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Fino alla fine

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Doveva arrivare anche questo momento. Non che tu non me ne avessi anticipato l’ epilogo , sia chiaro. L’ultima volta che ti ho proposto di «andare giù», mi hai guardato strano. E non era la solita stranezza. Nossignore, non mi stavi deridendo perché continuavo a parlare di un giù che ormai non ci apparteneva. Ma che vuoi, noi esseri umani siamo strani. Ecco, per l’appunto, gli strani siamo noi che non riusciamo a rassegnarci all’idea che dove c’era un «giù», adesso c’è il «fuori» della casa in campagna. Tu ti sei fermato. Per la prima volta, hai fatto resistenza al guinzaglio , lo stesso che, appena un paio di mesi fa, doveva rincorrere le tue fughe in avanti. Già, proprio come quella volta che, con un colpo di reni di una irruenza che sapeva essere solo tua, te ne sei liberato. Qualche ora dopo, ti sono venuto a prendere addosso a una cagnolina. Non so come spiegartelo ma, sì, adesso te lo posso dire, mi sono sentito tradito . Certo, lo so che è ridicolo, che è una cazzata, ma è com...

Salerno, Ferrero presenta il suo Marx

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Nel pomeriggio di venerdì 14 dicembre, presso il Salone della Funzione Pubblica CGIL di Salerno, si è tenuta la presentazione del Libro di Paolo Ferrero e Bruno Morandi Marx-oltre i luoghi comuni , DeriveApprodi Editore. L’iniziativa, promossa dall’ Associazione Memoria in Movimento , ha visto la nutrita partecipazione di un pubblico attento e propositivo. Angelo Orientale , dopo i saluti di rito, ha introdotto la discussione sul filosofo di Treviri a 200 anni dalla sua nascita e a 170 anni dalla pubblicazione de Il Manifesto del Partito Comunista. Il primo a prendere la parola, è stato il Prof. Fortunato Maria Cacciatore dell’Università della Calabria, che, con un’analisi lucida, ha fatto riferimento alla critica di Marx al comunismo ex cathedra . Di poi, si è soffermato sulla visione del filosofo tedesco della filosofia come talpa che ha l’obbligo morale, a differenza della Nottola hegeliana, di modificare la realtà. A questo punto, la studentessa Rossella Falco de...

L'agnotologia di Rocco

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Martedì scorso, a “ di Martedì ”, la fortunata trasmissione di Giovanni Floris , vi è stata l’ospitata del premier Conte. Premetto: non voglio parlare di Giuseppe Conte . Dico solo, in uno con il simpatico Gene Gnocchi , che avrei preferito di gran lunga che al posto del Conte premier, ci fosse stato il Conte cantautore. Almeno ci saremmo “sparagnati” svarioni come “il popolo è l’azionista della maggioranza di governo” (e chi non vi ha   votato cos’è, feccia di fogna?) o “di Trump non voglio parlarne, per evitare di influenzare le elezioni in America” (e chi sei, Mandrake?). Dicevo, di Conte non voglio parlarne...no, ma così per dire, voi ci pensate al povero Paolo Conte , che non solo ha dovuto patire l’onta di essere surclassato sui motori di ricerca dall’Antonio Conte calciatore prima, allenatore poi (“ agghiacciande !”), ma anche, dal giugno 2018, da un altro Conte, Giuseppe per l’appunto, il “visconte dimezzato”? “Via via/Vieni via di qui/Niente più ti lega a questi luo...

L'ospitalità dannosa per Mimmo

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“ Xenia ”, questo è il nome scelto per l’operazione che ha visto finire agli arresti domiciliari il sindaco di Riace , Mimmo Lucano . “Xenia”, in greco antico, vuol dire ospitalità. E probabilmente un termine migliore, mutuato dal popolo per il quale più di tutti l’ospite era sacro, quello greco per l’appunto, non poteva trovarsi. E sì perché, se le accuse mosse a Lucano fossero corpi da poter mettere in controluce nell’accecante sole calabro, dietro al “ favoreggiamento dell’immigrazione clandestina ”   e al “ fraudolento affidamento diretto del servizio di raccolta dei rifiuti ”, rinveniremmo proprio questo: un’accusa all’efficace modello di ospitalità messo in piedi dal sindaco di Riace. Un “j’accuse”, a ben vedere, ancora più perentorio, vuoi per il clima di evidente intolleranza che si è venuta a creare nel Paese, vuoi perché il modello di Mimmo si è rivelato vincente. Si badi bene, nessuno vuole entrare nel merito dell’inchiesta condotta dal procuratore di Locri, Luigi ...

L'indifferenziato scostumato

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Con la prontezza con cui il buongustaio assocerebbe il giovedì agli gnocchi, noi, ricicloni convinti , non avremmo alcuna esitazione a far seguire al lunedì l’indifferenziato della raccolta. E sì perché noi, incuranti dell’accusa di fanatismo, troviamo normale separare la carta della busta da fattura dal suo occhiello di plastica ; così come, con lo “stomaco” del tirocinante alla prima autopsia, non abbiamo remore ad affondare le dita nelle interiora delle alici confinate nell’ organico per agguantare lo scontrino e gettarlo nel secchio dell’ indifferenziato ; alla stessa maniera, infine, del self control di cui diamo prova al cospetto del malefico tubo delle Pringles , certi che il coperchio e la base del tubo vanno nel contenitore di plastica, acciaio e alluminio mentre il cilindro, quello sì, è da gettare nel raccoglitore della carta. Ebbene, noi sacri officianti della raccolta differenziata , prostrati al cospetto della sua magnificenza, non possiamo non notare una falla ne...