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Visualizzazione dei post con l'etichetta Scrittura e lettura

"Una Cosa sola", di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Mondadori

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       Nicola Gratteri (che non ha certo bisogno di presentazioni) e Antonio Nicaso , storico delle organizzazioni criminali analizzano, in questo saggio, tutte le sfaccettature del fenomeno criminale. La mafia, la camorra, la 'ndrangheta, oggi vere e proprie imprese globali (dalla Cina alla regione artica), si muovono con scioltezza e pretesa di impunità in tutti i gangli del vivere civile, dark web compreso anche grazie alle volatili criptovalute (che assumono, politica monetaria di Trump docet , sempre più capacità infiltranti).       La criminalità organizzata in tutte le sue declinazioni specistiche e geografiche appare ogni volta un qualcosa di nuovo perchè puntualmente se ne dimentica la genesi. E il dramma è che, centosessant'anni dopo la sua nascita e nonostante gli indubbi progressi fatti sul campo, è ancora così.       Le mafie sono diventate una cosa sola con ogni forma di potere deviato.  L'uomo d'onore d'o...

"L'uomo che guardava passare i treni", di Georges Simenon (trad. Paola Zallio Messori), Fabbri editori

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            "...perchè sapeva che se avesse ceduto su un unico punto, nulla lo avrebbe più fermato". E Kees Popinga , l'irreprensibile Kees Popinga, è stato facile profeta.     Dopo una giornata trascorsa affaccendato nel solito, scontato copione, decide di andare a vedere se tutto è a posto a bordo della Ocean III.        Con annichilente sorpresa, Kees viene a sapere che la cisterna che avrebbe dovuto consegnare la nafta (lui in persona, in qualità di procuratore presso la Julius de Coster en Zoon , l'aveva ordinata), non è arrivata. L'unica è mettersi in cerca del titolare della ditta per denunciare l'accaduto. Caso vuole, però, che Popinga  incontri il suo capo proprio dove, a rigor di logica, J ulius de Coster jr. non avrebbe dovuto essere: in un locale equivoco cioè, con la barba tagliata e intabarrato in un abito marrone di una taglia troppo grande, mentre lo invita a lasciarsi andare e a scolarsi con lui l'in...

"Un nome da torero" di Luis Sepulveda (trad. Ilide Carmignani), ed. Ugo Guanda

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            " Juan Belmonte ", ed è proprio quando non puoi evitare di presentarti a qualcuno, che ti senti immancabilmente chiedere: "Come il famoso torero?". A parte la tigna, però, del torero non hai praticamente nulla. E lo sai bene, Juan Belmonte.       Vivi ad Amburgo, esiliato dal tuo Cile , eppure ogni marco che guadagni (da buttafuori di un locale equivoco, da ex guerrigliero che cerca ancora di capirci qualcosa nel tritacarne dell'ipercapitalismo), lo invii a chi si prende cura di  Veronica , l'amore  desaparecido  riapparso miracolosamente da una discarica di San Bernando; i miracoli, però, a volte riescono solo a metà. Le torture patite sono state troppo, e troppo accanite, al punto da privare Veronica della parola e della voglia di vivere.     Qualcuno di influente, però, ti racconta una storia alla quale tu devi necessariamente prendere parte: è la vicenda di due amici che, ai tempi del nazismo...

"Vita e destino", di Vasilij Grossman (trad. Claudia Zanghetti), Adelphi editore

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            Questo monumentale romanzo di Grossman (ebreo russo ben presto deluso dal regime comunista), ambientato nell'Unione Sovietica durante la battaglia di Stalingrado (1942-43) contro la Germania nazista, è un'opera "dalla culla alla tomba": nelle sue mille e più pagine, infatti, le diverse esistenze dei personaggi affrontano tutte le tematiche che costellano l'esistenza umana: dal dramma bellico in cui l' Armata Rossa combatte la guerra non tanto contro un Paese nemico, quanto contro la barbarie del Terzo Reich (tra gli altri, i personaggi della casa 6/1); alle prese di posizione ostinate, come quella del professore Strum Viktor Pavlovic ,  fisico e membro dell'Accademia delle Scienze, che si oppone alla volontà del Partito di subordinare l'empiricità della scienza all'ideologia imperante.      Come non accennare poi all'Amore, scandagliato in tutte le sue infinite sfaccettature? C'è quello altro e "illegittimo" propri...

