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(discorso alcolico su) Il Tempo, il consumo e Ungaretti

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Nella notte dei tempi, il Tempo scorreva anonimo. La Misura, difatti, non era ancora stata inventata perché sul globo terracqueo non era discesa, con le sue manie ordinatrici, la Mente. E anche quando l'uomo, custode spesso ignaro della Mente, si affacciò sul palcoscenico della vita...ebbene, anche allora, il principio vitale venne ravvisato in elementi che nulla concedevano alla Misura. E quindi, l'Acqua, l'Aria. Il primo embrione che invece fece presagire un cambio di rotta, fu l' "apeiron" di Anassimandro. Oddio, non che prima non si fosse diviso il Tempo in frazioni più o meno lunghe; anche perché, se così non fosse, sarebbe stata, per certi versi, addirittura impossibile la vita, in special modo quella "relazionale". Ergo, la Misura, la scansione temporale è nata con l'uomo. Solo che, a quel tempo, ancora era legata, solo ed esclusivamente, al campo della necessità. Poi venne Anassagora con il suo "Nous" (la Mente, per l'a...

Nascere il 04 gennaio

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Parafrasando il titolo di un libro…:“nato il 04 gennaio”! Troppo tardi per lasciarsi rapire dai festoni natalizi, troppo presto per capire che, ancora una volta, bisogna riprendere la mano. Fuori tempo per credere ad una rinascita, appena in tempo per capire che un’altra illusione si è infranta. Nascere il 04 gennaio è una scorpacciata di regali che ti piovono addosso senza soluzione di continuità, che non ti lasciano il tempo di apprezzarli e che quando sei nell’animo giusto per farlo, proprio allora… blitz , ecco che sono bell’e svaniti. Chi compie gli anni in questi giorni, è abbacinato da troppo “lume di chiesa” per credere veramente in un’alterità, da troppa officina dell’animo per illudersi ancora che qualche “sol dell’avvenire” ce la faccia a nutrire le appassite speranze. Il 04 gennaio non è una data. E’ una frontiera troppo vicina al divino e al magico ma troppo distante dai rigori ferrosi di un impegno serio. Compiere gli anni il 04 gennaio vuol dire guarda...

Intercettazione di 2 particelle inquinanti nella Terra dei Fuochi.

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A:<È la quarta volta che te lo ripeto, ma tu…> B:<Sì, ma che posso fare?> A:<E beh, a pensarci bene, semplici sostanze inquinanti siamo, mica possiamo decidere noi la destinazione?!> B:<Per questo ti dicevo. Anche se il faccendiere napoletano…> A:<Bingo!> B:<Già, è venuto pure su in Trentino, non solo alla Per.Co., ma pure alla La.To. S.p.A.> A:<Ah,ah,ah, lasciami indovinare:all’udire la somma che avrebbe risparmiato nello stoccaggio se solo avesse firmato il contratto, il dottor Giacchetti…ah,ah,ah, già me lo vedo con i polpastrelli sudaticci per l’emozione…oddio, che risate…> B:<Eh,eh,eh. Quindi, se tanto mi dà tanto…> A:<Oh, stanne pur certo, amico mio:anche tu e la tua famiglia farete parte degli eletti; pure a voi toccherà in sorte il privilegio di avere un ruolo da protagonisti nella contaminazione della Campania Felix .> B:<Amen!> A:<Sicuro come la morte. La presenza dell’avvoc...

