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Visualizzazione dei post con l'etichetta Politica

Caro Dante...

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Caro Dante , probabilmente non ti ricorderai di me. Ci siamo incontrati in qualche manifestazione sicuramente non ascrivibile alla destra salernitana . A volte capita, sai? Ti confesso, ora per allora, che pur non amando l’attivismo a favor di telecamera, riconoscevo in te una ventata di novità. Non che mi convincessi pienamente, questo no, ma almeno guardavo con favore all’intraprendenza un po’ gigionesca ma efficace che ti contraddistingueva. E, ti dirò, ho continuato a seg uirti anche in alcune iniziative che andavano nel solco di quella politica sociale di cui il nostro territorio ha un disperato bisogno (“Ripuliamo Salerno”, “ La casa del diritto alla salute”, “Le piazze del cuore”, etc.). Poi, qualche settimana fa, la notizia che per combattere “il sistema neofeudale dei De Luca ” e “il familismo amorale del Governatore in carica”, hai deciso di varcare il Rubicone: ti sei arruolato armi e bagagli nel centrodestra dell’ex Governatore Caldoro il cui consiglio ...

L'act del Jobs, del Family e il Dantedì

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Purtroppo conosco poco l’ inglese . A scuola infatti, sia perché appartengo alla generazione de “il francese è la lingua della cultura”, sia perché “vuoi mettere l’eleganza del francese?”, ho studiato la lingua “sbagliata”. Premesso ciò, pur non nascondendo una certa avversione per la fonetica anglosassone così sgraziata e per l’ortografia spesso troppo distante dalla pronuncia, apprezzo chi conosce l’inglese. Ecco, per l’appunto: la conoscenza! In Italia, la maggior parte di chi si professa conoscitore dell’inglese, è padrone solo di una trentina di termini e perifrasi “mercantilistici”. E poiché, in fondo, questi nostri connazionali sono consapevoli della loro scarsa preparazione, approfittano di ogni occasione per utilizzare la striminzita batteria di anglicismi. D'altronde, vuoi mettere la finezza del termine inglese al posto dello stinto e provinciale lemma italiano ? Ci sono, però, due considerazioni da fare al proposito: in primo luogo, troppe persone che utilizza...

Certi fatti e il silenzio di Eduardo

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Chiunque ha studiato un po’ di musica, sa che il silenzio , le pause sono l’essenza stessa della musica. Senza le pause, ci sarebbe un continuo sonoro che non genererebbe alcun motivo o melodia. Eppure siamo portati a identificare il silenzio con la rinuncia, la sottomissione, il chinare la testa. Chi non denuncia un misfatto è vittima e, in molti casi, complice. Il silenzio è inazione, soccombenza, omertà. Ci sono, però, dei silenzi diversi . Minneapolis, USA. Tutti abbiamo negli occhi l’immagine del poliziotto che per nove minuti , mano nella tasca e sguardo del buon padre di famiglia, sta uccidendo un nero. Da circa tre mesi ci bardiamo con mascherine e guanti per proteggere il nostro respiro dal virus e poi, nella civilissima America, lasciamo impunemente che un poliziotto faccia morire di asfissia un afroamericano . Fortunatamente c’è stata la diffusione social del video dell’omicidio. E allora via alle sacrosante proteste in tante nazioni del mondo al grido di “I ...

Il paese dai frutti sull'albero

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C’era una volta un paese in cui, non appena un frutto s’adagiava sul ramo o un ortaggio s’inturgidiva al sole, non c’era esitazione che teneva: un esercito di barbari , al costo di qualche moneta al giorno, coglieva l’uno e incassettava l’altro. Poi venne l’orco con corona virulenta e, sortilegio mefistofelico, immobilizzò le braccia operose: “Ti vuoi spostar per campi? Prego, documento attestante lavoro regolare !” L’antro della tendopoli di San Ferdinando , allora, si richiuse sconfortata, in attesa che qualcuno trovasse l’ “apriti-sesamo” liberatore. E i cinquecento e passa ospiti della baraccopoli (soluzione temporanea per un bisogno permanente) rimasero lì, a piluccarsi il grappolo della quarantena : 8 persone per ogni straccio di plastica blu, per una decina di bagni complessivi. Frattanto i frutti, ormai rubizzi, se ne stavano in panciolle a ciondolar dal ramo; gli ortaggi, per non esser da meno, si stravaccavano, corpulenti e satolli, all’ombra del solco. Il con...

L'assunzione e l'esempio di Troisi

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A volte basterebbe un nonnulla per trasformare una legittima aspirazione personale in una battaglia (sindacale, politica, generazionale) collettiva. Come sappiamo, una delle tre ricercatrici che hanno isolato il coronavirus , Francesca Colavita , per la “vocazione per la ricerca” e per la “lodevole attività professionale”, è stata finalmente premiata: da vergognosa precaria a meritevole “effettiva” allo Spallanzani di Roma. Tutto giusto, per carità. Immaginiamo però per un attimo, un attimo solo, che la ricercatrice Colavita avesse reagito diversamente all’assunzione propostale; qualcosa del tipo: “Sono lusingata, ma la mia coscienza m’impone, mio malgrado, di rifiutare. La ricerca è stata portata avanti da tre dottoresse rigorosamente precarie: o ci assumete tutte con contratto a tempo indeterminato oppure…” Come dite? Una cosa del genere si vede solo nei film o si legge esclusivamente in qualche feuilleton d’infima categoria? Eppure io vi dico che vi sbagliate ...

Saramago ai tempi del Coronavirus

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In “ Cecità ” dell’immaginifico José Saramago , si racconta dell’improvvisa e singolare cecità che colpisce un’intera cittadina. Gli amministratori locali, allora, per evitare oltremodo il diffondersi del contagio, pensano bene di internare i gruppi di ciechi in vari edifici. Orbene, l’ epidemia in atto serve al premio Nobel portoghese per evidenziare l’indifferenza e l’egoismo del genere umano con alcune, isolate eccezioni, come la moglie del medico: ella, infatti, perfettamente sana, pur di restare accanto al marito e di prendersene cura nell’edificio in cui questi è relegato, si finge cieca. Fuor di metafora, anche l’impazzimento da Coronavirus paragonabile, almeno per ciò che riguarda l’isteria mediatica, alla cecità di Saramago, ci è utile per mettere in luce l’ingiustizia e l’inumanità di sistemi sanitarie e persone. Osmel Martinez Azcue , un uomo di Miami appena ritornato dalla Cina con sintomi influenzali, ha avuto l’ardire di richiedere al Jackson Memorial H...