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Ecomostro di Aresta, null'altro che un ricordo

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Per avere un'idea della nutrita schiera di mostri che abitano il nostro subconscio, basta chiedere lumi ai bambini lasciati anche solo per un minuto in qualche intercapedine di oscurità. Ti parleranno, allora, alle nostre latitudini, di  MariaLonga  che, come i serpenti di  Laocoonte , ti avvinghierà coi suoi chilometrici capelli per scaraventarti in fondo al pozzo; dell' Uomo Nero  che  ti tiene per un anno intero  per poi crocifiggerti in un crocicchio di paura; del  Munaciello    che quando non porta soldi e non è di indole benigna, ti entra nell'anima e si impossessa della sua veste peggiore. Agli abitanti di  Petina  e non solo, da ormai sedici, lunghi anni, il termine "mostro" evoca una sola presenza: l' ecomostro di Aresta , appollaiato con le sue propaggini di cemento e grigiore, proprio di fronte all'Osservatorio del  predetto comune dei Monti Alburni. C'era una volta,  principierà, allora,...

Donnavventura in attesa di Poirot su rete 4

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Ogni sabato pomeriggio, in attesa di  Poirot  su rete 4 (canale che per me esiste solo per lo sceneggiato ispirato ai racconti di  Agatha Christie ), mi sorbisco gli ultimi strascichi di  Donnavventura. No, ja, così sa troppo di matusa intellettualoide. Rettifico: rete 4, "che per me esiste solo per  Poirot  e per i film di  Bud Spencer e Terence Hill . " Ecco, così va meglio. Torniamo a  Donnavventura , però. Per carità, l'idea alla base del programma sarebbe pure interessante: sette ragazze (il sito di  Donnavventura  ci tiene a precisare che trattasi di giornaliste...sarà!)  alla guida di quattro pick-up rossi (sette diviso quattro fa... poco più di una ragazza e mezzo a bordo di ogni macchina: le  polveri sottili , commosse da tanta generosità, ringraziano) scorrazzano per il mondo alla ricerca di luoghi ed esperienze spettacolari. Ora, a parte il fatto che le giovani pulzelle in questione casualmente sono t...

Lorenzo Forte e gli “svaniti in una nebbia o in una tappezzeria”

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Lorenzo Forte , l'ho scelto di incontrare io. " Stavolta, non ci ricasco ", mi sono detto, mentre l'attendevo davanti al  Bar Verdi di Salerno . Passati in rassegna i miei 40 anni come brava recluta, ho realizzato che almeno 30 di questi li ho spesi scambiando lucertole per draghi, interessi per ideali, ennesimi  Sancho Panza  per rarissimi  Don Chisciotte della Mancia . " Stavolta no, caro Lorenzo; stavolta sarò accortissimo nello stanare l'imbroglio, tanto più che anche nel fisico riveli più il  castello  agognato da Sancho che i  mulini a vento  combattuti dall' ingenioso hidalgo . " Giusto il tempo di presentarmi, di allestire il più falso sorriso in dotazione, che sparo crudo:< Lorenzo Forte , perché lo fai? > L'imbarazzo nel mio interlocutore dura una decina di secondi, giusto il tempo di far affiorare il ricordo dai suoi occhi. E mi parla di  fantasmi , Lorenzo Forte, del tizio che vestiva sempre un  imper...

Una lingua si aggira per le strade dell'Occidente

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Slurp, gnam, yum, crunch, slap, chomp . È la lingua, signori Beninteso, per essa si vuole qui alludere a ogni singolo muscolo, organo o affine comunque utilizzato per  mangiare, sorbire, gustare, succhiare, sgranocchiare , etc.. La  lingua : il vero e, a questo punto, unico fantasma rimasto ad aggirarsi per le strade dell' Occidente . Come dite? Esagero? Alzate lo sguardo dal display, allora, e guardatevi attorno: in qualsiasi crocicchio di strade, a ogni angolo di semaforo, a cavallo di tutte le parallele di marciapiedi, s'invoca, si blandisce, si adesca solo lei, nostra sorella Lingua. Poco importa che tu sia ricco o povero, magro o grasso, erudito o zoticone. Tutto quello che conta, è quanto la tua lingua sia capace di farsi ingolosire da bizzeffe di  ristoranti finto  vintage ,  dai mille  fast food  salmodianti maionese e  ketchup , dall'ennesimo  bar esotic-trash  che rimanda a trasognanti  atmosfere ...

Aristide il Giusto e la pancia degli elettori

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Nel 482 a.C., in una primavera appiccicosa di caucciù (gli antichi Greci a copiare Paolo Conte o viceversa?), bello e buono, decisero di ostracizzare Aristide. Ora, la pratica dell' ostracismo , era una cosa simpatica assai: in buona sostanza, chiunque riteneva che un cittadino ateniese potesse danneggiare la polis (fuor di metafora, lo ' nfamone- invidioso di turno), non doveva fare altro che recarsi in piazza e scrivere il nome del nemico su una pietra di ceramica ( ostracon ). Non appena l'attenzionato raggiungeva le   6000 preferenze (il voto da casa non valeva!), doveva salutare parenti e amici e darsi alla macchia. Insomma, il segnalato, veniva mandato in esilio per un periodo da cinque a dieci anni. Paese che vai, usanza che trovi, se non fosse che Aristide, il candidato all'ostracismo, già da Erodoto veniva definito "l'uomo migliore e più giusto di Atene "; a tal punto corretto, da essere chiamato Aristide il Giusto . Paro paro, per inte...

Punto e virgola: ipotesi di un delitto

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Stamattina sono stato al funerale del punto e virgola . In chiesa, in primissima fila, c'era un impettito  punto  all'apparenza contrito per la morte del collega. Il  pronome relativo  però, sempre voglioso di spiegare qualcosa anche quando la decenza suggerirebbe di no, ha spifferato all' avverbio , che prontamente si è confidato con l' accento  il quale, a sua volta:  <E' proprio così, ti dico :  - si è fatto scappare con i  due punti  -  è stato il mammasantissima punto a fare fuori il  punto e virgola . > All'udire ciò, il  punto interrogativo :< E perché mai ? > ha chiesto dubbioso, aggiustandosi il rabbuffo sopra il cappello. <Oh, codesta l'è bella!  - esclama indispettito da cotanta ingenuità il  punto esclamativo  -  L'è chiaro come il sole: la pausa piccinina del punto e virgola, sebbene non piccinina come quella bischera della virgola , se l'è bella ...

"Alessandro Magno Ieri e Oggi", di A. Cecchi Paone

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Alessandro Magno, dopo tredici anni di regno che hanno sconvolto il mondo, si trova nella sua reggia di Babilonia. L'uomo che, come racconta  Plutarco , tiene la testa lievemente piegata a sinistra come se cercasse una prospettiva diversa per osservare le cose, muore ad appena trentatré anni. Muore, così, l'uomo Alessandro che da piccolo riesce, lui solo, a capire cosa spaventa il per altri versi coraggiosissimo  Bucefalo : la sua ombra. Da questa comprensione, nasce un sodalizio con il suo cavallo che addirittura spingerà il sovrano macedone a dedicargli una città sulle rive dell'Idaspe,  Bucefalia . Resta invece in vita, a distanza di ventitré secoli, l'Alessandro fondatore di una città ( Alessandria , per l'appunto) costruita su indicazione onirica di  Omero  davanti all'isoletta di Faro; la  polis  che, tra l'altro, ospita nella sua  biblioteca  tutto il sapere dell'epoca accumulato anche grazie all'obbligo per tutti gli...