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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Parafrasando Boccaccio

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Nella III giornata del Decameron , il lettore si trova alle prese con l'ottava novella che vede protagonista tal Ferondo, uomo sempliciotto e credulone. In breve: Ferondo stringe amicizia con un abate, santo in tutto il suo fare tranne che nei rapporti col gentil sesso. Caso vuole che il villico abbia uno schianto di moglie che subito fa gola all'abate "femminaiuolo" che tanto s'adopra e tanto fa da riuscire a entrare in confidenza con lei. Sotto il sigillo della confessione, la signora si lamenta oltremodo della gelosia di Ferondo e l'abate, convinto di poter sfruttare questo esacerbato spirito di possessione dell'amico a suo vantaggio, comunica  che un rimedio lui ce l'ha a portata di mano per far passare al marito siffatta fisima. E che s'impegna fin da subito a porlo in essere a patto che la donna, una volta liberato Ferondo dal suo demone, acconsenta a giacere con lui. Dopo un'iniziale, scenica resistenza, la madonna acconsente. Il ch...

Mi piace Masini, embe'?

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"Ho studiato pianoforte." "E beh, allora ti piace la musica raffinata. La classica? Il jazz? Certo, ci starebbero bene pure i grandi cantautori italiani." "Già". "Sono di sinistra." " E beh, allora avrai, musicalmente parlando, l'imbarazzo della scelta. Dai grandi gruppi pop ai cantautori italiani impegnati, tipo Guccini, per intenderci." "Già". "Mi sono laureato con una tesi sull'esistenzialismo di Sartre". "E allora, figliuolo, caro, la musica per te è un qualcosa di estremamente raffinato." "Già...anzi no, aspetti: - insufflo un grumo d'aria capace di infondermi coraggio - MiPiaceMarcoMasini!" - confesso tutto d'un fiato come una locomotiva d'altri tempi che attraversa la galleria dell'incomprensione. Non ho studiato pianoforte, non sono di sinistra, non mi sono laureato con una tesi sull'esistenzialismo di Sartre.  E pensare che mi piace pure la...

SuperSantòs

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Caracolla il Super Santos sotto il cortile di casa.  Sono troppo piccolo e scarso per poterlo dominare. Posso solo subirlo…in porta, anche questa volta, a cercar di parare le traiettorie dei guaglioni con le scarpette. Caracolla il Super Santos sulla spiaggia dell'adolescenza.  Tra signore unte che biascicano proteste, mi cimento in rovesciate di muscoli incoscienti, strafottente nel volermi piacere e nel catturare l'attenzione. Caracolla il Super Santos in ogni pallone di cuoio del giovedì di calcetto.  Una finta, un goal, un dribbling allo stress quotidiano e alla fatica di vivere. Caracolla il Super Santos lungo i giardini del parco.  Vedo i primi tiri sconclusionati di mio figlio e mi danno l'anima per la sua inettitudine ( Avrà preso sicuramente dalla mamma! ). Caracolla il Super Santos in qualche intercapedine della mente di me, ormai, vecchio morente.  Rivedo in un campo di luce i guaglioni...

Sfogo qualunquista

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VOGLIO ESSERE RISARCITO: - da chi, sanissimo ventenne, faceva incetta di pillole contro l'osteoporosi perchè "tanto non si pagano";  - dall'imprenditore che dichiara reddito zero perchè così "mi assegnano la casa popolare";  - dal commerciante che si fa passare per nullatenente "perchè così danno la borsa di studio a mio figlio; - dall'onorevole che promette posti di lavoro nelle municipalizzate perchè in questo modo "mi garantisco la riconferma"; - dal professore che legge il giornale in aula perchè "tanto non ne vale la pena";  - dal dipendente che si fa il pieno con il carburante destinato ai mezzi pubblici "perchè ho comprato l'auto diesel apposta"; - dal ciclista che si lascia "trattare" perchè "uno pulito non potrà mai vincere";  - dal banchiere che, nonostante la crisi, si riconosce un bonus milionario perchè "se non lo prendo io, lo prenderà qualch'altro fesso...

C'era una volta...

