giovedì 28 agosto 2025

"10 e non più di 10" #43

    


     La trappola per topi è allestita: gli scatoloni con i pacchi di cibo che coprono la necessità di appena il 2% della popolazione, sono accatastati al centro.

    All'alba, la luce che s'accende segnala l'apertura dei cancelli.

    Chi non muore schiacciato dalla calca, si getta sugli aiuti ad accampar possesso.

    I droni che controllano la zona avvertono: ancora cinque minuti.

    Il tempo di cantinelare: "Un, due, tre...stella!", che il fucile israeliano falcidia i Cristi in fila per un pugno di farina.

martedì 26 agosto 2025

"Guerra e Pace" (libri I e II), di Lev Tolstoj, Garzanti editore, trad. Pietro Zveteremich

         


    Ferito e abbandonato durante la battaglia di Austerlitz (1805), al principe Andrej Bolkonskij capita di guardare il cielo come non l'aveva mai visto prima: in quello spazio di lirica religiosità, c'è tutto il senso delle guerre e delle paci non solo relative al mondo, ma anche quelle che si alternano nei nostri animi inquieti. Lui, il principe Bolkonskij, d'indole nobile e speculativa, ha da poco visto la moglie morire nel dare alla luce il loro unico figliolo. 

    Perso ogni interesse alle lusinghe della vita, nondimeno, dopo un confronto con Pierre Bezuchov, il principe si trova, quasi suo malgrado, a rendere effettive quelle riforme (la liberazione dei contadini, l'istruzione per i loro figli) intraprese da Pierre ma ben presto abbandonate: questione di superficialità e incostanza, ovvio. Ma il ricchissimo e bonario Pierre, già guarda oltre: dopo un matrimonio infelice con la bellissima e spregiudicata Helene Kuragina, si getta a capofitto nella massoneria. 

    Non durerà nemmeno questa esperienza: il tempo di scontrarsi con le miserie dei suoi adepti, che la massoneria è già bella e archiviata.

    La famiglia Rostov, che finisce, anche per una sostanziale incapacità di badare ai propri affari, per dilapidare l'intero patrimonio, vede emergere, tra tutti, la figura di Nikolaj, promesso sposo fin da piccolo della cugina Sonja...certo, ci sarebbe l'opposizione della contessa madre che ha puntato sul classico matrimonio d'interesse per rimpinguare le finanze familiari ma...come si fa ad aver seriamente qualcosa da ridire sul conto dell'irreprensibile Sonja?

    Per il momento ci pensano gli ussari dell'esercito a tenere occupato il generoso Nikolaj Rostov.

    Natasa Rostova, invece, dopo le lusinghe della fanciullezza, sembra aver trovato la felicità: Andrej Bolkonskij, dopo averla vista ballare, se ne innamora perdutamente, nonostante la contrarietà del principe padre e i timori della sorella Mar'ja. Andrej, però, per una serie di motivi (il bisogno di appianare il contrasto col padre, l'imminente partenza, etc.) pretende che la bellissima Natasa si senta comunque libera per un anno. Tempo sufficiente, questo, per lo scioperato Anatole Kuragin di insidiarla e infrangere così i suoi sogni d'amore...per sempre?

    Nel frattempo, i venti di guerra riprendono a soffiare. C'è la tracotanza di Napoleone che furoreggia, indomito e apparentemente invincibile, per le steppe della Russia.

    L'argine al demone corso (spesso chiamato "Buonaparte" a sottolinearne, con malcelato disprezzo, l'origine italica) potrà essere rappresentato dall'onnipotente zar Alessandro I?

    La guerra, come al solito, che succede alla pace, per poi, tra non molto, precederla: tempo circolare, siffatto, nel quale è aggrovigliata anche la nostra misera umanità; di cui, senza dubbio alcuno, Tolstoj resta uno dei massimi studiosi.


giovedì 7 agosto 2025

"10 e non più di 10" #42

     


    Manco a dirlo, sold-out: non una, non due, ma tre date nella stessa città, a distanza ognuna di quindici giorni.

    I fans, gli amatori, i curiosi e gli onnipresenti agli eventi che contano: tutti al concerto attraverso gli occhi del display più o meno alla moda, più o meno performante.

    Tonino il fisarmonicista, poichè deve suonare in una sola canzone, si piazza all'estremità del palco "dove non tramonta mai il sole": troppo all'estremità per essere ripreso dai milioni di cellulari branditi senza requie.

