Greta e Vanessa. <Se la sono cercata!>
<Invece di fare le crocerossine, pensassero a non mettere nei guai la famiglia e l’intero Paese!>
Greta e Vanessa.
<12 milioni di euro per assecondare la voglia di due sciroppate di fare le salvatrici del mondo?>
<Io, per me, le avrei lasciate con i loro amichetti siriani, magari si divertivano di più e non ci facevano spendere tutti ‘sti soldi!>
<Fossi io il padre, le pesterei a sangue fino a far passare loro ogni voglia di rovinare la famiglia e l’Italia.>
Greta e Vanessa.
Avrebbero potuto spendere il tempo tra shatush e tatuaggi. Avrebbero potuto trascorrere le ore in fila per l’acquisto dell’ultimo iPhone. Avrebbero potuto dare un senso alle loro giornate declinando all’infinito la vacuità di “Uomini e donne“.
Greta e Vanessa. Ecco, avrebbero dovuto fare tutto questo per incassare i dividendi di una tranquilla normalità. La stessa normalità che avrebbe giustificato anche un presente scontato ad accantonare i debiti del futuro.
Certo, ci sarebbe stato sempre il solito pedagogo che avrebbe inveito contro la mancanza d’ideali delle nuove generazioni; il sessantottino che “ai miei tempi, si scendeva in piazza e gli facevamo un bucio de culo così”; il morigerato chierico che “non c’è più rispetto manco per i santi!”. Sì, d’accordo, ci sarebbe stato tutto questo. E sarebbe stato l’affettuoso contraltare del cloroformio adoperato per anestetizzarci. E poi, dopo la predica di facciata di genitori troppo impegnati a ribadire la propria gioventù sempre e comunque, il rimorso per essere stati troppo duri. E giù con zaffate di prodotti di consumo capaci di veicolare il bene che sempre, a prescindere dalle nostre azioni, meritiamo per il solo fatto di recitare, buoni buoni, la parte in commedia.
Greta e Vanessa.
Decidono di partire, di aiutare concretamente i più deboli. E allora fondano, insieme a Roberto Andervill, “Horryaty”, un progetto di assistenza con l’obiettivo di portare medicine e generi di prima necessità alla popolazione siriana.
Vengono fatte prigioniere. Appaiono in un video.
L’Italia è con Greta e Vanessa.
Ogni padre guarda la propria figlia che guarda il cellulare. Ogni mamma si dispera per il proprio figlio che si dispera per l’aumento delle Marlboro di venti centesimi.
Il cuore di tutti i padri e di tutte le mamme d’Italia piange la morte di Greta e Vanessa in anticipo.
Poi il Ministro Boschi interrompe i lavori della Camera per annunciare la liberazione delle due prigioniere.
Greta e Vanessa, già uccise dal capitone di capodanno, dai feriti dei botti e dalle calze dell’Epifania, eventi frattanto incuneatisi tra la diffusione del video e la notizia della loro liberazione, vengono risuscitate dalla realtà del contingente.
Il padre ha consumato tutti gli occhi per guardare ancora. La mamma ha esaurito tutta la disperazione per disperarsi di nuovo.
Greta e Vanessa la devono pagare. E giù i giudizi che abbiamo riportato all’inizio del commento. E i figli che guardavano il cellulare e si disperavano per l’aumento delle Marlboro? Non pervenuti. Scaltri a tal punto da capire come la loro vita abbia un senso solo nell’inutilità dell’esistenza.
Grazie, Greta e Vanessa, soprattutto per esservela andata a cercare; così come, d’altronde, ha fatto Fabrizio Pulvirenti, il medico di Emergency colpito da Ebola in Sierra Leone; e come se la sono andata a cercare i disegnatori di Charlie Hebdoo con la pubblicazione delle vignette su Maometto.
Ecco, speriamo che ci tocchi in sorte un mondo che se la vada a cercare. Sempre e comunque.
Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia. (E. Berlinguer)
p.s. Revisionando l’articolo scritto qualche giorno fa, non posso non riportare quest’ultima affermazione su Greta e Vanessa contenuta in un tweet: “Vanessa e Greta, sesso consenziente con i guerriglieri? E noi paghiamo!”. Bene, il distinto signore che ha pronunciato queste parole, ha spiegato che, la sua, voleva essere una innocua richiesta di conferma della notizia appresa da un blog. Ora, a parte che non ci vuole un luminare per capire che se uno sceglie di porre ‘sta domanda, implicitamente la avalla, la cosa che sarebbe di una ilarità pazzesca, se non fosse tragica, è che il signore in questione è stato Ministro delle Comunicazioni per ben cinque anni. E il massimo esperto della comunicazione che dà credito a una notizia palesemente falsa tratta dal blog del taldeitali, sarebbe un bel colmo da lasciare ai posteri.
Per chi non lo sapesse, l’ex ministro in questione è Maurizio Gasparri.
Grazie, Greta e Vanessa… e scusateci per l’idiozia di qualcuno che il popolo sovrano ha avuto il coraggio di portare in Parlamento.
Noi italiani… noi sì che ce la cerchiamo!