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Visualizzazione dei post da 2019

Amazon, la vicina e la gatta

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È la quarta, indebita citofonata di questa settimana. E sì perché la fretta dell’ omino delle consegne è sempre troppa: due, tre secondi non si possono perdere per leggere il nominativo giusto cui citofonare. Ci sono due pulsanti, uno sopra e l’altro sotto, e tanto vale schiacciarli entrambi contemporaneamente: il destinatario della consegna verrà comunque a ritirare il pacco. Poco importa che quel destinatario non sarò mai io ma unicamente la mia vicina di casa . Sempre lo stesso siparietto. La doppia citofonata imperiosa. Lo sguardo allarmato all’orologio da parte del corriere un secondo dopo il «c’è un pacco per la signora…». La sua mano libera che tamburella spazientita sulle grate del cancello. L’attimo di sollievo quando la cliente si appalesa. Il risolino tra il soddisfatto e il bramoso di possesso della vicina di casa. Il lancio del pacco con contestuale penna per firmare la ricevuta. Una smorfia di disapprovazione non appena la firma richiede più di due secondi per e...

Preziose terre rare

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Diciassette metalli , diciassette fottutissimi metalli. Fino a un centinaio d’anni fa, erano praticamente sconosciuti. Poi la loro scoperta e un nome atto a qualificarli: « terre rare ». «Terre», perché così si chiamavano, nel XVIII e XIX secolo, i minerali che non potevano essere modificati dalle fonti di calore ; «rare», per la bassa concentrazione (normalmente meno del 5%) dei loro depositi . Perché mi è venuto lo schiribizzo di parlare di questi minerali dai nomi impossibili (scandio, lantanio, ittrio, praseodimio, etc.)? Semplice, perché oggi è praticamente impossibile che un componente tecnologico nei campi più disparati (cellulari, computer, cavi di fibra ottica, energia nucleare, aerospazio e difesa, acciaio, automobili elettriche) non sia costituito da una percentuale più o meno importante di terre rare. Per capire meglio la pervasività di questi metalli, portiamo l’esempio dell’automobile: ebbene, le dozzine di motori elettrici di un’auto tipica, ...

La fontanella che brucia

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La fontanella del paese ha segnato la mia infanzia. Più precisamente, è stato un accadimento che l’avrebbe dovuta riguardare, a marcare a caratteri di fuoco la mia esistenza; quella stessa esistenza che, in seguito e in conseguenza di tale, presunto evento, sarebbe stata rischiarata dalla logica e poi, finalmente, dal ragionamento. A cosa mi riferisco? Al suo incendio. Sì, insomma, al dispiegamento di lingue di fuoco che, almeno a detta di Franco il Terribile , avrebbero avviluppato la stitica fontana del paese. Ora, lo so da me che l’ incendio di una fontana non è cosa possibile. Provate a mettervi, però, nei panni di un bambino di otto anni che sente dalla bocca irregolare di Franco il Terribile che la fontana di Giovi si sta «appicciando»! Il pargoletto in questione, infatti, era a tal punto spaventato dall’effige lupigna di Franco da non poter attivare, sia pur ne fosse stato capace, quel collegamento neuronale pronto a sgamare l’illogicità del binomio acqua-fuoco . ...

Vitiligine? No, tatuaggio

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Che cosa abbiamo in comune, io , Nanninella ‘a guasta , Michael Jackson , Francesco Cossiga , Winnie Harlow e, ultima in ordine di apparizione, Kasia Smutniak ? La vitiligine . Una malattia autoimmune, cioè, innescata dallo stesso organismo che, bello e buono, decide di strapazzare i melanociti rendendoli, così, incapaci di produrre melanina . Risultato? Comparsa di chiazze bianco-latte , di estensione variabile, che vengono a contaminare l’incarnato uniforme. Avviso ai naviganti: la vitiligine non è contagiosa ed è una malattia esclusivamente estetica. La prima volta che mi ci sono imbattuto, è stato quando ho conosciuto Nanninella ‘a guasta. In quell’occasione, la mia sensibilità di bambino alquanto impressionabile, venne urtata dalle sue dita quasi completamente bianche. Senza parlare, poi, di quell’ acromia ai lati delle labbra che condannava Nanninella ‘a guasta a una sinistra risata anche quando era del tutto seria. Ricordo che rimasi interdetto da quella visione. Co...