La fontanella che brucia
La fontanella del paese ha segnato la mia infanzia. Più precisamente, è stato un accadimento che l’avrebbe dovuta riguardare, a marcare a caratteri di fuoco la mia esistenza; quella stessa esistenza che, in seguito e in conseguenza di tale, presunto evento, sarebbe stata rischiarata dalla logica e poi, finalmente, dal ragionamento. A cosa mi riferisco? Al suo incendio. Sì, insomma, al dispiegamento di lingue di fuoco che, almeno a detta di Franco il Terribile , avrebbero avviluppato la stitica fontana del paese. Ora, lo so da me che l’ incendio di una fontana non è cosa possibile. Provate a mettervi, però, nei panni di un bambino di otto anni che sente dalla bocca irregolare di Franco il Terribile che la fontana di Giovi si sta «appicciando»! Il pargoletto in questione, infatti, era a tal punto spaventato dall’effige lupigna di Franco da non poter attivare, sia pur ne fosse stato capace, quel collegamento neuronale pronto a sgamare l’illogicità del binomio acqua-fuoco . ...