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giovedì 1 maggio 2025

"I cento talleri di Kant", di Pietro Emanuele, Adriano Salani editore

   


     La filosofia, si sa, è un sapere che va scandagliato, approfondito per ogni autore e per ciascun argomento. Eppure, massimamente in questo tempo parcellizzato, si può partire da alcuni esempi (cinquanta ne sceglie Pietro Emanuele) che, partendo dal paradosso di Zenone sulla tartaruga e Achille (che infiniti lutti addusse ai liceali), approda a un altro infinito, quello della Biblioteca di Babele di borgesiana memoria "la quale comprende tutti i libri che sono stati scritti sinora e quelli che potenzialmente sono in grado di essere scritti in qualsiasi tempo".

    Il percorso del filosofo siciliano è ovviamente progressivo: nella prima parte, ci sono altri exempla come l'Encomio di Elena di Gorgia da Lentini, il c.d. "dilemma del coccodrillo" corredato dall'immancabile patema d'animo del papà (me lo restituisce o no il mio figliolo?), il celeberrimo asino di Buridano e il Paracelso cinquecentesco, principe dei maghi, con il suo odio contro i mercanti nemici, a suo dire, del benessere e dell'economia.

    Nella seconda parte del libro, Emanuele ci intrattiene, tra l'altro, con il Dio orologiaio creatore dell'armonia universale di Leibniz e con la statua "sensibile" di Condillac

    Per ridicolarizzare i sognatori della Metafisica poi, ecco il riferimento ai cento talleri di Kant di cui una cosa è sognare di averli in tasca, tutt'altra è il trovarseli materialmente in saccoccia. E dove lo mettiamo il teschio di Amleto che impauriva Hegel (l'essere dello spirito è un osso)?

    La parte terza prende le mosse dall'uomo che scivola e cade di Bergson per poi intrattenersi sulle scarpe sudate della contadina di Heidegger (l'angoscia che, checchè ne dirà poi Croce, penetra addirittura nella suola delle scarpe). C'è spazio pure per l'altra faccia della Luna e per la teoria della verificazione di Moritz Schlick oltrechè per l'arto fantasma che irradia una diabolica percezione di presenza di Maurice Merleau-Ponty.

    Questo, e tanto altro, è presente nel libro edificante di Pietro Emanuele che attraverso gli esempi, scorciatoie per giungere ai concetti senza troppa fatica, squaderna davanti ai nostri occhi un flusso di sapere in cui è una goduria immergersi (sia pure solo per i pochi secondi di cinquanta esempi).