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Visualizzazione dei post da agosto, 2017

Adda venì (o adda turnà) baffone!

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"Adda venì baffone!" Così, con un sentimento misto tra speranza e vendetta, si augurava il popolo napoletano durante l' occupazione nazista quando pure il sangue di San Gennaro sembrava liquefarsi a forma di croce uncinata . Nel caso specifico,  ' o baffone   invocato era Iosif Stalin , non propriamente uno stinco di santo. Tanto è vero che probabilmente, se davvero ce l'avesse fatta a lasciare il Palazzo d'Inverno per Napoli, avrebbe costretto il popolo occupato a rivolgersi altrove per la sua liberazione. Certo, parafrasando Ignazio Silone , la libertà   bisognerebbe prendersela da sé, ognuno la porzione che può; senza aspettarla dagli altri, quindi, ma noi campani (ahinoi!) abbiamo ben poca dimestichezza in materia. Ma torniamo a noi. Se a volte qualche decerebrato brama ancora il ritorno di Mussolini nonostante abbia subito le conseguenze nefaste del suo regime, immaginiamoci come ancora di più si possa desiderare l'avvento di un ditta...

Che caldo, non si può dormire, non si può lavorare!

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<Che caldo !> <Non ho dormito !> <Non si può lavorare !> Sfido chiunque in questi giorni di canicola africana, dal Manzanarre al Reno , dalle Colonne d'Ercole al deserto del Gibuti , a sentire qualche esclamazione diversa dal <Che caldo !>, etc., etc. Si lamenta il DirettoreMegagalattico nel brevissimo saltello dalla Porsche Cayenne ipercondizionata all'androne del Ministero refrigerato dagli orsi polari (convocati lì, per l'occasione, dal Mago del Gelo ... quello dei Polaretti, sì, proprio lui in persona.) Si lamenta Don Vitalizio , politico di lungo corso e di panza presidenziale, che proprio non ce la fa a fuoriuscire dall'ombra hawaiana per catafottersi in piscina. <Che caldo!> si lamenta pure Neymar nel tempo speso per calzare gli scarpini del Paris Saint Germain mentre ancora si chiede se i suoi cinquecento milioni siano la stessa cifra di tutti i bambini delle favelas del mondo. Eppoi, certo, c'è il rampollo ...