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Diciassette ore per l'accordo e la camicia di Nesso

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Diciassette ore, il vertice più lungo di sempre dell’Unione Europea, per decidere le sorti della Grecia. Già prima, però, di queste diciassette ore ormai consegnate alla Storia, ce ne erano state altre, di diciassette (e forse più) ore. Quelle in cui la Germania avrebbe voluto, anziché una riunione dell’Eurosummit dei Paesi che hanno adottato l’euro (e che poi, alla fine, ha dato il via libera all’accordo), la convocazione del Consiglio UE a 28 Stati . Due consessi, questi, non solo terminologicamente diversi. E sì perché convocare il Consiglio UE dei 28 Stati anziché l’Eurosummit, avrebbe significato disporre di una maggioranza decisiva, evidentemente non posseduta con l’Eurosummit, per “ordinare il fuoco” sull'insolvente  Grecia. L’ aneddotica vorrebbe che a far optare per l’Eurosummit e quindi, per il raggiungimento dell’accordo, ci sarebbe stato addirittura il Presidente Obama comprensibilmente preoccupato per l’equilibrio geopolitico dell’area. Tant'è, com...

La buona scuola e la maestrina dalla penna rossa

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La c.d. “buona scuola” di Renzi è ormai legge della Repubblica. Ebbene, cosa sarebbe successo alla mia maestrina dalla penna rossa se si fosse trovata ad insegnare in questa realtà scolastica che si prefigura carica di nubi all'orizzonte? Ci risiamo, sempre il solito vizio di spostare fatti e situazioni in un epoca diversa da quella in cui quei determinati fatti e quelle determinate situazioni si sono verificati! Ma tant’è, alle perversioni mentali (almeno a quelle innocue) bisogna pur dare sfogo, no? E allora eccomi qui, in parte a raccontarvi una storia più o meno vera , in parte a proiettare questa stessa storia in un contesto che, molto probabilmente, non avrebbe neppure consentito alla maestrina dalla penna rossa di esistere (se l’esistenza deve, in buona sostanza, identificarsi con l’esperienza fattuale). Ma veniamo a noi. Siamo a metà anni Ottanta del secolo scorso . La scuola, è quella elementare di una frazione di Salerno . Una scuola, quindi, distante ...

Grecia: l'ostracismo dei "comitati d'affari delle forze di mercato".

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Grecia, Europa. Il sempre attuale Karl Marx, nel primo capitolo del  Manifesto del partito comunista , definiva i governi moderni come  comitati d’affari delle forze di mercato. E che cosa sono le nostre istituzioni europee se non, per l’appunto,  comitati d’affari  che hanno  barattato un’idea sublime come quella dell’Unione Europea con gli indici di borsa ? Le spese di questa  perversa logica , e lo vediamo da un bel po’ di tempo, le sta pagando soprattutto la  Grecia  di un  coraggioso ma scioccamente isolato Tsipras . Adesso, le  corone d’alloro su teste pidocchiose  ( Dostoevskij ) dei regnanti europei, attendono l’esito del  referendum di lunedì cinque luglio  per decidere se intaccare il cuore o limitarsi ad altri organi, importanti ma non vitali, del  demos greco.  In questi giorni in Grecia, ad  Atene , è  piazza Syntagma  a farla da protagonista. Nell’ agorà  ateniese, infatti...

"S. il Nobel privato" di Domingos Bomtempo

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Questo che si preannuncia come il romanzo dei misteri (chi è S., il protagonista dell’opera? E chi è Domingos Bomtempo, la mirabile penna che ci tiene incollati fino  all'ultimo capoverso?) si rivela, in realtà, misterioso solo per l’identità dell’autore (anonimo dietro al quale può celarsi qualsiasi mente, non ultima quella dello stesso S. le cui vicende vengono narrate nel libro) E sì perché l’S. di cui si parla nel romanzo, l’ unico portoghese ad aver vinto il premio Nobel per la letteratura , è chiaramente Saramago ovverossia quel nome che pure a dividerlo in due era strano, la prima parte nome di donna e la seconda carica di molti poteri, come se in lui vi fosse una femmina stralunata dalle magie di un uomo. Femmina-uomo, maschio-femmina : già, è proprio dal connubio peccaminoso di queste due nature discinte (i genitori che rantolavono nudi sopra una stuoia, e alla fine ululavano (…), soprattutto sua madre che pare che la scannassero. E a occhi chi...