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C'era una volta un leone che voleva diventare re. Ora, per riuscirci, avrebbe dovuto imporsi, anche a costo di ucciderle, sulle altre bestie rivali dello schieramento avverso che abitavano la foresta; massimamente, poi, sul vecchio giaguaro che nonostante fosse stato più volte ferito dagli indigeni che volevano fosse fatta giustizia per le continue razzie nei loro villaggi, si era messo in testa di contendere il titolo al leone. Quest'ultimo, dal canto suo, sempre convinto che prima o poi, in un modo o nell'altro, si sarebbe riusciti, se non per il suo tramite, almeno per quello degli indigeni o delle altre fiere che ben potevano avere la meglio sul vecchio e piagato giaguaro, a "smacchiarlo", praticamente ignorò la bramosia di potere del rivale. Ad un certo punto, dalla foresta vicina, sopraggiunse un branco di tigri che a furia di preoccuparsi del giaguaro, fecero saltare il tafano al naso all'imbelle leone; tanto che il felino in questione cercò di allea...

Salvuzzo, per non saper nè leggere nè scrivere....

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Per non saper nè leggere nè scrivere, dico che ieri sera, amminchiato davanti al televisore, con un cicarone di caffè che mi faceva compagnia, sono rimasto deluso. E la delusione è stata ancora più forte perché proveniente proprio da lui. E già, il buon cumpari Salvuzzo Montalbano stavolta non ce l'ha fatta a farmi dimenticare, per la durata della prima puntata della nuova serie, le seccature, le angustie e le angherie della vita di ogni giorno. Ad un certo punto (vedi che ti vengo a dire), durante il suo stanco raccapezzarsi tra i vari furti dei milionari viziosi di turno, mi è venuto addirittura in mente la prossima scadenza della rata del mutuo. Cosa questa che, quando nelle precedenti edizioni  addumavo la televisione e mi catafottevo sul divano a taliare "Il commissario Montalbano, sono!", giammai mi era capitata. La mia attenzione, infatti, veniva completamente adescata da quell'omino apparentemente insignificante, sempre mal rasato, con le gambe arcuate alla J...

Fabrizio ovvero il "punitore di sè stesso"

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A volte appare incredibile come le persone, nel momento stesso in cui riescono a salire in sella all'assai riottoso attimo propizio, si facciano disarcionare, appena un secondo prima della vittoria, con deprecabile alloccagine . Ma come? Tu, Fabrizio Barca, "hai il piacere" di essere un George Clooney de noantri  idolatrato come Immagine imperante richiede da tutto il caravanserraglio delle S.S. (Società Specchio) in cui ci tocca, nostro malgrado, vivere; sei riuscito comunque, tenero virgulto appena (quasi) sessantenne, a entrare nella stanza dei bottoni sia pure in un ministero tecnico che hanno provveduto ben bene a fottere,  ex ante e non ex post come normalmente fanno, del portafoglio; sei stato, cum magno gaudio, nomato dal Miccichè (uno che "si porta" nell'affollatissimo partito dell'inciucio) "il Bravissimo"; hai avuto anche l'acutezza di scrivere dei saggi sulla storia del capitalismo che ci ha resi tutti, il capitalismo, aventi...

La vitiligine e l'arrivo della primavera

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Nella pupilla ancora irritata dal bagnoschiuma di primo mattino, per un attimo balena il riverbero delle macchie di vitiligine ancora più bianche del solito.  Dischiudo seccato il palmo della mano e contemplo le sue chiazze acromiche. Come Marcovaldo di Calvino si accorge dell'arrivo della primavera dalla rinite allergica, allo stesso modo io percepisco il ritorno dell'estate dal contrasto più marcato tra le macchie di vitiligine e la parte di pelle che, malgrado tutto, si ostina a funzionare. Che poi, di cosa mai di così grave si tratta da meritare di essere definita con un nome così astruso (vitiligine, per l'appunto)? Semplicemente di un difetto della pigmentazione. Ecco, il termine giusto è "malattia autoimmune".  E per un attimo vedo, sconsolato, furoreggiare in qualche parte dell'iride le truppe di anticorpi voltafaccia che, lancia in resta, si catapultano lungo i pendii della collina all'assalto degli increduli melanociti; a tal punto sorp...

