A:<È la quarta volta che te lo ripeto, ma tu…>
B:<Sì, ma che posso fare?>
A:<E beh, a pensarci bene, semplici sostanze inquinanti siamo, mica possiamo decidere noi la destinazione?!>
B:<Per questo ti dicevo. Anche se il faccendiere napoletano…>
A:<Bingo!>
B:<Già, è venuto pure su in Trentino, non solo alla Per.Co., ma pure alla La.To. S.p.A.>
A:<Ah,ah,ah, lasciami indovinare:all’udire la somma che avrebbe risparmiato nello stoccaggio se solo avesse firmato il contratto, il dottor Giacchetti…ah,ah,ah, già me lo vedo con i polpastrelli sudaticci per l’emozione…oddio, che risate…>
B:<Eh,eh,eh. Quindi, se tanto mi dà tanto…>
A:<Oh, stanne pur certo, amico mio:anche tu e la tua famiglia farete parte degli eletti; pure a voi toccherà in sorte il privilegio di avere un ruolo da protagonisti nella contaminazione della Campania Felix.>
B:<Amen!>
A:<Sicuro come la morte. La presenza dell’avvocato napoletano è il passepartout per la mitica Terra dei Fuochi….tatààààààààà. Te l’avevo detto, no?>
B:<Sì, sì, solo che abituato a quei quattro trogloditi che a spiaccicare una parola d’italiano…!>
A:<Eh, bello mio:trattasi di rivoluzione copernicana. Si è passati dal guappo con la testa di Gesù Cristo affondata nella peluria del petto…>
B:<…all’avvocato con la cravatta di Marinella di un blu appena accennato.>
A:<Ah, vedo che stai già studiando gli usi e costumi, eh?>
B:<Eh,eh,eh, sai com’è, il desiderio di contaminare il paese del sole e del mare è tanto che…a proposito, ma davvero è una terra così bella questa in cui tu e i tuoi sgherri avete messo radice?>
A:<Porca puttana!>
B:<Che è stato?>
A:<Senti, patti chiari e amicizia lunga. Sono disposto a dirti tutto, ma ad una sola condizione: non usare più il termine "radice" con me, ok?>
B:<Ma…>
A:<Vuoi che ti descriva il posto o no?>
B:<Va bene.>
A:<Ecco. Io sono intombato qui, a poca distanza dal mare. Alla mia destra, c’è una distesa sterminata di campo di pomodori. A sinistra, diversi appezzamenti di terreni coltivati alcuni a zucchine, altri a broccoli, altri ancora a insalata. Ad una spanna dal mio capo, poi, l’aranceto.>
B:<Le Bucoliche!>
A:<E non è tutto. Ogni tanto, in particolari condizioni climatiche, anche da qui sotto riesco a sentire l’afrore d’o mare…>
B:<Romanticone! Ma non è che mi ti stai diventando un po’ troppo smielato?>
A:<Già, proprio come la diossina al cospetto di una masnada di corpi pronti ad ospitarne l’essenza…ahahahaha.>
B:<Che meraviglioso figlio di puttana! Ma sto’ fatto della radice?>
A:<Ahhhhhhhhh!>
B:<Dai, sono o non sono il tuo compare di contaminazioni?>
A:<Non puoi capire quanto solo parlarne mi dia sui nervi!>
B:<Suvvia!>
A:<Ma no perché è proprio ‘sta fottutissima radice di quercia, che non secchi in questo stesso momento, che impedisce alla nostra colonia di arrivare alle falde acquifere.>
B:<Addirittura?>
A:<Già. Hai voglia di sforzarci a sprigionare tutto il nostro potenziale inquinante. Niente da fare. E, se proprio t’interessa saperlo, è da lei che sento ‘ste cazzate del mare, del sole e via dicendo.>
B:<Ih,ih,ih, lo dicevo io che la cosa puzzava!>
A:<Eh, ci vorrebbe solo….>
B:<Ma che è sto’ rumore?>
A:<Aspe’…sì, sì, vai. Ancora. Di più. Urrà!>
B:<Caspita…>
A:<Che goduria, mi sa che con quest’ultimo carico…>
B:<Ma ancora scaricano?>
A:<È il terzo sversamento da stanotte alle due.>
B:<Eddai, speriamo che anch’io ti possa venire al più presto a darti una mano.>
A:<La dobbiamo bruciare fin nelle nervature più profonde, ‘sta zoccola di quercia.>
B:<E una volta raggiunta la falda acquifera….>
A:<Zitto. A parlarne, le cose belle non si avverano.>
B:<E allora non diciamo niente! Si sta così bene nel corpo dei napoletani!>
A:<Peccato il soggiorno duri troppo poco.>
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