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Adda venì (o adda turnà) baffone!

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"Adda venì baffone!" Così, con un sentimento misto tra speranza e vendetta, si augurava il popolo napoletano durante l' occupazione nazista quando pure il sangue di San Gennaro sembrava liquefarsi a forma di croce uncinata . Nel caso specifico,  ' o baffone   invocato era Iosif Stalin , non propriamente uno stinco di santo. Tanto è vero che probabilmente, se davvero ce l'avesse fatta a lasciare il Palazzo d'Inverno per Napoli, avrebbe costretto il popolo occupato a rivolgersi altrove per la sua liberazione. Certo, parafrasando Ignazio Silone , la libertà   bisognerebbe prendersela da sé, ognuno la porzione che può; senza aspettarla dagli altri, quindi, ma noi campani (ahinoi!) abbiamo ben poca dimestichezza in materia. Ma torniamo a noi. Se a volte qualche decerebrato brama ancora il ritorno di Mussolini nonostante abbia subito le conseguenze nefaste del suo regime, immaginiamoci come ancora di più si possa desiderare l'avvento di un ditta...

Che caldo, non si può dormire, non si può lavorare!

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<Che caldo !> <Non ho dormito !> <Non si può lavorare !> Sfido chiunque in questi giorni di canicola africana, dal Manzanarre al Reno , dalle Colonne d'Ercole al deserto del Gibuti , a sentire qualche esclamazione diversa dal <Che caldo !>, etc., etc. Si lamenta il DirettoreMegagalattico nel brevissimo saltello dalla Porsche Cayenne ipercondizionata all'androne del Ministero refrigerato dagli orsi polari (convocati lì, per l'occasione, dal Mago del Gelo ... quello dei Polaretti, sì, proprio lui in persona.) Si lamenta Don Vitalizio , politico di lungo corso e di panza presidenziale, che proprio non ce la fa a fuoriuscire dall'ombra hawaiana per catafottersi in piscina. <Che caldo!> si lamenta pure Neymar nel tempo speso per calzare gli scarpini del Paris Saint Germain mentre ancora si chiede se i suoi cinquecento milioni siano la stessa cifra di tutti i bambini delle favelas del mondo. Eppoi, certo, c'è il rampollo ...

A me gli occhi, please!

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Negli anni 60/70 del secolo scorso, parte della Sinistra (e non solo) riteneva che la droga , specialmente l'eroina per i suoi effetti maggiormente deleteri, costituisse il cavallo di Troia del capitale : con la droga, cioè, le plutocrazie del mondo annichilivano i cervelli rivoluzionari, impedendogli di prendere piena consapevolezza delle proprie forze e di prepararsi per l’ “l’assalto al cielo.” “ Non disturbare il manovratore ” , questo era l'imperativo categorico del capitale . Veniamo ai giorni nostri. “Niente di nuovo sotto il sole.” Anche nel nostro tempo, infatti, si ripropone la necessità di uno strumento in grado di irretire l’attenzione e sterilizzare, così, ogni presa di coscienza dello status quo. Ovviamente pure in questo fine 2018 c'è la droga, con una indubbia prevalenza della cocaina sull'eroina, ma quelle che ci devono preoccupare di più sono le cc.dd. " nuove droghe " addirittura più istupidenti di quelle de...

La Compagnia "La Ribalta" e la "Stella" provocatoria

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Al Teatro "La Ribalta" di Salerno. Per esorcizzare l'ovvietà di un sabato sera a  via Roma ; ma anche per saggiare la bontà di un'intuizione. E sì perché questa riscrittura di " Stella " di  J. W. Goethe  da parte della regista salernitana  Valentina Mustaro , che promette di essere provocatoria e rivoluzionaria, incuriosisce. E come sempre accade quando la novità sovverte canoni ben radicati, indispettisce. <Ma come, - sbotta il classicista benpensante di turno - si ardisce contaminare il Sacro Spirito de  Le affinità elettive  del Maestro?> Eppure la Compagnia "La Ribalta" , quando il sipario viene giù a lenire le fatiche e le emozioni dei teatranti, invece di essere incenerita dalla folgore della  hybris   (tracotanza), raccoglie approvazione e consensi.   E se l'Io nascosto di ogni personaggio potesse diventare visibile agli occhi dello spettatore? Eccolo il grimaldello capace di scardinare il  perbenismo ...

Il decreto Minniti-Orlando e la vacca di Pasifae

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Da avvocato, mi sono imbattuto nelle nuove norme del decreto Minniti-Orlando, approvato in Parlamento lo scorso 12 aprile con il voto di fiducia. "Ecco materializzarsi - mi sono detto quasi subito - la  vacca lignea di Pasifae !" E sì perché come  Pasifae , moglie di  Minosse , re di Creta, per congiungersi carnalmente col toro del quale si era follemente innamorata, si nascose dentro una giovenca di legno, così il Governo si trincera nell'involucro del decreto Minniti-Orlando con le sue storture e pastoie burocratiche, pronto a farsi montare dal razzismo imperante. Fuor di mitologia, veniamo alla mia esperienza:  giurisdizionalizzazione del procedimento amministrativo davanti alle commissioni. In altri termini e con parole più semplici, dinanzi alle  commissioni che decidono sulle domande di asilo , l' immigrato è solo, senza avvocato  e alla mercé di una struttura (le commissioni sono venti in tutta Italia) composta da quattr...

Lontano dalla civiltà, vicino a Mazinga Zeta

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Lontano lontano/molto lontano/oltre l'acqua corrente/e l'elettricità... Ho fatto il colpo gobbo, classico e addirittura banale nelle modalità, ma sconvolgente quanto alle conseguenze. "Piero, dammi un gratta e vinci qualsiasi, di quelli da cinque euro, tanto uno vale l'altro." Eccola la mano unta del tabaccaio che avresti detto più a suo agio tra i pistoni e le valvole di una 1100 che a rovistare, svogliata, tra i cartoncini colorati. Con un sorriso che già si atteggia a consolazione per un'altra sconfitta, mi fa scivolare un gratta e vinci sulla cinque euro di resto abbandonata sul bancone. Mi guardo intorno quasi con circospezione. Il far inghiottire il tagliando dalle pagine dell'agenda e il precipitarmi fuori dal tabacchino, è tutt'uno. Lontano da occhi indiscreti, per quella colpa contadina che ti fa maledire ogni euro speso a coltivare illusioni, mi siedo su una panchina, di spalle alla strada. Cinquanta centesimi. Gratto,...

Fenomenologia di Dries Mertens.

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Dries Mertens e la sua fenomenologia. Come fenomenologia era stata, nel lontano 1961, quella di  Mike Bongiorno  scritta dall'inarrivabile  Umberto Eco . Con l'unica, sostanziale differenza però, che del presentatore che furoreggiava sugli schermi televisivi, si esaltava la  mediocrità , a tal punto che "egli rappresenta - chiosava Eco - un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello." La  fenomenologia di Mertens , invece, è di tutt'altro genere e può essere racchiusa nel secondo goal del Napoli contro la Juventus, nel precedente turno di  Coppa Italia. Siamo al 60° minuto. Dries Mertens entra al posto di un  Arkadiusz Milik  da ritrovare. Napoli contro Juve, una squadra di calcio contro un'altra sì, ma anche i  Borboni  contro  i Sabaudi ,  Masaniello  contro  Camillo Benso Conte di Cavour , la  catena di montaggio  contro  l'amministrat...