Post

"L'età del dubbio" del Montalbano di Camilleri

Immagine
Il dubbio è così, un pedi leva e l'autro metti , e te lo trovi a firriare come un satanasso nel ciriveddro. Montalba', ormai hai cinquantotto anni. E se il dottor Pasquano è in evidente malafede quando ti scassa i cabasisi ricordandoti la tua età necessariamente da ' ntordonuto ; e se ancora il dottor Lattes ("quello con la esse in funno "), dall'alto della sua voce da parrino, non si fa pirsuaso che un uomo, squasi sissantino , non abbia famiglia (e certo che gliel'hai raccontata bene la farfantarìa  del figlio malato, eh? A tal punto che pure Livia , se le fossi stato a portata di mano, ti avrebbe preso a  pagnittuni ), i dubbi restano, Montalbano . Finanche sulla tua prisenza di pirsona pirsonalmente in questa facenna , ce ne sono, di dubbi. Che dici? No, non ho gana di babbiare. Questo libro inizia o non inizia con te che vorresti andare a Boccadasse e Fazio e Catarella che ti dicono che nonsì , che non è cosa possibile perche ...

"Garibaldi era comunista", di Luciano De Crescenzo

Immagine
Recensire uno degli ultimi libri di Luciano De Crescenzo, è un po' come sognare al cospetto di una finta (parafrasando il pensiero poetico di Luigino 'o poeta del Così parlò Bellavista) del Maradona di oggi Certo, a te patito del Napoli degli scudetti che fu (e che speriamo...vabbè, ci siamo capiti), costa fatica intravedere il talento del predestinato nelle movenze del Dieguito panzuto e brizzolato che ti sta adesso di fronte. Eppure, in virtù di quel credito illimitato che il De Crescenzo-Maradona ha acquisito ai tuoi occhi con gli scritti post IBM, ora sei pronto a mentire spudoratamente e a considerare ogni suo libro recente all'altezza della Storia della filosofia greca o de La vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo. Manco a farlo apposta, Garibaldi era comunista dello scrittore napoletano si pone a metà strada, almeno con riferimento ai contenuti, a queste due opere ineguagliabili. Si parte con una visita di Publio Cornelio Tacito , storico de...

"La danza immobile" di Manuel Scorza

Immagine
La danza immobile , libro testamento di Manuel Scorza (lo scrittore peruviano morirà in un incidente aereo lo stesso anno della sua pubblicazione), è un romanzo sulla "impossibilità di scegliere." E sì perchè la scelta, continuando a parafrasare Soren Kirkegaard , non può che concretarsi in una disperante rinuncia. Vi è la paralisi, una danza, appunto,"immobile", sterilizzata com'è dall'indecisione: tra l' Amore e la Rivoluzione , cosa scegliere? Per il rivoluzionario Nicolàs Centenario la danza, dopo una stasi interminabile, riprende a muoversi. Troppo forte è il ricordo dell 'albero della Tangarana , lì nella profonda amazzonia peruviana, a cui decine di compagni sono stati legati. È bastato un colpo reazionario al tronco con un machete da parte del maggiore Basurco che sì, all'epoca era maggiore prima di essere degradato dopo l'incredibile evasione proprio di Nicolàs, per foraggiare la voracità di milioni di piccole, fameliche f...

"Storia della Rivoluzione russa", W.H.Chamberlin

Immagine
Storia della Rivoluzione russa è un libro che, come ci dice lo stesso scrittore W.H.Chamberlin nella prefazione, "è frutto di dodici anni di studi e di ricerche", principalmente nella ex Unione Sovietica. Oggetto di studio dello scrittore è quel lasso di tempo, ricco di eventi e di implicazioni future, che parte dalla caduta del regime zarista (marzo 1917) e arriva fino all'introduzione della cosiddetta " nuova politica economica " (marzo 1921). Il tutto, ovviamente, senza tralasciare la sanguinosa guerra civile che seguì la rivoluzione bolscevica . La domanda che lo scrittore americano si pone e alla quale, mentre analizza tutte le tappe che hanno portato alla rivoluzione russa (per certi versi, un unicum nel pur ricco panorama di rivoluzioni che l'hanno preceduta e seguita), si sforza di rispondere, è la seguente: come fu possibile a Lenin e alla sua schiera di seguaci relativamente ristretta (da studi attendibili, si parla di circa venticinquemil...

Michele Gentile, il rito, la lotta e le notizie dal fronte

Immagine
Il primo incontro con Michele Gentile l'ho avuto per il tramite di un giornale, circa tre anni fa Come a volte succede, una quotidianità sempre presa da mille cose molto spesso meno entusiasmanti degli incontri rimandati, trova finalmente il tempo di un messaggio su facebook . " Vieni, ti aspetto. " La mia borghese incomprensione verso le scelte estreme, mi attarda a chiedere di orari, di disponibilità. " Passa quando vuoi. Ci sono sempre. " Finita l'udienza a Eboli, mi metto in autostrada, direzione Polla . Poche centinaia di metri ed eccomi davanti alla libreria Ex Libris Cafè di Michele Gentile. Oltrepasso la soglia. L'aria pungente di metà dicembre si riempie di storie che raccontano vite. È un luogo d'elezione questo, di quelli che volutamente rifuggono dalle fascette ammiccanti dell'ultima edizione dello scrittore in auge . Qui, in questa libreria, Michele Gentile è il sacro officiante di un rito, la vestale che dedica la vita al fuoco ...

"Gialli d'estate", a cura di Marcello Fois

Immagine
“Gialli d’estate” è una di quelle raccolte in cui è abbastanza agevole distinguere il buon grano dal loglio . L’incipit contenuto ne la nota dell’editore è di quelle accattivanti, che creano suspence : la stagione migliore per compiere un delitto sembra essere l’estate . A dimostrazione di questa premessa, ecco dipanarsi davanti agli occhi del lettore di genere o semplicemente di quello che confida nelle fibrillazioni del “giallo” per dare verve alla quotidianità, undici storie di giallisti “griffati” più o meno riuscite. Il viaggio letterario inizia dai primi giorni dell’estate per terminare alle soglie dell’autunno. Si parte con Il Sette di cuori di Maurice Leblanc , il creatore del famigerato Arsène Lupin . Il protagonista del giallo rincasa dopo una notte passata con amici al ristorante Cascade, tra maliconici valzer dell’orchestra tzigana e racconti di furti e crimini. Una lettera che gli ingiunge di non muoversi, di non gridare qualsiasi cosa succeda, lo paralizza. ...

Il prof Matteo Saudino e l'astuzia della Filosofia

Immagine
Dal malchiuso portone del web che tutto collega e tutto immilla, però, eccole apparire le trombe d’oro della Filosofia: è bastato, a me imbranato navigatore degno epigono del sonnolento Palinuro , digitare “ il travaglio del negativo ” su google , per colare a picco nella favella ammaliatrice del prof Matteo Saudino . “Uh mamma mia, è chi è mai ‘sto tizio che è ‘na stampa e ‘na figura al Marx de Il Manifesto ?” Io che per natura prima ancora che per formazione (classica) diffido di qualsiasi insegnamento che non venga veicolato dai caratteri di stampa, stavolta mi ritrovo la vista e l’udito avvinghiati, con la stessa tenacia del sopruso sul capitale, attorno al canale youtube del prof Saudino. La filosofia , anche quella dei concetti appesi ad asciugare al sole che basta un venticello per farne dimenticanza, finalmente acquisisce una discorsività triadica (causa-effetto-comprensione tetragona ai colpi di ventura). Il prof Saudino è quello che si definisce un personag...