Bianco-Nero, Bianco...Nero, Nero?
Sabato, cinque minuti prima della partita. Il borbonico piagnone, sporco
(lo gridano pure loro, no?), con l'atavico, strisciante senso
d'inferiorità, se ne sta davanti al televisore, pregustando il
riscatto.
Llorente che segna in fuorigioco ("e ti pareva, non potendoci superare
in bravura, ricorrono, com'è loro tradizione, alle
ruberie...rubentini!!), sarà solo il pretesto per dimostrarci ancora più
violenti nella reazione ("teutonico, m'hai provocato? E io me te
magno").
Una magaria di Pirlo e una staffilata di Progba, interrompono la
metamorfosi. Quella da borbonico piagnone, con il senso d'inferiorità incorporato, a
borbonico che mette sotto il giogo dello "scuorno" la
Vecchia, con il culo alla fossa, Signora. E come se non bastasse, si ritorna pure ad essere
sporchi, perchè la rivendicazione sul primo bidet ("strano oggetto a
forma di chitarra" per i “Savoiardi”) installato nella Reggia di
Caserta, non ha più diritto di essere fatta.
Si è perdenti, e ancora una volta non si a diritto di replica.
Il giorno dopo, a Napoli sconfitto, una testata giornalistica campana apre con il dilemma della
Terra dei Fuochi.
Ma vuoi vedere che la bastonata della Vecchia Signora
potrebbe essere addirittura salutare per la risoluzione degli atavici (quelli
sì) problemi della (fu) Campania felix?
Oddio, almeno fino al prossimo
big-match, s’intende.
Rosso-Nero, Rosso…Nero, Nero!!
In Lega Pro, La Nocerina abbandona lo Stadio “Arechi” di Salerno. “’O fatto
è chist’, statemi a sentire”: i “Molossi”, come molto opportunamente vengono definiti
i giocatori della compagine rosso-nera, per scongiurare le mazzate promessegli
a piene mani da un manipolo di ultrà (la rima con “quaquaraquà” sorge
spontanea) nel caso avessero disputato
la partita senza la loro eccellentissima presenza, decidono di anticipare
(figata!) le conseguenze di quelle mazzate. Ed è un florilegio di infortuni da
cinema muto di Chaplin. Fino a quando l’arbitro si vede costretto a
interrompere la partita perché la Nocerina è rimasta con un numero talmente esiguo di molossi
in campo che pure un Chihuahua avrebbe potuto mettegli paura.
Una sola cosa, seriamente. Questi giocatori dovrebbero vergognarsi perché,
dall’alto della loro “fama”, dei loro soldi (elementi, questi, che gli
avrebbero sicuramente assicurato l’incolumità e, comunque, nel caso peggiore,
una protezione degna di un capo di Stato) hanno fatto passare il messaggio che pure il
teppistello più sprovveduto può condizionarli. Con l’ovvia conseguenza che
tutti saremo portati a pensare, ancora una volta, che il calcio fatto da
codesta genia di ignorantucoli arricchiti, può e/o potrà tradire, per l'ennesima volta, la passione di
milioni di bambini.
Vergogna!
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