venerdì 31 gennaio 2025

10 e non più di 10 #31

     



    Il senso d'inquietudine reclama soddisfazione.

    Ritorno nella sala della conferenza stampa.

    Ormai è del tutto vuota.

    Mi siedo di nuovo sulla poltrona avveniristica.

    Non prima di piazzare uno specchio a grandezza d'uomo di fronte.

    L'immagine riflessa è quella di una parete stipata di sponsor.

    Il tavolo, affastellato di marche e inserzioni pubblicitarie.

    Su di esso, l'ultimo ritrovato della scarpetta di tendenza.

    Concentro lo sguardo sul me stesso che mi rimanda lo specchio.

    Il mio prezzo, qual è?

   

giovedì 23 gennaio 2025

"Oscura e celeste", di Marco Malvaldi, Giunti editore

     


      Firenze, 1631. Il sagace Galileo Galilei, ormai giunto a un'età non più verde e con la vista che continua a perdere colpi, è in attesa di veder pubblicato il suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo. Opera, quest'ultima, scritta in volgare per raggiungere il maggior numero di persone possibile: la scoperta che è il Sole al centro dell'universo e non la boria "aristotelica" del Santo Uffizio, deve avere vasta eco.

    La peste che dilaga sconsiglia gli spostamenti e lo scienziato ne approfitta: riesce a ottenere di stampare il Dialogo in città anzichè a Roma eludendo, così, i cavillosi controlli dell'Inquisizione. C'è un solo problema. Poichè la sua scrittura è alquanto incomprensibile, vi è la necessità di far ricopiare l'opera, prima di portarla dal tipografo, da persona fidata e soprattutto con una grafia aggraziata. E chi meglio di suor Maria Celeste, al secolo Virginia Galilei (sua figlia), potrebbe assolvere al compito? Certamente non suor Arcangela, l'altra figlia di Galileo parimenti rinchiusa nel convento di San Matteo in Arcetri, che a differenza della sorella e collega, ha preso i voti senza averne punto voglia.

    Eppure sul convento di San Matteo circolano voci poco edificanti che ci mettono un "biz" ad arrivare alle orecchie del Granduca Ferdinando: alcune sorelle, il cui lume resta acceso troppo a lungo durante la notte, "riceverebbero", i conti del convento, già miseri di per sè, non si riuscirebbero a far quadrare, e via di questo passo; fino a quando, del tutto inopinatamente, ci scappa il morto: suor Agnese, assai versata nelle scienze e di un'intelligenza fuor del comune, cade da una finestra. Caduta accidentale, suicidio od omicidio ad opera di qualcuno che l'ha spinta perchè è andata troppo oltre? E se sì, troppo oltre in quale campo?

    Il Granduca ci vuole vedere chiaro. Investe così Niccolò Cini, canonico della Chiesa metropolitana di Firenze e discepolo di Galilei, dell'ingrato compito di far luce sulla morte della suora. Manco a dirlo, lo scienziato-filosofo accompagnerà il canonico nei suoi interrogatori e, soprattutto, sarà lui che grazie all'acume e a una perspicacia proverbiali, scoprirà colpevole e movente. Perchè...come la luna ha una parte oscura, allo stesso modo l'animo umano ha degli abissi inesplorati di cupidigia e invidia difficilmente eguagliabili.

    Torna in azione il lungimirante Galilei di Marco Malvaldi, contornato da alcune figure (una per tutte, la domestica Piera..."la relazione di Galileo con la Piera era semplice: gli era impossibile stare senza la Piera, gli era impossibile stare con la Piera") di una vivacità spassosa.

venerdì 17 gennaio 2025

10 e non più di 10 #30

     


 

    Emilio è un meccanico che si limita al suo compito.

    Deve aggiustare il motore? E allora non gli interessa farsi un'idea del proprietario dell'auto.

    Piero viene la prima volta da Emilio. Un guasto.

    «Ma non ha mai sentito un rumorino...?» «No, mai».

    Piero ritorna. Un altro guasto.

    «Rumori mentre guidava?» «Niente».

    Piero è in officina per la terza volta.

    Emilio non gli chiede niente. Completa il suo intervento.

    La prova in strada, stavolta, la farà lui. Entra nell'abitacolo e il volume dello stereo gli sferza i timpani.

    La voce del motore è zittita dalla cagnara di suoni. Brutta e dannosa musica.

venerdì 10 gennaio 2025

"La bilioteca dei morti", di Glenn Cooper (trad. G.P. Gasperi), edizioni TEA

     


     Alcune cartoline con una data e una piccola bara vengono spedite a diverse persone. Sicuramente uno scherzo di cattivo gusto, e come tale archiviabile nel registro dell'irrilevanza, se non fosse che i destinatari muoiono proprio nel giorno indicato nella cartolina.

    Un serial killer, certo. Ma allora perchè non c'è alcun collegamento tra le vittime? E soprattutto, perchè ci sono delle morti che sembrano del tutto naturali? E sì perchè se l'omicida può uccidere nella data indicata nella cartolina, come la mettiamo con le morti non ascrivibili a nessuno e purtuttavia avvenute nel giorno previsto?

    Will Piper, il prototipo dell'agente FBI (piacente, dannato e politicamente scorretto), si vede del tutto casualmente investito del caso. Ad aiutarlo, la giovane Nancy la cui personalità viene in rilievo per contrasto con quella di Will. E si sa, ci sono degli ambiti in cui le incomgruenze sono materiali fertili e fecondi.

    Nonostante gli sforzi investigativi, le morti si ostinano a rispettare la data delle cartoline, senza che "Doomsday" (così viene ribattezzato dalla stampa il serial killer) possa temere alcunchè. Eppure basterebbe scandagliare i fondali più a portata di mano e non farsi ingolosire dagli allettanti esotismi.

    Tutto ruota intorno a una intelligenza logico-matematica fuori dal comune e all'inettitudine a vivere la praticità delle miserie quotidiane. Ma non basta. C'è un segreto che pochissimi uomini conoscono. Un mistero che viene alimentato nella proverbiale Area 51 che solo per la vulgata comune avrebbe a che fare con presenze aliene. Di cosa si tratta? Di una storia che inizia nel 782 a.C. in un'abbazia sull'isola di Vectis (Inghilterra), in cui il piccolo Octavus, settimo figlio di un altro settimo figlio (e il luciferino è dietro l'angolo), improvvisamente prende a incolonnare serie sterminate di nomi affiancati da numeri. Piccolo particolare: Octavus non ha mai imparato a scrivere!

    Questa vicenda persa nella notte dei tempi viene a incrociarsi, attraverso mirabili eventi e sommovimenti tellurici, con la faccenda delle cartoline che anticipano morti.

    La biblioteca è nell'Area 51, c'è bisogno solo di un'intelligenza che la porti fuori e ne sfrutti l'enorme potenziale.

    Se, per assurdo, una società assicurativa venisse a conoscenza in anticipo della data della dipartita dei futuri assicurati, come si comporterebbe? La cosa certa è che moltiplicherebbe i propri dividendi. E senza che ci fosse un serial killer a rispettare scadenze indicate su una macabra cartolina. Perchè il punto è proprio questo: si può monetizzare la morte pur non essendone l'artefice.

    Libro di contaminazioni, questo La biblioteca dei morti, che intreccia la sua trama su elementi originali e ben congegnati.