Caracolla
il Super Santos sotto il cortile di casa.
Sono
troppo piccolo e scarso per poterlo dominare. Posso solo subirlo…in porta,
anche questa volta, a cercar di parare le traiettorie dei guaglioni con le
scarpette.
Caracolla
il Super Santos sulla spiaggia dell'adolescenza.
Tra
signore unte che biascicano proteste, mi cimento in rovesciate di muscoli
incoscienti, strafottente nel volermi piacere e nel catturare
l'attenzione.
Caracolla
il Super Santos in ogni pallone di cuoio del giovedì di calcetto.
Una
finta, un goal, un dribbling allo stress quotidiano e alla fatica di vivere.
Caracolla
il Super Santos lungo i giardini del parco.
Vedo
i primi tiri sconclusionati di mio figlio e mi danno l'anima per la sua
inettitudine (Avrà preso sicuramente
dalla mamma!).
Caracolla
il Super Santos in qualche intercapedine della mente di me, ormai, vecchio
morente.
Rivedo
in un campo di luce i guaglioni con le scarpette, le rovesciate
irriverenti, i giovedì del calcetto, i teneri approcci del piccolo Antonio.
Caracolla
il Super Santos..."Eh no, patti chiari almeno qui: io, in porta, non
esiste proprio!”
<Jamm bell', San Matte’, pass' 'o SuperSantòs!>
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