Vincenzo De Luca e le facce di San Matteo

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La Preistoria è stata divisa in ere geologiche. La Storia, almeno fino all’Epoca Moderna, in secoli. In seguito, si è iniziato a percepire in maniera meno lunga questo arco di tempo fino a parlare, per quanto riguarda quello scorso, di "secolo breve".La chiave interpretativa dei fatidici 100 anni è data da un acronimo. O meglio, da due: “a.C.” (avanti Cristo)” e “d.C.”(dopo Cristo). Per la ridente (mi si passi l’aggettivo scontato) cittadina di Salerno, oltre, ovviamente, a questa summa divisio, ve n’è un’altra. Per l’esattezza, da circa una ventina di anni, “a.D.L.” e “d.D.L” (da non confondere, quest’ultimo, con il d.d.l. disegno di legge). Qual è questa divinità così potente da addirittura mettersi in competizione con il Cristo? Semplice, Vincenzo De Luca. Esagerazione? Venite a farvi un giro il 21 settembre alla processione di San Matteo, santo patrono   della città campana! Il giovane compagno “Vicienz’”, con alle spalle la fiammante falce e martello della cos...

La Vecchia Signora bastona e la Nocerina s'infortuna

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Bianco-Nero, Bianco...Nero, Nero? Sabato, cinque minuti prima della partita. Il borbonico piagnone, sporco (lo gridano pure loro, no?), con l'atavico, strisciante senso d'inferiorità, se ne sta davanti al televisore, pregustando il riscatto. Llorente che segna in fuorigioco ("e ti pareva, non potendoci superare in bravura, ricorrono, com'è loro tradizione, alle ruberie...rubentini!!), sarà solo il pretesto per dimostrarci ancora più violenti nella reazione ("teutonico, m'hai provocato? E io me te magno"). Una magaria di Pirlo e una staffilata di Progba, interrompono la metamorfosi. Quella da borbonico piagnone, con il senso d'inferiorità incorporato, a borbonico che mette sotto il giogo dello "scuorno" la Vecchia, con il culo alla fossa, Signora. E come se non bastasse, si ritorna pure ad essere sporchi, perchè la rivendicazione sul primo bidet ("strano oggetto a forma di chitarra" per i “Savoiardi”) installato nell...

"Sole a catinelle" e qualcosa "della Che Guevara"

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Metti una domenica pomeriggio qualunque. Vai a prendere la ragazza. Cincischi un attimo per prefigurarti un approdo diverso. Niente gelato, che il tempo non gli si addice. Niente pizza, che per digerire il pasto con la nonna ti ci vorrebbe un caterpillar a manetta giù per lo stomaco.  Niente approcci acrobatici lungo le pareti scoscese del ribaltabile, che "l'ovulo lo sento scendere proprio adesso, ohì!". Guardi con lo sguardo distratto la tua metà e butti lì un cinemino. La proposta viene vagliata e stancamente approvata. Qualche dubbio sulla sincerità delle reazioni mostrate viene: a te, quando lei ti raggiunge all'ultimo minuto lamentandosi che non "c'è un posto per parcheggiare nemmeno a pagarlo oro" nonostante insieme ne abbiate visto almeno una decina liberi appena un minuto fa; a lei, quando non si capacita come, malgrado la fila chilometrica solo per "Sole a catinelle", tu gli comunichi con l'ufficialità tipica dell...

Maledetto, benedetto Sassuolo!

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Eccomi qui.  Fustigato, da tifoso napoletano, dalla sferza mefistofelica che non ti aspetti; o meglio, che non può brandirsi perchè potenzialmente incapace dell'abbrivio necessario a procurarti dolore. Un attimo dopo il 93esimo, stai lì come inebetito a pensare che il record delle cinque vittorie consecutive è rimasto imbrigliato negli striscioni del tutto esaurito del San Paolo. Ti si sparapanza, allora, davanti agli occhi la classifica ( perché non rendi poi quel che prometti allor? perché di tanto inganni i figli tuoi?) che vede la tua squadra del cuore intrippata al secondo posto.   "Maledetto Sassuolo!" - ti viene da digrignare a mezza bocca, deluso e incazzato. Poi, una luce. Golia e Davide. Leonida e Serse. Che Guevara e Batista. Il rosso ideale vomita cavalloni sul lago delle sicurezze quantistiche. Il credo egualitar-rivoluzionario che ha ispirato tutta la tua vita ruggisce indomito. "Il Napoli comunque vincerà lo scudetto." ...