"Il pittore di battaglie", di Arturo Pèrez-Reverte, Tropea edizioni (trad. R. Bovaia)
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In una torre di guardia abbarbicata sulla scogliera del Mediterraneo, l'ex fotoreporter di guerra Falques decide di averne abbastanza. Nonostante i trent'anni di professione sempre in prima linea, tra messe a fuoco, velocità di otturazione e diaframma, la fotografia non è in grado di dire più niente. Le "agghiaccianti simmetrie" degli scenari di guerra, da quelle dell'antichità fino a quelle dei giorni nostri, parlano un linguaggio che l'obiettivo (necessariamente parziale) della macchina fotografica non riesce a cogliere nè a decifrare. Falques, allora, ricorre alla pittura: un affresco circolare lungo tutte le pareti della torre, in cui rappresentare il metodo e le nascoste nervature di ogni conflitto, di ciascun cataclisma. Chi l'ha detto, infatti, che le battaglie sono governate dal caos? Ritiratosi in una edificante solitudine, l'ex fotoreporter dipinge anche per...