"Le rose di Atacama". di Luis Sepulveda (trad. Illide Carmignani"), Guanda editore

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            Tutto prende le mosse dalla visita del compianto scrittore al campo di concentramento di Bergen Belsen, in Germania. In un angolo del campo, dove si innalzavano gli infami forni crematori, c'è una scritta: "Io sono stato qui, e nessuno racconterà la mia storia".       Luis Sepulveda intuisce che l'unico modo per contendere all'oblio le tante storie del mondo, massimamente di quelle degli emarginati, degli sconfitti, è la parola. Da qui prende le mosse questo libro che racchiude ben trentaquattro racconti di "storie marginali", come opportunamente le definisce l'autore: quella delle rose di Atacama del titolo, le fragilissime rosa rosso sangue che fioriscono una volta all'anno, sebbene stiano sempre lì sotto la terra salata, e che a mezzogiorno saranno già state calcinate dal sole. C'è poi quel "tal Lucas" (la clandestinità non si può permettere il lusso di un cognome) a cui, quando gli si chiede:« Perchè vuoi salvare ...

"Episodi della vita del generale Giuseppe Avezzana", di Giuseppina Romano, Dea edizioni

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             Leggendo quest'opera, una congerie di riflessioni, e della più disparata natura, si incolonnano pronte a essere sviscerate: una relativa al rapporto che s'intuisce assai tenero tra l'invitto Generale e la sua nipotina, la scrittrice Giuseppina Romano che, appena diciassettenne, ha raccolto questi episodi dalla viva voce del nonno; l'altra, attinente all'integrità morale e allo spirito di sacrificio propri dell'Avezzana la cui figura solo un'epoca fertile e feconda di spiriti magni (suo coetanei e amici sono personaggi del calibro di Garibaldi, Mazzini , etc.), ha potuto relegare in secondo piano ("eroe in penombra"); ulteriori riflessioni meritano  la generosità e l'abnegazione per l'ideale (la Patria libera) di  Giuseppe Avezzana  e  di tanti altri protagonisti che, col senno di poi, commuove davvero in questi tempi grami in cui l'interesse personale la fa da padrona .     Come  non lasciarsi stup...

"Il mondo alla fine del mondo", di Luis Sepulveda (trad. I. Carmignani), Guanda editore

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          Il Nishin Maru , una nave officina giapponese comandata dal capitano Tanifuji , risulta ufficialmente demolita a Timor. Perchè allora, da un'agenzia giornalistica legata a Greenpeace , arriva un dispaccio che ne attesta la presenza in acque magellaniche? E soprattutto, cosa c'è dietro la denuncia del capitano Tanifuji riguardo alla perdita di ben diciotto uomini dell'equipaggio, oltre a un numero imprecisato di feriti, e a gravi danni riportati dall'imbarcazione? Il protagonista del romanzo, un giornalista cileno esule dal suo Paese, intuisce che dietro la vicenda del Nishin Maru c'è un retroterra che pur gli appartiene: l'atmosfera dei mari australi che fin da giovanetto, ammaliato dalle atmosfere del Moby Dick di Melville , ha avuto moto di vivere a bordo di una baleniera.       Caso vuole che anche adesso, pur lontano dagli approdi dell'adolescenza, si imbatte nelle balene; più precisamente, nella loro caccia indiscriminata...

