martedì 26 maggio 2020

"Regalo di nozze", di Andrea Vitali


Eccolo qui, Ercole Correnti. Ha ventinove anni, e tra qualche giorno pronuncerà il fatidico sì.

Frattanto s'affretta a raggiungere mamma Assunta per la consueta cena. Oddio, a esser sinceri, più che attratto dal desco non propriamente da gourmet (“sua madre ai fornelli non ci sapeva fare”), Ercole vuole arrivare in tempo per celebrare, come si conviene, la sua ultima domenica da scapolo.

Sul lungolago, però, all’improvviso una visione: una 600 bianca precisa’ntifica a quella di suo padre Amedeo. A un tempo, la prima e unica autovettura acquistata da suo padre e la prima e l’ultima che lo zio Pinuccio aveva guidato.

Già, lo zio Pinuccio!

Aveva trentott’anni ma ne dimostrava al massimo trenta. Cacciaballe impunito  soprattutto “quando aveva sottomano qualche donna da circuire”, arbiter elegantiarum (“per me l’eleganza è tutto”), quella sera di vent’anni addietro se ne uscì con la proposta monstre: mentre la famiglia era impegnata nel rituale (“rito coordinato, quasi che dietro ci fosse una regia”) del gettare gli avanzi ai gatti del quartiere, infatti, dall’angolo delle proposte indicibili sgaiattolò fuori un:«Perché domani non ce ne andiamo a fare una bella gita al mare

Dopo un attimo di sconcerto, tra lo scuotere della testa della mamma “come per scacciar via delle mosche” e le braccia allargate del papà, il «sì» entusiasta del raggiante Ercole ebbe la meglio.

Anche lui avrebbe visto finalmente il mare.

La 600 bianca, dopo mille giri a vuoto, qualche conato di vomito del piccolo Ercole e le imprecazioni post strada immancabilmente sbagliata, porta la famiglia Correnti a destinazione. Manco il tempo di godere, trafelati e spossati, di quell’enorme distesa d’acqua, che una foto scattata solo per finta riporta Ercole, Amedeo, Assunta e Pinuccio nei circuiti delle piccole manie di provincia.

Una mancanza, fulminea, inaspettata (“Allo zio Pinuccio non bastò passare tutta la notte in veglia per comprendere che…era davvero morto”). Il tempo per elaborare il lutto, e la decisione inaspettata di sposarsi: "era giunta l’ora di mettere la testa a posto."

La 600 bianca, ancora lei, che assume le vesti del regalo di nozze per lo zio Pinuccio, ex “nato gagà”. Eppure le acque del lago, a volte, sanno essere davvero voraci. Una curva, un fuoripista, e le gesta dello zio Pinuccio vengono consegnate, armi e bagagli, alla leggenda di Bellano.

Di fronte alla mamma, alla vigilia del suo matrimonio, Ercole Correnti aggiunge l’ultimo tassello alle mirabilia dello zio Pinuccio: la leggendaria gita al mare di vent’anni addietro era stata architettata e posta in essere per sfuggire a un altro, di matrimonio; stavolta e per sempre, avvolto nelle nebbie dell’irrimediabilità. E purtuttavia, senza rancore, come dimostra quella foto che adesso Ercole si trova a rigirarsi, sorridente, tra le mani.

“Di fronte a uno che sa raccontare, che ha la felicità del racconto, ti senti grato” (A. Camilleri)

 

 

Nessun commento:

Posta un commento