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10 e non più di 10 #31

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               Il senso d'inquietudine reclama soddisfazione.          Ritorno nella sala della conferenza stampa.          Ormai è del tutto vuota.          Mi siedo di nuovo sulla poltrona avveniristica.          Non prima di piazzare uno specchio a grandezza d'uomo di fronte.          L'immagine riflessa è quella di una parete stipata di sponsor.          Il tavolo, affastellato di marche e inserzioni pubblicitarie.          Su di esso, l'ultimo ritrovato della scarpetta di tendenza.          Concentro lo sguardo sul me stesso che mi rimanda lo specchio.     Il mio prezzo, qual è?    

"Oscura e celeste", di Marco Malvaldi, Giunti editore

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              Firenze, 1631. Il sagace Galileo Galilei , ormai giunto a un'età non più verde e con la vista che continua a perdere colpi, è in attesa di veder pubblicato il suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo . Opera, quest'ultima, scritta in volgare per raggiungere il maggior numero di persone possibile: la scoperta che è il Sole al centro dell'universo e non la boria "aristotelica" del Santo Uffizio , deve avere vasta eco.      La peste che dilaga sconsiglia gli spostamenti e lo scienziato ne approfitta: riesce a ottenere di stampare il Dialogo in città anzichè a Roma eludendo, così, i cavillosi controlli dell' Inquisizione . C'è un solo problema. Poichè la sua scrittura è alquanto incomprensibile, vi è la necessità di far ricopiare l'opera, prima di portarla dal tipografo, da persona fidata e soprattutto con una grafia aggraziata. E chi meglio di suor Maria Celeste, al secolo Virginia Galilei (sua figlia), potrebb...

10 e non più di 10 #30

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                   Emilio è un meccanico che si limita al suo compito.           Deve aggiustare il motore? E allora non gli interessa farsi un'idea del proprietario dell'auto.           Piero viene la prima volta da Emilio. Un guasto.           «Ma non ha mai sentito un rumorino...?» «No, mai».           Piero ritorna. Un altro guasto.           «Rumori mentre guidava?» «Niente».           Piero è in officina per la terza volta.           Emilio non gli chiede niente. Completa il suo intervento.           La prova in strada, stavolta, la farà lui. Entra nell'abitacolo e il volume dello stereo gli sferza i timpani.           La voce del motore è zittita dalla cagnara ...

"La bilioteca dei morti", di Glenn Cooper (trad. G.P. Gasperi), edizioni TEA

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              Alcune cartoline con una data e una piccola bara vengono spedite a diverse persone. Sicuramente uno scherzo di cattivo gusto, e come tale archiviabile nel registro dell'irrilevanza, se non fosse che i destinatari muoiono proprio nel giorno indicato nella cartolina.      Un serial killer, certo. Ma allora perchè non c'è alcun collegamento tra le vittime? E soprattutto, perchè ci sono delle morti che sembrano del tutto naturali? E sì perchè se l'omicida può uccidere nella data indicata nella cartolina, come la mettiamo con le morti non ascrivibili a nessuno e purtuttavia avvenute nel giorno previsto?      Will Piper , il prototipo dell'agente FBI (piacente, dannato e politicamente scorretto), si vede del tutto casualmente investito del caso. Ad aiutarlo, la giovane Nancy la cui personalità viene in rilievo per contrasto con quella di Will. E si sa, ci sono degli ambiti in cui le incomgruenze sono materiali...

10 e non più di 10 #29

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              Al tempo di risulta dal lavoro o dalla famiglia, a quello che è insensibile alla brama del profitto.      Al tempo che è ontologicamente perso, ma che è guadagno inestimabile per la sete di conoscenza.      Al tempo che non può che essere rubato, e per ciò stesso intriso dal piacere del proibito.      Al tempo che sbiadisce il Black del Friday, e che rifocilla la meraviglia del fanciullino.      Al tempo eterno delle passioni, che depura il presente che ci è toccato in sorte.    

"Tracce dal silenzio-Le visioni di Nina/1", di Lorenza Ghinelli, Marsilio edizioni

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     È un microcosmo, questo di Nina e Alfredo , intessuto da un equilibrio familiare precario: dopo l'incidente d'auto che ha causato la sordità di Nina (solo grazie all'audioprocessore la piccolina riesce a sentire), Sara si è allontanata dal marito. La verità è che lo considera corresponsabile del sinistro che si rivelerà così impattante per la sua bambina. Tuttavia il nido ha bisogno di apparire integro. E se, nonostante tutto, lo fosse davvero?      Al di fuori del perimetro familiare, vi è un omicidio efferato che pretende spiegazioni. Spiegazioni che Nina, suo malgrado, è in grado di dare: la notte dell'omicidio, pur priva di audiprocessore, ha sentito una canzone  irradiata dal videocitofono di casa. Più tardi scoprirà che si tratta  di Ma le gambe del Trio Lescano .       Alla musica fa da corredo un'immagine: un uomo claudicante con la barba sudicia si aggira appena fuori. Si rivelerà, grazie alla testimonianza di u...

10 e non più di 10 #28

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     Quando il corpo pretende chilometri da macinare, nasce il bisogno del compenso.       L'andata mette fieno in cascina e avvia perlustrazioni.      Il ritorno foraggia stanchezze e cristallizza il furto di stagione.    Un solo frutto, massimo due: per rispetto al proprietario della pianta; perchè il nettare deve solo corroborare, mai saziare.      È un rito pagano, di quelli che non pretendono cerimonie, liturgie.      Uno sguardo nei paraggi.      L'aria di chi si sta ritemprando dalle fatiche.      Il salto, il piegamento, il protendimento.      Il succo è già nei muscoli che alleggerisce l'ultimo miglio.