"I cento talleri di Kant", di Pietro Emanuele, Adriano Salani editore

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           La filosofia, si sa, è un sapere che va scandagliato, approfondito per ogni autore e per ciascun argomento. Eppure, massimamente in questo tempo parcellizzato, si può partire da alcuni esempi (cinquanta ne sceglie Pietro Emanuele ) che, partendo dal paradosso di Zenone sulla tartaruga e Achille (che infiniti lutti addusse ai liceali), approda a un altro infinito, quello della Biblioteca di Babele  di  borgesiana memoria "la quale comprende tutti i libri che sono stati scritti sinora e quelli che potenzialmente sono in grado di essere scritti in qualsiasi tempo".      Il percorso del filosofo siciliano è ovviamente progressivo: nella prima parte, ci sono altri exempla  come l' Encomio di Elena di Gorgia da Lentini , il c.d. "dilemma del coccodrillo" corredato dall'immancabile patema d'animo del papà (me lo restituisce o no il mio figliolo?), il celeberrimo asino di Buridano e il Paracelso cinquecentesco, ...

"Il Congresso di Vienna 1814-1815" di Guglielmo Ferrero (ed. Corbaccio)

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             Il Congresso di Vienna viene visto, dall'insigne storico antifascista Guglielmo Ferrero , come la ricostruzione dell'ordine prestabilito dopo l'ubriacatura rivoluzionaria che ha sconquassato l'Europa.     Tre uomini più di tutti, ognuno a suo modo "bizarro ed enigmatico", hanno liberato la Storia dall' impasse  in cui era sprofondata: Alessandro I , zar di Russia,  Charles Maurice  Talleyrand  de Perigord, Luigi XVIII , re di Francia.     Lo zar Alessandro  ha preso l'iniziativa nel 1812.       Appena trentacinquenne, Alessandro I capisce che la sua vittoria in patria non avrà alcun valore e che anzi sarà il principio di una guerra senza fine, se non riuscirà a ricostruire il sistema europeo. Tutto giusto, ma ricostruirlo con chi? Innanzitutto con il protagonista dell'intera opera di Ferrero, quel Charles Maurice Talleyrand de Perigord, il grande "irregolare" che avev...

"Io sono l'abisso", di Donato Carrisi, Tea edizioni

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          Le acque limacciose del lago sono una presenza costante e inquietante in questa storia.      C'è chi, come la " cacciatrice di mosche ", ci ha provato ad allontanarsene, ma il richiamo torbido delle acque lacustri non tollera distanze; c'è poi la leggenda che vuole confinati nei suoi abissi furgoni portavalori con tutto il carico di soldi e di agenti vittime di rapina; infine, c'è un braccio "singolare" che viene ripescato dal lago e una ragazzina, appena adolescente, che cerca nelle sue lusinghe (mortifere) requie da un presente annichilente. A questo proposito, " L'uomo che pulisce ", ostaggio di un passato squallido che lo segnerà (anche fisicamente) per tutta la vita, inaspettatamente decide che non può starsene a guardare. Lui che ha imparato a nuotare nella piscina fetida in cui la mamma l'ha spinto dopo avergli bucato i braccioli, porta in salvo la ragazzina.     Improvvisamente, l' uomo che pulisce" rinuncia a...

"Sua Eccellenza perde un pezzo", di Andrea Vitali (Garzanti edizioni)

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          Soave   Inticchi , segretario del sindacato dei panettieri di Como, vuole organizzare una gita in battello in quel di Bellano . L'occasione è la celebrazione dell'anniversario della fondazione di Roma.     Manco a dirlo,  basta quest'evento, apparentemente insignificante, a innescare una serie di dinamiche dagli esiti spiazzanti.     Procediamo con ordine: Gualtiero Scaccola (e in seguito anche suo fratello Venerando), ribellandosi all'insegnamento paterno impartito a forza di calci nel culo, esce finalmente dalla sua panetteria e si getta "nel gomitolo di strade" del paese. E per la prima volta i suoi sensi vengono accesi dalla esternalità in fiore. A sublimazione di questa esperienza sconvolgente, s'imbatte alfine nella Garbati Venturina , e quindi nelle lusinghe dell'amore.     Il podestà Mongatti  capisce che la gita dei panettieri, se ben organizzata, può lavare l'onta di una Bellano tiepida, se n...

