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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

Il Paolo Conte di "Snob"

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Il Paolo Conte di “Snob”: forse, mai come questa volta, davvero “Con quella faccia un po’ così/quell’espressione un po’ così…” E come poteva essere altrimenti? Ti guarda, dallo sfondo nero della copertina del nuovo CD ,  come “l’uomo scimmia” che, nonostante tutto, davvero non “capisce il motivo”; come il “camionero sensible” (“peruviano mixto Andaluz”), bisognoso del manuale di conversazione (traccia n. 13) per potersi intendere con la bella africana che, con “intenzion cavalleresca” fa salire sul suo camion. Già, proprio un manuale di conversazione per permettere al Maestro di farsi  intelligere  dalla musica, troppe volte stracciona (“ Oggi si fanno canzoni con solo 2 -3 accordi, cosa che, ai miei tempi, era inconcepibile”), del nostro presente. A rompere la classicità della foto di copertina, lo “Snob” amaranto posto in basso a destra . Proprio “snob”, “ sine nobilitate “, come gli studenti di Cambridge definivano chi non apparte...

“Il dottor Zivago”, di Boris Pasternak

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Mai nessun romanzo come Il dottor Zivago ha avuto, suo malgrado, un’importanza esogena, “esterna” almeno pari a quella più propriamente letteraria. Brevemente: questo libro è stato scritto da Pasternak immediatamente dopo la Seconda Guerra Mondiale e subito rifiutato dall’Unione degli Scrittori Russi. Pur bandito dal Governo, miracolosamente Il dottor Zivago riesce a oltrepassare i confini sovietici. Viene pubblicato, allora, dalla nostra Feltrinelli (!) in un’edizione diventata giustamente famosa. Nel 1958 ecco arrivare il premio Nobel per Pasternak. I retroscena di questa assegnazione, però, sono degni della migliore spy story :   vengono coinvolti, infatti,  servizi segreti pronti a dirottare aerei e a compiere eclatanti operazioni di contraffazione. In estrema sintesi: il regolamento dell’Accademia svedese prevede, per l’assegnazione del Nobel per la letteratura, che l’opera sia pubblicata nella lingua madre dell’autore. O...

"Senza perdere la tenerezza", di Paco Ignacio Taibo II

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Pensieri su ‘Senza perdere la tenerezza’ che stava lì, con le pagine ammiccanti, giocando sporco E già, come diversamente definire un libro che si presenta con un’immagine del Che  depotenziata nelle dimensioni (quasi un terzo della copertina) prima di naufragare in un anonimo bianco, così come nella retorica magniloquente dell’abusato Che con Fidel, o, festival del luogo comune, del Guerrillero Heroico di Alberto Korda ? Stava lì, dicevo, quasi timido, sopra lo scaffale del mio “spacciatore di libri ambulante “ . “Oddio, l’ennesimo libro sul Che! No, Vincenzo caro, ormai sei adulto, troppo grande per le reminiscenze ginnasiali. E, soprattutto, troppo inserito (e l’iva arretrata sta lì a ricordartelo) per farti ammaliare dal basco del Comandante !”. Giro, rigiro nella Sierra Maestra di titoli vari. Me lo ritrovo in mano. Assolutamente contrariato per un altro libro sicuramente “pompato” sul Che, pago e vado via. Lo porto allo studio. I...