutto un pretesto per la discussione , il confronto , lo dimostra anche la volontà di Pietro Verri di chiamare il suo periodico proprio così, “Il Caffè”, per l’appunto. Bene. Se tutto questo è vero, è altrettanto vero che se m’inviti a casa tua e anziché servirti della moka con i suoi canonici cinque minuti “mentre esce il caffè”, fai ricorso alle capsule istantanee , probabilmente non hai tempo/voglia da dedicarmi nonostante l’invito. Vuoi mettere l’attesa del borbottio della caffettiera riempita da premesse di confronto con l’ “ecco qua” di una bevanda che prima di essere pensata già è pronta per il consumo? “Tutta n’ata storia”, direbbe il rimpianto Pino Daniele . Senza contare che il caffè preparato con capsule, nell’ordine: ...

Piccolo spazio, pubblicità

Immagine
« Piccolo spazio pubblicità » è l’intro dell’allusiva « Bollicine » di Vasco Rossi . E proprio il Blasco, dopo aver permesso che le sue « Senza parole » prima, e « Rewind » poi, facessero da colonna sonora allo spot dell’auto del momento targata Fiat, avrà pensato che le canzoni nascono per veicolare sogni e non per pubblicizzare veicoli. E così il cantautore di Zocca non ha più “venduto” alla pubblicità le sue melodie. Gesto, questo del Komandante, sicuramente non scontato, visto che al fascino (soprattutto economico) della réclame hanno ceduto un po’ tutti i cantanti, sia stranieri (i Rolling Stones, Madonna, Bob Dylan, etc.) sia nostrani (tra gli altri, Zucchero, Lucio Dalla, Claudio Baglioni, Giorgia, Ennio Morricone, Ligabue). Eppure, forse per non dipingere in maniera troppo edificante chi ha fatto di tutto per non volerlo essere nella vita così come nella musica, mi piace pensare altro in ordine al ripensamento della rockstar italiana sulla pubblicità. Mi stuzzica, ci...

Preziose terre rare

Immagine
Diciassette metalli , diciassette fottutissimi metalli. Fino a un centinaio d’anni fa, erano praticamente sconosciuti. Poi la loro scoperta e un nome atto a qualificarli: « terre rare ». «Terre», perché così si chiamavano, nel XVIII e XIX secolo, i minerali che non potevano essere modificati dalle fonti di calore ; «rare», per la bassa concentrazione (normalmente meno del 5%) dei loro depositi . Perché mi è venuto lo schiribizzo di parlare di questi minerali dai nomi impossibili (scandio, lantanio, ittrio, praseodimio, etc.)? Semplice, perché oggi è praticamente impossibile che un componente tecnologico nei campi più disparati (cellulari, computer, cavi di fibra ottica, energia nucleare, aerospazio e difesa, acciaio, automobili elettriche) non sia costituito da una percentuale più o meno importante di terre rare. Per capire meglio la pervasività di questi metalli, portiamo l’esempio dell’automobile: ebbene, le dozzine di motori elettrici di un’auto tipica, ...