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A Salerno, sostiene una fontana

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Questa è la testimonianza di…una fontana ! Sì, proprio così, di una fontana. C’è qualche problema? No perché pontificano i ciucci, declamano i volponi, parlano i muri, e quindi non vedo il motivo per cui una fontana, perlopiù di un certo lignaggio vista la sua stretta parentela con il Grand Hotel Salerno , non sarebbe legittimata a parlare. Basta. Parlano pure le fontane, lo decido io. Lo stesso io che, da cronista democratico (quel che fingo d’essere e non sono), l’ascolta. E raccogliendo la sua esperienza, ve la trasmetto. La fontana in questione è, dicevo, quella allocata nei pressi del Grand Hotel Salerno, nel piazzale Salerno Capitale . Orbene, dovendo intervistare una fontana, mi sono abbigliato di conseguenza. Per la precisione, stivali fino al ginocchio e impermeabile a sette strati con cappuccio. Grande è la mia sorpresa allorché, così “concertato”, ho assistito alla materializzazione di un controsenso: una fontana che non scorre . <Eh,   per l’appun...

Chi ama Napoli?

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Il carabiniere al posto di blocco, di qualsiasi regione d'Italia ma anche di Napoli , avverte il freddo del grilletto che gli s'ingigantisce nell'animo. Lui non ama Napoli perché chi è in servizio a Napoli, con i nervi tesi come lame di rasoio e i sensi pronti a deflagrare al primo barrito di marmitta, si convince che è lì per una colpa da scontare. E non si può amare una città che ti fa sentire colpevole. Il ragazzo con lo zaino in spalla, asfissiato dalla rassegnazione di persone e strutture , cerca il senso del libro per le vie di fuga dei vicoli bui. Lui non ama Napoli perché chi studia a Napoli, tra guadagni facili di vie diverse e difficoltà nel declinare la propria dignità, capisce che dovrà cullare i suoi sogni lontano da Napoli. E non si può amare una città che sai già che non avrà scrupoli ad espellerti dal suo seno. Il disoccupato onesto , che non vuole seppellire la sua intelligenza sotto la coltre di mitra e di morti frantumati in polvere, ...

"Vivere per raccontarla" di G.G.Marquez

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Compri un libro del genere, e ti aspetti la genesi e il disvelamento di un talento letterario puro. C'è anche questo, beninteso, nel romanzo Vivere per raccontarla , ma solo come tassello di uno stupendo in quanto magico mosaico; ancora più magico perché, questa volta, reale. E vieni a scoprire, così, che è reale proprio perché magico, il sacco di ossa dell'antenata che segue gli spostamenti della famiglia; magico perché reale, il quartiere di filo spinato della zona bananiera che in Cent'anni di solitudine "proclamò con bandi solenni l'inesistenza dei lavoratori"; e ancora magico e allo stesso tempo reale il colonnello Marquez che assumerà il nome di Buendia dal personaggio della copertina di un libro. Poi la povertà , vissuta come un'opportunità, che sembra cullare il talento di Marquez che solo relativamente tardi riesce a conservare qualche "barca a remi" oltre che per la famiglia, anche per sé; e ancora il viaggio sul fiume Magdalena ...

La secchiata virale

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Eccoci dal ritorno dalle ferie. <Parla per te, testa di mammalucco, che io sto ancora qui a sollazzarmi l'ombelico in riva al mare!> <Mmh...> deglutizione di conato di rabbia. A uno così vorrei far notare ( Calma e gesso) : a) che anche se ancora in ferie, la mente, ammesso ne abbia in dotazione una, anche di bradipo aterosclerotico, non dovrebbe sforzarsi troppo a riandare al lavoro col vedere la faccia via via più incazzata del gestore del lido; b) che " Verrà un giorno... " - mi sorprendo a profetizzare con l'indice ammonitorio. Ebbene, dicevo, rieccoci di nuovo saldamente ancorati sulla nave ormai in preda al cuoco di bordo. La lista delle vivande che ha soppiantato bellamente la rotta prevede, al primo posto, l' ice bucket challenge. Dopo essermi atteggiato a fine dicitore anglofono ( quello che fingo d'essere e non sono), osservo sul punto: le secchiate d'acqua per beneficenza...eh, di questo si tratta. C hest'è, né più...

"L'isola di Arturo" di E. Morante

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A distanza quasi di vent'anni , ho voluto riprendere in mano un libro che mi aveva lasciato, in prima lettura, delle sensazioni acerbe. Inizio a rileggerlo, e le prime pagine sembrano premiare la mia scelta; e ciò sebbene fin dall'inizio ci si imbatta in errori (cosa che non riesco a spiegarmi in una scrittrice inspirata come la Morante ) che appaiono essere troppi e troppo gravi per giustificarli con l'assolutoria perifrasi "errori di stampa". In un primo momento, mi riesco a immedesimare con Arturo Gerace , padrone dell'Isola e purtuttavia anima sola. Salpato, ormai, oltre le promettenti acque della riva, la disillusione: l'annichilente déjà-vu . Mi figuro, da qui in avanti, il solito romanzo sdolcinato del figliuol incompreso. Genere, quest'ultimo, ovviamente a me inviso. Contrariato ("ho riletto un libro per il quale una prima lettura era più che sufficiente!"), continuo, imperterrito e in ogni caso speranzoso, a leggere. Qua...

Il Bambin Gesù e le spiagge libere

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Steso sul lettino sotto il cono d'ombra dell'ombrellone, prendo sonno. Il rivolo di saliva, appena accennato perché comunque rispettoso della visuale altrui, mi trascina in un sogno ai limiti dell'eresia. Siamo ai giorni nostri. Da lontano, due persone abbigliate in maniera ridicola, si avvicinano alla mia visuale. Mi oltrepassano bellamente, quasi non mi vedessero. L'uomo, che dalla dolcezza con cui guarda la donna al suo fianco presumo ne sia il marito, chiede qualcosa al gestore del Lido Marinella. Ricevutane una risposta evidentemente non soddisfacente, invita la moglie a riprendere il viaggio. Ad un tiro di schioppo dal primo lido, il viandante si rivolge al parcheggiatore del secondo lido. Gli chiede qualcosa. Dopo aver ascoltato la risposta scocciata dell'omino delle macchine, con una dolcezza d'altri tempi, invita la consorte a fare un ulteriore sforzo, riprendendo il cammino. Incuriosito, decido di seguirli. Mi affianco praticamente a loro e sf...

Il me medesimo del web

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Ora, sia chiaro: non è che scopro la pietra filosofale se affermo che il web ha imparato a conoscerci. Come? Dalle ricerche e, più in generale, dalla navigazione che ogni giorno, più volte al giorno, intraprendiamo sui suoi procellosi mari. A chi, infatti, non è mai capitato di voler risparmiare sulla polizza auto rivolgendosi ad uno dei tanti siti strombazzati da giornali e tv? No? Delle due, l'una: o state bene a soldi oppure viaggiate col tagliandino farlocco. Nel caso invece, come me, non vi troviate in nessuna delle due condizioni di cui sopra, è facile sperimentare, qualora vi registraste su uno dei motori di ricerca specializzati nel settore, quello che si innescherebbe nella vostra casella di posta elettronica. In soldoni, il web registrerà , saecula saeculorum , la scadenza della polizza che si preoccuperà di ricordare ogni anno (o ogni semestre, se semestrale), esattamente a partire da 10 gg. prima e fino al dì stesso dell'evento, con ...