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Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

10 e non più di 10 #29

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              Al tempo di risulta dal lavoro o dalla famiglia, a quello che è insensibile alla brama del profitto.      Al tempo che è ontologicamente perso, ma che è guadagno inestimabile per la sete di conoscenza.      Al tempo che non può che essere rubato, e per ciò stesso intriso dal piacere del proibito.      Al tempo che sbiadisce il Black del Friday, e che rifocilla la meraviglia del fanciullino.      Al tempo eterno delle passioni, che depura il presente che ci è toccato in sorte.    

"Tracce dal silenzio-Le visioni di Nina/1", di Lorenza Ghinelli, Marsilio edizioni

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     È un microcosmo, questo di Nina e Alfredo , intessuto da un equilibrio familiare precario: dopo l'incidente d'auto che ha causato la sordità di Nina (solo grazie all'audioprocessore la piccolina riesce a sentire), Sara si è allontanata dal marito. La verità è che lo considera corresponsabile del sinistro che si rivelerà così impattante per la sua bambina. Tuttavia il nido ha bisogno di apparire integro. E se, nonostante tutto, lo fosse davvero?      Al di fuori del perimetro familiare, vi è un omicidio efferato che pretende spiegazioni. Spiegazioni che Nina, suo malgrado, è in grado di dare: la notte dell'omicidio, pur priva di audiprocessore, ha sentito una canzone  irradiata dal videocitofono di casa. Più tardi scoprirà che si tratta  di Ma le gambe del Trio Lescano .       Alla musica fa da corredo un'immagine: un uomo claudicante con la barba sudicia si aggira appena fuori. Si rivelerà, grazie alla testimonianza di u...

10 e non più di 10 #28

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     Quando il corpo pretende chilometri da macinare, nasce il bisogno del compenso.       L'andata mette fieno in cascina e avvia perlustrazioni.      Il ritorno foraggia stanchezze e cristallizza il furto di stagione.    Un solo frutto, massimo due: per rispetto al proprietario della pianta; perchè il nettare deve solo corroborare, mai saziare.      È un rito pagano, di quelli che non pretendono cerimonie, liturgie.      Uno sguardo nei paraggi.      L'aria di chi si sta ritemprando dalle fatiche.      Il salto, il piegamento, il protendimento.      Il succo è già nei muscoli che alleggerisce l'ultimo miglio. 

"Angeli e demoni" di Dan Brown (trad. A. Biavasco e V. Guani), Oscar Mondandori

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     Lo scienzato del CERN Leonardo Vetra assieme a sua figlia  Vittoria , fanno una scoperta sensazionale: la leggendaria antimateria, con una capacità distruttiva ben superiore a quella dell'energia nucleare, può essere riprodotta in laboratorio. Eppure, nonostante le ricerche e gli esperimenti siano stati condotti nel più assoluto riserbo (nemmeno l'algido direttore del CERN, Maximilian Kohler ,  ne è a conoscenza), qualcuno sa: della scoperta e, soprattutto, dell'esistenza di duecentocinquanta milligrammi di campione di antimateria. E questo qualcuno ha bisogno in fretta di sfruttare questa scoperta rivoluzionaria. D'altronde, nel momento in cui è stato rimosso dal CERN, il cilindro di antimateria ha iniziato le sue ventiquattro ore di viaggio senza ritorno verso il nulla.      Una pista da seguire c'è: Leonardo Vetra viene trovato morto privato del bulbo oculare e, soprattutto, con una scritta a fuoco vivo stampata sul petto: Illuminati . ...