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"Episodi della vita del generale Giuseppe Avezzana", di Giuseppina Romano, Dea edizioni

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             Leggendo quest'opera, una congerie di riflessioni, e della più disparata natura, si incolonnano pronte a essere sviscerate: una relativa al rapporto che s'intuisce assai tenero tra l'invitto Generale e la sua nipotina, la scrittrice Giuseppina Romano che, appena diciassettenne, ha raccolto questi episodi dalla viva voce del nonno; l'altra, attinente all'integrità morale e allo spirito di sacrificio propri dell'Avezzana la cui figura solo un'epoca fertile e feconda di spiriti magni (suo coetanei e amici sono personaggi del calibro di Garibaldi, Mazzini , etc.), ha potuto relegare in secondo piano ("eroe in penombra"); ulteriori riflessioni meritano  la generosità e l'abnegazione per l'ideale (la Patria libera) di  Giuseppe Avezzana  e  di tanti altri protagonisti che, col senno di poi, commuove davvero in questi tempi grami in cui l'interesse personale la fa da padrona .     Come  non lasciarsi stup...

"Il mondo alla fine del mondo", di Luis Sepulveda (trad. I. Carmignani), Guanda editore

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          Il Nishin Maru , una nave officina giapponese comandata dal capitano Tanifuji , risulta ufficialmente demolita a Timor. Perchè allora, da un'agenzia giornalistica legata a Greenpeace , arriva un dispaccio che ne attesta la presenza in acque magellaniche? E soprattutto, cosa c'è dietro la denuncia del capitano Tanifuji riguardo alla perdita di ben diciotto uomini dell'equipaggio, oltre a un numero imprecisato di feriti, e a gravi danni riportati dall'imbarcazione? Il protagonista del romanzo, un giornalista cileno esule dal suo Paese, intuisce che dietro la vicenda del Nishin Maru c'è un retroterra che pur gli appartiene: l'atmosfera dei mari australi che fin da giovanetto, ammaliato dalle atmosfere del Moby Dick di Melville , ha avuto moto di vivere a bordo di una baleniera.       Caso vuole che anche adesso, pur lontano dagli approdi dell'adolescenza, si imbatte nelle balene; più precisamente, nella loro caccia indiscriminata...

"La storia di Luca-uno qualunque", di Francesco Cozzolino, Edizioni Eresie

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           Il protagonista  Luca , ma potrebbe chiamarsi anche Clara, Vincenzo, Andrea (il paradigma di un'esistenza al macero eppur desiderosa di riscatto), è un giovane con un'indole altruista e curiosa delle cose del mondo. Avrebbe voluto fare lo scienziato con lo stesso trasporto del bambino che, attratto dal puzzo del carburante e dal portafoglio sempre ben rigonfio di banconote, si vede già inguainato nella tuta da benzinaio.       Il padre, sopravissuto agli orrori della seconda guerra mondiale, assolve all'ingrato compito genitoriale in maniera silenziosa, prevalentemente con l'esempio: le parole le ha spese per maledire la cupidigia degli uomini e la crudeltà dell'esistenza.     La giovane mamma, troppo giovane e inesperta, si accontenta di attingere vita, assieme al figlio, dalle  esperienze del marito.     È altruista, Luca. Ha una sua coscienza sociale e uno spirito di osservazione, spesso p...

10 e non più di 10 #37

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          Una strega, di quelle accattivanti e sinuose, incontra un contadino nel bosco: «Farò di te quello che vorrai...» e già il villico si figura mille scenari di onnipotenza «...ma bada bene: contemporaneamente farò due volte la stessa cosa al tuo vicino».     "Ricchezze per me, ma il doppio per quel porco? Donne per me, ma il doppio per il lestofante? Salute e benessere per me, ma due volte tanto per il figlio di cane che è a un passo da me?"     Il contadino, allora, pianta gli occhi allucinati sulla strega:      «In verità, ho scelto quello che fa per me, il doppio di cui, per tuo espresso volere, verrà concesso al mio vicino. Avvicinati, Magnifica madonna...di più, ancora di più...bene, così: prendimi un occhio. Subito!»

"I cento talleri di Kant", di Pietro Emanuele, Adriano Salani editore

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           La filosofia, si sa, è un sapere che va scandagliato, approfondito per ogni autore e per ciascun argomento. Eppure, massimamente in questo tempo parcellizzato, si può partire da alcuni esempi (cinquanta ne sceglie Pietro Emanuele ) che, partendo dal paradosso di Zenone sulla tartaruga e Achille (che infiniti lutti addusse ai liceali), approda a un altro infinito, quello della Biblioteca di Babele  di  borgesiana memoria "la quale comprende tutti i libri che sono stati scritti sinora e quelli che potenzialmente sono in grado di essere scritti in qualsiasi tempo".      Il percorso del filosofo siciliano è ovviamente progressivo: nella prima parte, ci sono altri exempla  come l' Encomio di Elena di Gorgia da Lentini , il c.d. "dilemma del coccodrillo" corredato dall'immancabile patema d'animo del papà (me lo restituisce o no il mio figliolo?), il celeberrimo asino di Buridano e il Paracelso cinquecentesco, ...

10 e non più di 10 #36

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            La scarpetta le calzava a pennello (...). Era evidente che la scarpetta apparteneva a Cenerentola...     "... e che avrà avuto un numero di piede 45 o, per converso, 25, per essere attribuita senza tema di smentita a Cenerentola?"       Seguendo l'istinto, si chinò sulla principessa e le diede un bacio sulle labbra. (...) - Chi siete? Come avete fatto a trovarmi?     " Certo, dopo aver schiacciato un pisolino lungo un secolo, l'alito della principessa avrà odorato di roselline fresche!"     Basta: gli anni scontano un inacidito disincanto.     E allora i ciucci riprendono a volare, le fate a districarsi tra mille incantesimi, la zucca ad acconciarsi a carrozza "de luxe".  

"Il Congresso di Vienna 1814-1815" di Guglielmo Ferrero (ed. Corbaccio)

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             Il Congresso di Vienna viene visto, dall'insigne storico antifascista Guglielmo Ferrero , come la ricostruzione dell'ordine prestabilito dopo l'ubriacatura rivoluzionaria che ha sconquassato l'Europa.     Tre uomini più di tutti, ognuno a suo modo "bizarro ed enigmatico", hanno liberato la Storia dall' impasse  in cui era sprofondata: Alessandro I , zar di Russia,  Charles Maurice  Talleyrand  de Perigord, Luigi XVIII , re di Francia.     Lo zar Alessandro  ha preso l'iniziativa nel 1812.       Appena trentacinquenne, Alessandro I capisce che la sua vittoria in patria non avrà alcun valore e che anzi sarà il principio di una guerra senza fine, se non riuscirà a ricostruire il sistema europeo. Tutto giusto, ma ricostruirlo con chi? Innanzitutto con il protagonista dell'intera opera di Ferrero, quel Charles Maurice Talleyrand de Perigord, il grande "irregolare" che avev...