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Visualizzazione dei post con l'etichetta Napoli

"L'oro di Napoli", di Giuseppe Marotta

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L'oro, per rilucere, richiede una certa distanza: solo così l'occhio umano potrà saziarsi dei mille bagliori che vi si irradiano. Già, proprio come accade con  l'albero di limoni  di  Montale : è solo  nelle città rumorose  e, quindi lontano dalla campagna, che  dal malchiuso portone  possono scoppiare le  trombe d'oro della solarità . E  Giuseppe Marotta , da Milano, da una città e da una condizione economica per molti versi opposte a quella di  vicoli e stenti di Napoli , riesce a catturare e a capire l' oro di Napoli dell'immediato dopoguerra . L'oro è il  pane con sale e olio  a cui si ricorre quando tutto è perduto:  finito il denaro, finito il credito, finite le avemarie,  infatti, resta soltanto la poesia del pane con sale e olio. L'oro! E come non trovarlo pure nelle  pizze a giorno a otto  che don Rosario Pugliese prepara  gonfie di fondente ricotta e non prive di qualche truciol...

"La Camorra e le sue storie", Gigi Di Fiore

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Ieri sera, alla libreria Feltrinelli di Salerno, per iniziativa dei Meridionalisti Democratici, è stato presentato il libro del giornalista e saggista Gigi Di Fiore,  La camorra e le sue storie , UTET, 2016. A moderare l'incontro, l'avvocato nonché responsabile provinciale dei  Meridionalisti Democratici di Salerno ,  Guglielmo Grieco , che ha avuto l'indiscusso merito di allestire un  parterre  di vero spessore e di profonda competenza. Oltre all'ottimo  Gigi Di Fiore , cantore adamantino di un  meridionalismo scevro da orpelli e mistificazioni  vi è stata, infatti, la presenza del professor  Marcello Ravveduto , storico e scrittore (anche del fenomeno camorristico) di indubbie capacità e quella del giornalista  Antonio Manzo , firma di prestigio de  Il Mattino . A leggere i nomi che avrebbero animato la presentazione, almeno per chi non avesse avuto la fortuna di conoscere Gigi Di Fiore e gli illustri relatori di ...

Maurizio Sarri e i calli del pianista

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Maurizio Sarri…e lo so che mo voi, lettori assidui di questo scribacchino, volete sapere che c’azzecca l’allenatore del Napoli con i calli del pianista, ma se avete soltanto un briciolo di pazienza (cosa non si fa per generare un po’ di suspence!), il busillis “ l’è bello” che chiarito. Procediamo per gradi. La prima volta che sento associare il nome di Sarri al Napoli, è da parte di Pasqualino, napoletano pur residente ad Angri, avvocato nonostante  il suo cursus studiorum   si sia incagliato nelle secche delle due procedure. Ebbene il caustico Pasqualino così sentenzia alla ferale notizia: <Allenatore mediocre, squadra mediocre: chi si assomiglia, si piglia.> Al mio cervello alternativo, invece, Maurizio Sarri evoca due aneddoti . Il primo, sicuramente vero perché raccontato da lui stesso, quando  Samuel Eto’o , al termine della partita Empoli-Sampdoria , si dichiara onorato di conoscere il mister e Sarri, con quel brio toscano contaminato ...

Il respiro di Napoli (su Pino Daniele)

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Il respiro di Napoli, arrochito dalla pietra lavica del Vesuvio, affannato dai miasmi dei roghi tossici, eternato dagli squarci di storia infinita… …e ancora, il respiro di Napoli, cullato dall’ adda’ passà ‘a nuttata , raccontato dai vicoli stesi al sole , immillato dalla musica delle contaminazioni …: ebbene, il respiro di Napoli è venuto, ancora una volta, meno. Nei polmoni abusati eppure capaci di sempre nuovi immagazzinamenti di vita, vi è stato un momento di pucundria . Una pausa che ha atrofizzato, sia pure solo per un attimo, gli alveoli che incamerano l’ addore ‘e mare e lo trasformano in mille culure . Il respiro di Napoli si è strozzato in gola. È morto Pino Daniele. Per trenta secondi, la città si è cristallizzata in un dagherrotipo del tempo presente, eppure già imbrigliato nel passato di un’assenza. Napule è ‘na carta sporca… Ogge è deritto, dimane è stuorto, e chesta vita se ne và… E nui passammo e uaie e nun puttimmo suppurtà...

“Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo”, di Luciano De Crescenzo

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Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo” Una vita dolce come il profumo della sfogliatella gustata al “ Pallonetto” di Santa Lucia ; anche chiassosa, però, al pari del sole di Napoli che allucca tra i vicoli scarmigliati della città. Un’esistenza, infine, irriverente alla stregua dell’ ingegnere regimental della IBM che si fa rivoluzionare la vita dai filosofi presocratici . La vita di De Crescenzo ti esplode tra le mani come un carillon di musica e magia  abbandonato tra i titoli di Borsa di Piazza Affari. E tra una piroetta della ballerina che da cinquant’anni si ostina a seguire quelle scarne, acute note metalliche e lo sguardo ammirato del rampante finanziere allevato a play station e virtualità , eccoti squadernare davanti agli occhi la serie di personaggi, a tal punto strabilianti da non poter essere altro che veri, della vita dello scrittore: la mamma , che dopo aver criticato un attimo prima l’esibizione in RAI ...

Chi ama Napoli?

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Il carabiniere al posto di blocco, di qualsiasi regione d'Italia ma anche di Napoli , avverte il freddo del grilletto che gli s'ingigantisce nell'animo. Lui non ama Napoli perché chi è in servizio a Napoli, con i nervi tesi come lame di rasoio e i sensi pronti a deflagrare al primo barrito di marmitta, si convince che è lì per una colpa da scontare. E non si può amare una città che ti fa sentire colpevole. Il ragazzo con lo zaino in spalla, asfissiato dalla rassegnazione di persone e strutture , cerca il senso del libro per le vie di fuga dei vicoli bui. Lui non ama Napoli perché chi studia a Napoli, tra guadagni facili di vie diverse e difficoltà nel declinare la propria dignità, capisce che dovrà cullare i suoi sogni lontano da Napoli. E non si può amare una città che sai già che non avrà scrupoli ad espellerti dal suo seno. Il disoccupato onesto , che non vuole seppellire la sua intelligenza sotto la coltre di mitra e di morti frantumati in polvere, ...

Intercettazione di 2 particelle inquinanti nella Terra dei Fuochi.

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A:<È la quarta volta che te lo ripeto, ma tu…> B:<Sì, ma che posso fare?> A:<E beh, a pensarci bene, semplici sostanze inquinanti siamo, mica possiamo decidere noi la destinazione?!> B:<Per questo ti dicevo. Anche se il faccendiere napoletano…> A:<Bingo!> B:<Già, è venuto pure su in Trentino, non solo alla Per.Co., ma pure alla La.To. S.p.A.> A:<Ah,ah,ah, lasciami indovinare:all’udire la somma che avrebbe risparmiato nello stoccaggio se solo avesse firmato il contratto, il dottor Giacchetti…ah,ah,ah, già me lo vedo con i polpastrelli sudaticci per l’emozione…oddio, che risate…> B:<Eh,eh,eh. Quindi, se tanto mi dà tanto…> A:<Oh, stanne pur certo, amico mio:anche tu e la tua famiglia farete parte degli eletti; pure a voi toccherà in sorte il privilegio di avere un ruolo da protagonisti nella contaminazione della Campania Felix .> B:<Amen!> A:<Sicuro come la morte. La presenza dell’avvoc...

A Massimo Troisi

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Sul display del PC, appollaiato sulla scrivania, occhieggia una mail.   Mittente:  Ananke.   Oggetto:  cessazione attività .   Cloto, contenta di non essere costretta a filare un altro Fuso (quel giorno, le nascite erano state fin troppe), inoltra frettolosamente la mail a Lachesi.  Quest’ultima, che a forza di avere a che fare con i numeri ( misura difatti, la lunghezza del Filo ) ha diluito ogni emozione nel calcolo, destina la mail, indifferente, alla diretta interessata.  Atropo, dal canto suo, richiamata al PC dal borbottio triste della posta in arrivo, dopo aver soffocato in gola un impercettibile sospiro, apre la mail e legge la seguente sigla: 191953MTxy.  Si reca mesta, nella stanza dell’archivio: 191950…191953L…eccolo lì.  Prende il Filo.   Quasi mai legge il nome del predestinato e anche stavolta non è intenzionata a farlo; tuttavia, nel momento in cui s’accinge a incolonnarlo per ordine di chiamata, il Filo le ...