    Si accascia, Tonino, muore, perchè nella vita si muore.

    Due ore e mezza dopo ci si accorge della sua dipartita; troppo ai margini per la diretta che testimonia l'evento.

venerdì 1 agosto 2025

"10 e non più di 10" #41



    Impigliati nella manciata di giorni di mare:
    occhi acerbi sgriddati per la fame;
    ciocca argentea lucida e ostinata;
    gli olocausti di ritorno;
    resort in Albania...c'è qualcuno?;
    climate change arroventato;
    la rilettura "incarrata" di Guerra e Pace;
    il pianoforte che accorda l'animo;
    il sold-out a spese proprie;
    il tormentone che latita;
    Temptation Island rito collettivo;
    il turco Osimhen e "la pizza fa schifo".

 

mercoledì 23 luglio 2025

"Una Cosa sola", di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, Mondadori

   


 Nicola Gratteri (che non ha certo bisogno di presentazioni) e Antonio Nicaso, storico delle organizzazioni criminali analizzano, in questo saggio, tutte le sfaccettature del fenomeno criminale. La mafia, la camorra, la 'ndrangheta, oggi vere e proprie imprese globali (dalla Cina alla regione artica), si muovono con scioltezza e pretesa di impunità in tutti i gangli del vivere civile, dark web compreso anche grazie alle volatili criptovalute (che assumono, politica monetaria di Trump docet, sempre più capacità infiltranti). 

    La criminalità organizzata in tutte le sue declinazioni specistiche e geografiche appare ogni volta un qualcosa di nuovo perchè puntualmente se ne dimentica la genesi. E il dramma è che, centosessant'anni dopo la sua nascita e nonostante gli indubbi progressi fatti sul campo, è ancora così. 

    Le mafie sono diventate una cosa sola con ogni forma di potere deviato. L'uomo d'onore d'oggi, infatti, si rifà in tutto e per tutto all'uomo vitruviano di Leonardo, "radicato contemporaneamente alla base del quadrato e del cerchio, tra stabilità e dinamismo, fra tradizione e innovazione", in perenne tensione verso il moto perpetuo e infinito dei "piccioli". E come un rabdomante in grado d'intercettare la vena d'acqua del guadagno prima e meglio delle Istituzioni, il criminale si lancia all'acquisto dei crediti deteriorati anche per riciclare gli ingenti guadagni, sfrutta le società cartiere intestate ai soliti, stucchevoli prestanomi, e si prepara a farla da padrona, tra l'altro, ai Giochi olimpici invernali Milano Cortina del 2026. 

    Nell'ultimo capitolo del libro "il rischio dell'inazione", il duo Gratteri-Nicaso vuole scongiurare per l'appunto il rischio che, di fronte alla pervasività del potere criminale, il cittadino si senta indifeso e abdichi alla sua missione sociale di contrasto. Soluzioni? Ancora una volta la parola magica è "riforme", ma non certamente del tenore di quelle messe in cantiere o promesse dal Governo Meloni, verso il quale le critiche dei due saggisti non si risparmiano: ex multis, la separazione delle carriere dei magistrati stante solo l'1% delle toghe che passano dalla funzione giudicante a quella requirente o viceversa, il proliferare di norme penali che seguono le emergenze del giorno e dal chiaro intento punitivo, certamente non servono allo scopo quando non finiscono per avere, addirittura, effetti deleteri. Ci vogliono fondi per l'adeguamento dei mezzi di contrasto alla criminalità organizzata e per la formazione delle donne e degli uomini chiamati a combattere il fenomeno mafioso, una scuola aperta anche alle sollecitazioni della società civile, l'esaltazione degli esempi di chi non piega la testa e trova ancora il coraggio di opporsi ai soprusi.

    Serve, più di tutto, valorizzare i sacrosanti e sempre attualissimi principi consacrati nella nostra Carta. Solo così ci si può attrezzare contro l'apparente invisibilità delle mafie, il cui silenzio "è il nostro allarme più grande". Ignorarlo, precisano Gratteri e Nicaso, "significa cedere alla loro nuova e devastante forma di potere".

giovedì 17 luglio 2025

10 e non più di 10 #40

     

    


    Servizio: Genocidio? Ma c'è stato il 7 ottobre!