"L'ipotesi del male", di Donato Carrisi, TEA edizioni

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           Nel Limbo, la stanza 13 dell'obitorio di Stato, c'è il girone dei passi perduti dietro a un corpo improvvisamente scomparso.      Dopo l'inquietante vicenda de Il Suggeritore, l'agente Mila Vasquez si è rintanata proprio nel Limbo, alla ricerca di una via di fuga dai propri demoni; presenze oscure e inquietanti, queste ultime, sempre pronte a esigere il contributo di tagli e lacerazioni che possano certificare la natura altra di Mila ( Tu sei sua. Tu gli appartieni ...).      Eppure là fuori per il mondo, gli scomparsi sembrano essere ritornati; stavolta, però, per rimettere in qualche modo le cose al loro posto, secondo una logica del tutto singolare.     Come un annichilente gioco dell'oca, si riparte dal Signore della Buonanotte, il regista occulto di una serie di sparizioni che si sono verificate negli anni addietro. E i punti di contatto tra gli scomparsi (condizioni di vita difficili, il so...

"Oscura e celeste", di Marco Malvaldi, Giunti editore

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              Firenze, 1631. Il sagace Galileo Galilei , ormai giunto a un'età non più verde e con la vista che continua a perdere colpi, è in attesa di veder pubblicato il suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo . Opera, quest'ultima, scritta in volgare per raggiungere il maggior numero di persone possibile: la scoperta che è il Sole al centro dell'universo e non la boria "aristotelica" del Santo Uffizio , deve avere vasta eco.      La peste che dilaga sconsiglia gli spostamenti e lo scienziato ne approfitta: riesce a ottenere di stampare il Dialogo in città anzichè a Roma eludendo, così, i cavillosi controlli dell' Inquisizione . C'è un solo problema. Poichè la sua scrittura è alquanto incomprensibile, vi è la necessità di far ricopiare l'opera, prima di portarla dal tipografo, da persona fidata e soprattutto con una grafia aggraziata. E chi meglio di suor Maria Celeste, al secolo Virginia Galilei (sua figlia), potrebb...

"Angeli e demoni" di Dan Brown (trad. A. Biavasco e V. Guani), Oscar Mondandori

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     Lo scienzato del CERN Leonardo Vetra assieme a sua figlia  Vittoria , fanno una scoperta sensazionale: la leggendaria antimateria, con una capacità distruttiva ben superiore a quella dell'energia nucleare, può essere riprodotta in laboratorio. Eppure, nonostante le ricerche e gli esperimenti siano stati condotti nel più assoluto riserbo (nemmeno l'algido direttore del CERN, Maximilian Kohler ,  ne è a conoscenza), qualcuno sa: della scoperta e, soprattutto, dell'esistenza di duecentocinquanta milligrammi di campione di antimateria. E questo qualcuno ha bisogno in fretta di sfruttare questa scoperta rivoluzionaria. D'altronde, nel momento in cui è stato rimosso dal CERN, il cilindro di antimateria ha iniziato le sue ventiquattro ore di viaggio senza ritorno verso il nulla.      Una pista da seguire c'è: Leonardo Vetra viene trovato morto privato del bulbo oculare e, soprattutto, con una scritta a fuoco vivo stampata sul petto: Illuminati . ...

