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10 e non più di 10 #18

L'afa dei trapassati pomeriggi inzacchera la fiamma dei fornelli. La caffettiera cova magmatici assoluzioni. L'ultimo brontolio in cattività è il basso che dà l'abbrivio alla campanella. Dalla scuola di prossimità indiscrete i bambini squarciano la pinguedine estiva. Il caffè scorbutico increspa un riflusso di spensieratezza. Inestimabile.

"Mia suocera beve", di Diego De Silva

In questa seconda opera del corrosivo De Silva , poco cambia: l'avv. Malinconico è sempre qui a rimuginare su atteggiamenti, a fare le pulci a convinzioni e idiosincrasie del nostro (complicatissimo) vivere quotidiano. Ma allo sguardo rivolto su se stesso che non può prescindere dalla codifica dei comportamenti esteriori, si aggiungono, nell'ordine, il processo in diretta imbastito dall'ing. Romolo Sesti Orfeo (tra il banco frigo e i pelati del supermercato) e il "cattivo male" che viene diagnosticato alla suocera, la mamma di Nives. E se per il processo a favor di telecamera a circuito chiuso ripreso, manco a dirlo, dalle tv di ogni ordine e grado, vi è la critica feroce alla giustizia celebrata nei tribunali (lenta, goffa, impacciata...praticamente inconcludente), per ciò che attiene ad Ass , la suocera di Malinconico, ci troviamo di fronte a un personaggio di una causticità senza pari. Spirito indomito, quest'ultimo, che solo sa apprezzare la trov...

10 e non più di 10 #17

Uscite fuori, eletti col bagaglio di quiz a risposta multipla, marci del qualunquismo delle liste civiche, nullafacenti delle amicizie influenti, stercorari dalle zampette instancabili. Jatevenne , adepti della vacuità multiuso, praticanti del cerchiobottismo senza ritegno, vuoti a perdere dopo la grande abbuffatta, cono d'ombra di ogni singulto di dignità.

"Ragionevoli dubbi", di Gianrico Carofiglio

Guido Guerrieri , stavolta la cosa si fa compromettente, e a livello sentimentale, e dal punto di visto professionale. Andiamo con ordine: Margherita vuole parlargli, e Guido s'immagina già intento a cullare il bambino che verrà. Che dovrà venire. Ma, a volte, si sa, le aspettative vengono tradite dal cinismo della realtà. La sua compagna ha ricevuto una proposta di lavoro che la porterà via per molto tempo. E nel momento in cui glielo dice, Guido Guerrieri ha la netta sensazione che dietro questa comunicazione c'è già una decisione. Di cui occorre solo prendere atto. L'avvocato Guerrieri si ritrova solo, in un'età in cui le rotture cominciano a far presagire esistenze spaiate. Dal passato riemerge una figura, Fabio detto Raybàn , che ha segnato l'adolescenza di Guido. Erano i tempi della contrapposizione tra i picchiatori fascisti e gli idealisti di sinistra e, manco a dirlo, attraverso quel Fabio, il Nostro si è imbattuto per la prima volta nei...

10 e non più di 10 #16

Ora sei mansueto. Rassegnato. Gli occhi acquosi che implorano compassione. Il rivolo di saliva che oltraggia il tuo machismo. Le botte di una vita che mi hanno deformato le ossa. La mia volontà annichilita dal tuo dispotismo. Sono padrona della tua dignità, adesso. Non c'è vincolo matrimoniale nè carità. Soffri. E voglio vederti soffrire. Lentamente. Bene. Fino alla mia redenzione.

"La scomparsa di Patò", di Andrea Camilleri

Principalmente lettere (dal delegato di p.s. Ernesto Bellavia al Questore di Montelusa e dal Maresciallo dei RR. CC Paolo Giummàro al Capitano), ma anche pagine di giornali, murales, avvisi pubblici, etc. Nelle mani sapienti del Maestro Camilleri , ogni fonte serve allo scopo: provare a spiegare il come e il perchè, subito dopo la rappresentazione del "Mortorio" nel Venerdì Santo del 1890, il ragioniere Antonio Patò , Direttore della locale filiale della Banca di Trinacria, sia improvvisamente scomparso. Nei panni di Giuda, dopo il suicidio di scena con annessa caduta nella botola del palco, del ragioniere Patò non c'è manco l' ummira : perdita di memoria, omicidio, fuitina? A indagare, la polizia col delegato Bellavia e i Carabinieri, con il maresciallo Giummàro, dapprima in evidente, scontata competizione; di poi, mano a mano che l'affaire Pato s'ingrossa e che s'appalesa la volontà nella alte sfere di incastrarli, grandi compagni e sodali. ...

10 e non più di 10 #15

Appena la mia auto arrivava all'incrocio, la coincidenza: un'altra macchina si immetteva sulla strada principale. Da una traversa secondaria. Sempre. Ho cambiato lavoro. Mi sono trasferito in una città nuova. Alla guida dell'auto, intraprendo la rotatoria di giornata. Ho appena il tempo di intercettare una scaglia di vernice che un Suv mi precipita addosso. La morte aveva allestito il set, quello della coincidenza. La soddisfazione di averla costretta a cambiare location.