"Povera gente", di F. Dostoevskij

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A ventidue anni Dostoevskij è promosso ufficiale ma, affascinato dall'universo altro che i suoi autori preferiti (tra gli altri Pukin, Byron, Scott, Hugo, Schiller, Shakespeare) gli lasciano intravedere, rinuncia alla carriera militare per darsi anima e corpo alla letteratura. E mentre si arricchisce l’animo con frange d’infinito, s’impoverisce la scarsella che ben presto gli mostra, disarmata, il fondo della cucitura. Che fare, allora? Il giovane  Dostoevskij  riesce a sfamarsi con qualche traduzione che di tanto in tanto gli affidano. Ben poca cosa, a dirla tutta. Proprio in questo contesto di  estrema povertà  allora, nasce  Povera gente , uno “studio magistrale sugli uomini” ( Zweig ). “La sua più grande umiliazione, la povertà, lo ha (il capolavoro, ndr) generato; l’amore delle sofferenze, l’infinita pietà del male altrui, lo ha benedetto.” Dopo non poche titubanze, Dostoevskij affida il manoscritto al poeta  Nekrasov  affinché lo es...

"Un hombre Guapo", di Paco Ignacio Taibo II

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L’hombre guapo  di Paco Ignacio Taibo II, è Tony Guiteras. Sì, d’accordo, ma chi è Tony Guiteras? Ecco, proprio per dare rilevanza ad una figura che, al di fuori di  Cuba , resta pressoché sconosciuta, l’autore si è deciso a scrivere questo libro. Ed infatti, all’ennesimo “Tony chi?” sentitosi “rispondere”non appena Paco Taibo affermava che le  più importanti figure rivoluzionarie dell’America Latina  erano  Pancho Villa ,  Che Guevara  e  Tony Guiteras , lo scrittore ha avvertito l’esigenza di fare uscire da un immeritato cono d’ombra la figura dell’ hombre guapo  Tony Guiteras . E inizia dall'aggettivo “guapo”, la narrazione dell’ottimo Paco. E sì perché  lo spagnolo , da lingua “perversa” qual è, usa il termine “guapo”, ad esempio, con il significato di “audace”, come a  Cuba e in Venezuela ; ma anche con quello di “bello”, “virile”, come in  Messico e in Spagna . Nella zona costiera della  Colombia , i...

Nel favoloso regno di Campanialot (II/II)

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Ed eccoci al giorno del  redde rationem : nel favoloso regno di Campanialot, l’incertezza regnava sovrana. Lo  gnomo Delux ,  a testa alta  nonostante la spada di Damocle brandita dal  Muflone Severino  e il giudizio dell’ Antimuffa  che l’aveva addirittura annoverato nel numero degli impresentabili…beh, mi sa che una parola sulla  Commissione Antimuffa , non foss’altro che per esigenza di chiarezza, vada spesa. Ebbene, dovete sapere che nel favoloso regno di Campanialot, se c’era una sostanza che proprio non si sopportava, questa era la  muffa . Ciò, ovviamente, in teoria. In pratica invece, poiché la  casta dei Politicaliot   aveva da secoli perso l’abitudine di andare tra la gente  e quindi se ne stava rintanata nelle nervature della terra, tra le pieghe delle nuvole, nell’incavo dei tronchi (ognuno, insomma,  nel loculo più affine alla propria specie ), proprio per questo motivo, quindi, lo gnomo ...