"Delitto alla Scala", di Franco Pulcini (ed. La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso)

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     L'Arianna di Claudio Monteverdi , la prima tragedia musicale della storia, è stata ritrovata. Ed è proprio quest'opera, notoriamente iettatoria, che ci si appresta a eseguire alla Prima della Scala , la famigerata serata mondana del 7 dicembre.      La direzione è affidata al maestro Oscar Marni , garanzia di sicuro successo.      Eppure le perplessità sull'originalità dell'opera, impregnata di refusi e di "tranelli" musicali, si fanno sempre più forti. Ciononostante il carrozzone del Teatro alla Scala (che lo scrittore Franco Pulcini conosce benissimo per averci lavorato come direttore editoriale), è ben avviato: Iris Guetta , la conturbante e misteriosa Arianna dell'opera, scalda l'ugola che ne dovrà eternare la fama; Olimpio Ferri , il colto e "impossibile" direttore artistico, vigila affinchè la struttura sia ben oliata per la Prima; il maestro De Masi si cimenta con successo nel mondare il testo dagli elementi spuri. Tut...

Bellano a due passi da Vigata

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  Bellano, comune (reale) della provincia di Lecco, sponda orientale del lago di Como, profondo Nord. Vigata, città (immaginaria) che si sfalda nel mare, sicuramente sicula, estremo Sud. Come dire alfa e omega, il bianco e il nero. Eppure…eppure due scrittori si sono messi di buzzo buono e hanno costruito un ponte tra queste due località geograficamente agli antipodi. Con esiti, vedremo, sorprendenti. Del maestro Camilleri, manco a parlarne. Per precetto biblico infatti, guai a nominare il nome di Dio invano, si sa. Per quanto riguarda Andrea Vitali invece, parliamone, e anche tanto: medico condotto proprio a Bellano, per ironia della sorte si accorge ben presto di saper scrivere, e pure bene. Prima, però, di animare i polpastrelli e disperdere inchiostro su carta alla come viene viene, capisce che deve mettersi in ascolto. Di chi? O bella, dei mille e passa mutuati che ogni giorno, tra una ricetta medica e un dolorino che proprio non ne vuole sapere di passare, affollano il suo am...

Il librivendolo pazzo di Polla

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  Ci sono diversi modi per incoraggiare la lettura, specie nei bambini. Lo si può fare scrivendo storie con accuratezza e onestà intellettuale; ma anche pubblicando libri ben scritti a prescindere dalla fama dello scrittore di turno, troppo spesso acquisita per altri meriti. Ci sarebbero poi le politiche messe in campo dai diversi livelli istituzionali (?), così come il ruolo imprenscindibile dei maestri e degli insegnanti. Poi ci sono i librai che, indipendenti o “griffati”, non si limitano a impilare libri nelle scansie, ma li cullano gelosamente in attesa del giusto destinatario. Alla fine della catena o all’inzio, fate un po’ come vi pare, c’è…un pazzo. Sì, proprio così, un mentecatto che, inchiavardato nella sua “Ex libris cafè” di Polla, a distanza quindi siderale dagli snodi letterari che contano, non perde giorno che non se ne inventi una per raggiungere lo scopo: portare libri in ogni casa, alleggerire gli occhi (soprattutto dei bambini) dallo sproposito del display per ...

L'ingegnera che sapeva scrivere

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  «No, Vince’, non è proprio possibile. Io domattina, la prima cosa che faccio, è chiederglielo.» Il “domattina” per telefono è diventato l’“oggi” dell’udienza. Provo a dissuaderlo per l’ultima volta, ripetendogli come non ci sia scritto da nessuna parte che un ingegnere non possa saper scrivere bene in italiano. «Ancora, Vince’? Da che mondo è mondo,» - precisa uno stizzito Gaetano - «gli ingegneri, i chimici…sì, insomma, tutti i tecnici, fanno a cazzotti con la grammatica e la sintassi un giorno sì e l’altro e l’altro pure; a meno che…Ingegnere, mi scusi» - il tecnico in questione, nonostante la mascherina che le lascia una fisiologica zona d’ombra sul volto, si rivela di una conturbante avvenenza. «…» - deglutisce Gaetano, provando ad approntare una qualche difesa a quella che mi appare fin da subito come “un cavallo, un gatto, un'ondata di mare nordico al sole”. «Ingegnera, prego. Mi dica, avvocato.» La baldanza di un minuto prima del mio amico-collega si aggrovig...