Antonio Ingroia e Willy il Coyote

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C'è un filo rosso, un minimo comune denominatore che tiene insieme popolazioni (gli umili di Manzoni, i vinti di Verga, i cafoni di Silone, gli analfabeti meridionali di ogni tempo,...), cartoni animati (!) (Willy il coyote, Gatto Silvestro, Gargamella,...), icone della storia (Annibale, Giordano Bruno, Masaniello...), miti delle fiabe/favole (orchi, streghe, lupi,...), personaggi contemporanei (Roberto Baggio, Antonio Ingroia,...), partiti politici (il P.C.I., il P.S.I.,...): la condizione dell'essere perdenti. Sia chiaro, non mi sfuggono le differenze tra le diverse categorie e i vari appartenenti ad ogni insieme. Gargamella, per citarne uno, non solo è perdente adesso rispetto ai Puffi ma lo sarà sempre, condannato com'è ad esserlo dal canovaccio della storia data in pasto ai bambini (e non solo). Annibale, invece, lo è divenuto, perdente, dopo aver addirittura vinto (e che vittoria!), con i suoi elefanti mastodontici ai piedi delle Alpi che quando li sognavo mi facev...

Elogio dell'assegno dell'assicurazione

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O titolo di credito, che io, giovane e spiantato avvocato quale sono, ho atteso con il cuore in mano per ben quindici, interminabili giorni! O pezzo di carta filigranato, tratto su qualche mirabile banca del Paese di Bengodi, di cui ho provveduto accortamente a erodere un pezzo sempre più consistente del tuo valore nominale! O passepartout  dagli infiniti fregi che mi consentiranno di guidare ancora il mio macinino fino al prossimo RID! Ecco, ti ho tra le dita, dopo un mese dall' "accetto la Sua proposta per la chiusura stragiudiziale del sinistro" e quasi non ci credo. A malincuore ti abbandono nel palmo del cliente disidratato di turno che deve aspettare la valuta. Non ti crucciare, però, piccolino. Non sarà un addio. Ritornerai a me sotto forma di moneta sonante, in ossequio all'acuta osservazione di Antoine Lavoisier per la quale in natura (...) tutto si trasforma. O gruzzoletto sgusciante come biscia tra le pieghe del mio portafogli dopo altri quindi...

"La legge non è uguale per tutti

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A pochi esami dalla già tardiva (un'altra, orgogliosa vittima del fascino della cultura slegata dalla facoltà) laurea, sono stato chiamato a prestare il servizio militare. Nella cartolina di precetto la destinazione che campeggiava era quella di Albenga. Mi scocciava farlo (anche perchè non ne condivido il senso)  ma ero contento, curioso da sempre come una bertuccia, dell'accattivante prateria "lontano da casa" che mi si spianava davanti. In quei dieci mesi (antropologicamente) interessanti, ho potuto conoscere da vicino l'ambiente "marziale".  Al netto delle sempre deprecabili generalizzazioni , mi sono imbattuto nell'ideologia fascistoide degli eia eia alalà che allignava massimamente in quelli che erano partiti volontari (all'epoca, V.F.A. e V.F.B.) ma anche in alcuni semplici soldati di leva come me. In due parole, ignoranza machista ammantata da frustrazioni da sfogare su chiunque avesse covato una qualche form...

Deambulando solvitur...

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" Camminando , risolvo, trovo la soluzione". Ecco, questo recita il brocardo latino. Sì ma, per  spostarsi, andare a piedi da un punto a un altro (Treccani) , vi è bisogno di un sia pur minimo refolo di energia. Anche l' agorazein della polis greca ("recarsi in piazza per vedere che si dice") presuppone comunque che si "metta mano" alle gambe e vi si influssi un acceno di pneuma vitale. Assodato questo, il Presidente Napolitano , proprio sulla scorta della considerazione che la "saggicità" (l'idea platonica della saggezza) mal si confà a un pie' veloce qualsiasi, ne ha scelti dieci, di piedi "savi". "Se il traguardo è cento, è sufficiente cumulativamente che ogni prescelto ne percorra dieci per arrivare alla meta, nevvero?". Avrebbe potuto sceglierne otto, nove, sette. Nossignore. La divina Tetraktys di Pitagora è salva. Avrebbe, altresì, potuto attingere a persone più giovani. Niente da fare. Dieci vi...