    Dritto: la Russia è l'invasore, gli artisti e gli sportivi russi devono essere banditi dal consesso civile, la Russia dev'essere sanzionata...Israele? Per sempre amici. Netanyahu? Gli stringeremmo la mano, se volesse onorarci della sua presenza.

    Rovescio: Trump? Il Nobel per la pace. Negazionismo climatico? Fa ottimamente gli interessi del proprio Paese.

    Volée: Sinner orgoglio nazionale. E apprezzamenti dal Governo, dalle opposizioni. Francesca Albanese...come no, il fratello è un comico stellare!

mercoledì 9 luglio 2025

"L'uomo che guardava passare i treni", di Georges Simenon (trad. Paola Zallio Messori), Fabbri editori

     


    "...perchè sapeva che se avesse ceduto su un unico punto, nulla lo avrebbe più fermato". E Kees Popinga, l'irreprensibile Kees Popinga, è stato facile profeta.

    Dopo una giornata trascorsa affaccendato nel solito, scontato copione, decide di andare a vedere se tutto è a posto a bordo della Ocean III. 

    Con annichilente sorpresa, Kees viene a sapere che la cisterna che avrebbe dovuto consegnare la nafta (lui in persona, in qualità di procuratore presso la Julius de Coster en Zoon, l'aveva ordinata), non è arrivata. L'unica è mettersi in cerca del titolare della ditta per denunciare l'accaduto. Caso vuole, però, che Popinga  incontri il suo capo proprio dove, a rigor di logica, Julius de Coster jr. non avrebbe dovuto essere: in un locale equivoco cioè, con la barba tagliata e intabarrato in un abito marrone di una taglia troppo grande, mentre lo invita a lasciarsi andare e a scolarsi con lui l'intera bottiglia di grappa di ginepro.

    Kees Popinga capisce, pur tra i fumi dell'alcool, che in uno con le sorti della ditta, anche la sua esistenza accomodante costruita tassello dopo tassello, sta per andare in frantumi: l'occasione giusta per assecondare il suo vero io sepolto da quarant'anni di sovrastrutture?

    Da questo momento in poi, Kees Popinga comincia a "cedere": sale finalmente a bordo del treno della mezzanotte e cinque (non è proprio il treno, specie quello notturno, a ricordargli la possibilità di una vita altra?) e abbandona per sempre quello che è stato fino a un minuto primo. 

    Lontano dalle paturnie di maman e dalla mediocrità dei due figli, è già pronto a possedere quella Pamela solo desiderata nel bozzolo piccolo borghese in cui aveva confinato la sua vita. Ora, però, non ci sono più freni inibitori nè alibi che tengano. Peccato che quella stupida, che pur l'avrebbe dovuto soddisfare fosse solo per mestiere, abbia avuto la balzana idea di deriderlo. Un cuscino premuto un po' più forte e...eccolo montato il caso del "satiro di Groninga".

    Kees Popinga è una mente brillante, conseguenziale. Riesce a darsi delle regole e a cambiarle a seconda della necessità. Ha sangue freddo da vendere e la presunzione che, finchè vorrà, nessuno potrà limitare la sua libertà, nemmeno l'ineffabile commisario Lucas. Eppure sembra ingaggiare, con la stampa e la polizia, un gioco che lungi dal riconoscergli l'indubitabile talento, sostanzialmente lo svilisce, relegandolo tra le "varie ed eventuali" della cronaca giudiziaria.

    Quando, però, commette un errore, l'unico errore della sua cavalcata trionfale (si fa derubare da "dilettante"...e questa è l'ennesima parola da annotare nel taccuino di marocchino rosso/voce della coscienza), capisce che un uomo che scappa, senza soldi, non può permettersi il lusso della autenticità. A meno che....ecco, c'è sempre l'ennesimo limite da superare: Kees Popinga, o quello che ne resta, si trova col capo piantato sul gelo del binario in attesa del treno che dovrà concludere tutto. Eppure, a volte, il caso!

    La diagnosi di pazzia è certa. E il Nostro vi si crogiola evidentemente compiaciuto della sua superiorità; su persone e cose, nonostante tutto.

     Certa è anche la volontà di mettere mano, una volta per tutte, alla sua "verità sul caso Kees Popinga". Ma poi, in fin dei conti... 

    ...«Non c'è una verità, ne conviene?».

"10 e non più di 10" #49

           All'ingresso,  questuanti allampanati per associazioni moltiplicatrici di sensi di colpa.     Si apre la porta automatica, e ...