"L'oro di Napoli", di Giuseppe Marotta

L'oro, per rilucere, richiede una certa distanza: solo così l'occhio umano potrà saziarsi dei mille bagliori che vi si irradiano. Già, proprio come accade con l'albero di limoni di Montale : è solo nelle città rumorose e, quindi lontano dalla campagna, che dal malchiuso portone possono scoppiare le trombe d'oro della solarità . E Giuseppe Marotta , da Milano, da una città e da una condizione economica per molti versi opposte a quella di vicoli e stenti di Napoli , riesce a catturare e a capire l' oro di Napoli dell'immediato dopoguerra . L'oro è il pane con sale e olio a cui si ricorre quando tutto è perduto: finito il denaro, finito il credito, finite le avemarie, infatti, resta soltanto la poesia del pane con sale e olio. L'oro! E come non trovarlo pure nelle pizze a giorno a otto che don Rosario Pugliese prepara gonfie di fondente ricotta e non prive di qualche truciol...