venerdì 22 novembre 2013

Vincenzo De Luca e le facce di San Matteo

La Preistoria è stata divisa in ere geologiche. La Storia, almeno fino all’Epoca Moderna, in secoli.
In seguito, si è iniziato a percepire in maniera meno lunga questo arco di tempo fino a parlare, per quanto riguarda quello scorso, di "secolo breve".La chiave interpretativa dei fatidici 100 anni è data da un acronimo. O meglio, da due: “a.C.” (avanti Cristo)” e “d.C.”(dopo Cristo).
Per la ridente (mi si passi l’aggettivo scontato) cittadina di Salerno, oltre, ovviamente, a questa summa divisio, ve n’è un’altra. Per l’esattezza, da circa una ventina di anni, “a.D.L.” e “d.D.L” (da non confondere, quest’ultimo, con il d.d.l. disegno di legge).
Qual è questa divinità così potente da addirittura mettersi in competizione con il Cristo? Semplice, Vincenzo De Luca. Esagerazione? Venite a farvi un giro il 21 settembre alla processione di San Matteo, santo patrono  della città campana!
Il giovane compagno “Vicienz’”, con alle spalle la fiammante falce e martello della cospirativa sezione, abbaiava come un ossesso contro le magagne del governo cittadino; poi, si sa, la responsabilità imborghesisce, il fervore si prende la patente di diplomazia.
Da Masaniello (per carità, però, non lo apostrofate mai in maniera da ricordargli l’odiata Napoli), duro e puro, alla carica di vicesindaco.
Che insinuate? Ciucci: la rivoluzione del Sol dell’Avvenire si può portare avanti, oltre che dall’esterno (e parliamo di ribellione) anche dall’interno del Sistema (sovversione).
Da vice a Sindaco, il passo è stato breve.
In estrema sintesi, lungo l’arco di un ventennio…sì, proprio ventennio, embe’?...dicevo, lungo l’arco di un ventennio, abbiamo avuto le seguenti metamorfosi (ndr, non si segue, nell'elenco, un rigido ordine di successione cronologica), tutte cristallizzate dal soprannome via via appioppato all’illustre concittadino: 1) “Vicienz’ ‘a funtana”: il De Luca della realizzazione dei lussureggianti giardini, dell’abbellimento dell’arredo urbano, del recupero delle aree dismesse,  della rivendicazione dell’Orgoglio Salernitano in contrasto con il “napolicentrismo”; 2) “Vicienz’ Frullino battito d’ali”: il moralizzatore che ogni venerdì, su un’emittente gemella di TeleKabul, digrigna improperi e invettive contro i cafoni che insozzano la città con scritte, per l’appunto, del tipo “Frullino sei il mio battito d’ali”; 3) “Vicienzo ‘e sicchie”: il sindaco riciclone che ha avuto il merito  di portare ad una apprezzabilissima percentuale la raccolta differenziata in città; 4) "Vicenz' e 'e figli delle chiancarelle", come, con spocchia sprezzante, il Nostro definisce tutti coloro che sono refrattari alle magnifiche sorti e progressive dei suoi ripetuti "miracoli" amministrativi; 5) “Vicienz’ ‘o pinguino”: l’ideatore delle luci di artista che attirano folle entusiaste di turisti da ogni parte d’Italia e d’Europa;
In conclusione, ma chi è Vincenzo De Luca?
Come tutte le persone complesse, è uno spettro a diverse tinte, a volte anche l’un contro l’altre armate. Per intenderci, e a solo fine esemplificativo: è il realizzatore del Parco Mercatello, della Villa Comunale, del Parco Pinocchio/Valle dell’irno (…) ma è anche colui che si ostina a concepire la grande opera solo come un agglomerato di cemento capace di immortalare la grandeur salernitana.
E’ un politico con uno spiccato senso dell'etica quando si tratta di pontificare sul cursus honorum degli altri politici, ma è anche quello che sguazza nell’incompatibilità di due funzioni di per sé inconciliabili.
E’ un convinto democratico quando parla (il fine dicitore) in tv, ma poi ama circondarsi, nelle cariche importanti e che potrebbero costituire un contraltare al suo dominio, di mezze calzette che mai potranno succedergli o, almeno, mettergli i bastoni tra le ruote.
E’ un fervido difensore della legalità salvo essere indagato per diversi e vari reati.
E' l'artefice del "centro" rutilante ma anche il gestore pavido e balbuziente delle periferie trascurate.
In conclusione, una domanda: ma non è che De Luca riscuote tanto successo a Salerno (ogni volta che si presenta in qualche elezione, sono pronte per lui percentuali bulgare bramose di tributargli preferenze) proprio perché, come e più del suo patrono (che ne ha solo due), anche il sindaco è dotato di un buon armamentario di “facce”?





 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




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