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Paolo Conte, mannaggia a te!

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Paolo Conte, mannaggia a te! A te che te ne stai lì, col baffo sornione e lo sberleffo ringalluzzito di chi ha capito che   la fuga dalla vita è la quintessenza. A te, Conte Paolo, che ti   diverti e ti estenui , rannicchiato nell’ombra dei tuoi diesis e bemolle capaci di   strapparmi un sorriso di tregua ad ogni accordo . Eppure non ci sarebbe nulla da sorridere,   mannaggia a te… e mannaggia pure a me   che continuo a sorridere come uno scimunito,   sprofondato in fondo ad una città. Prima di quella sera, prima che   l’orchestra illusa a Napoli   del   San Carlo   mi ribadisse che sì,   Max, la tua facilità non semplifica, Max , sciorinando   lamine di luce   lungo il mio   angusto universo musicale , avevo una vita “ganza”. Poi (che   Atahualpa o qualche altro dio   ti fulmini), con l’ aggettivo giovane   (“ganza”, per l’appunto), è scomparsa dalla mia vita pure   Marisa . Meschina! Mi amava, ...

Mi sono rotto il cazzo: fenomenologia di una ribellione

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Mi sono rotto il cazzo. Ci sono delle espressioni, delle parole, che se tenute imprigionate nella cavità pavida e benpensante della laringe, a lungo andare ti ustionano il cervello. E   allora diventa imperativo morale scaraventarle fuori, sputarle nel campo insanguinato dall’ennesimo sacrificio. E mi sono rotto il cazzo proprio perché, ad essere sgozzato, è il futuro . Il mio…ma anche il tuo, il nostro. Expo, Mose, Mafia Capitale ; per limitarci al solo 2014. Adesso, l’inchiesta che vede indagato Ercole Incalza, il gran boiardo di Stato, sopravvissuto a 7 governi e a 14 inchieste. Anche ora,   le fanfare mediatiche a recitare all’unisono che “bisogna che la giustizia faccia il suo corso”, che “il Ministro Lupi non è indagato”, che “il rolex da 10000 euro e rotti regalato al figlio del Ministro è un innocuo cadeau”, che “bisogna essere garantisti…”. Tu, deputato da diecimila euro al mese , che accavalli con classe la gamba che ti è servita tante volte a genufletterti...

Peppino il giardiniere

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La storia di Peppino il giardiniere che,   “con le sue piantine maleodoranti, scioccamente festose” , mina dalle fondamenta l’impero dell’ing. Costa. Non ci stavano santi: gli bastava solamente vederlo perché le sue viscere,   tarantolate dall’avversione , ingolfassero le uscite di sicurezza! Sempre lì, all’ingresso della sua fabbrica, intento a prendersi cura di quelle   erbacce maleodoranti , scioccamente festose. Già, festose: proprio come quel   sorriso da ebete   che albergava perennemente nel suo volto. Che poi: ma che minchia c’aveva mai da sorridere, Peppino il giardiniere? Pigliava la miseria di  600 euro al mese ,   non aveva uno straccio di proprietà   e si permetteva financo il   lusso di essere felice ? Pazzesco! Proprio per evitare questa situazione d’insofferenza non appena le traiettorie oculari intercettavano la presenza di Peppino, l’esimio   ingegner Costa   aveva battuto ogni strada percorribile. Ma si sa, i ...

Il lettore di ebook "alle porte" della mia biblioteca

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Sogno il lettore di ebook   “alle porte”   della mia biblioteca. Avverto il terrore che atrofizza le sinapsi, il sudore che imperla la fronte:   tutto tremendamente realistico . E con la paura del lettore di cui sento nel cuore, prima ancora che nella testa, lo sferruzzare dei suoi megabyte che snocciolano libri su libri,   mi vedo correre verso la biblioteca . Più do lena alle mie gambe, però, più mi rendo conto che il corridoio che mi separa dai miei libri sembra ormai aver scelto da che parte stare: io corro, ansante e disperato, mentre esso si perde, scuro e cospirativo, in una proiezione verso l’infinito. E nel correre, malgrado lo sfrigolio snervante degli ebook  che continuano minacciosamente a immillarsi, penso a loro, ai miei libri. Alla pagina numero dieci de   I demoni  di   Dostoevskij   in cui se ne sta allusiva una macchia, in alto a destra, testimone del cioccolato mangiato insieme ad un amico c...

"Niente di nuovo sotto il sole": vince De Luca

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Dalla finestra di casa mia, ho partecipato all’evento. Il caso ha voluto, infatti, che il De Luca-day si celebrasse (in parte, beninteso) nella scuola dirimpetto alla mia abitazione. E io, almeno per una mezz’oretta, ho voluto assistervi. Mi sono fatto far compagnia, nell’ordine, da un paio di tazze di caffè, dallo   Shrek   di gomma che lanciavo, a intervalli più o meno regolari, al mio cane, dalla   tristezza   che sempre promana da un   circo malandato , con bestie macilente, che si vende l’anima per staccare un biglietto in più. Guardando i votanti di De Luca (nel mio seggio i voti per l’ex sindaco hanno raggiunto il   95% del totale ) felicemente armati dei   due euro   (il   prezzo della partecipazione al teatrino ), ho visto una sfilata di personaggi, chi più chi meno, legati al   potere cittadino:   membri delle   istituzioni locali   che danno il voto al   ras ; dipendenti...