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Visualizzazione dei post da 2024

10 e non più di 10 #29

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              Al tempo di risulta dal lavoro o dalla famiglia, a quello che è insensibile alla brama del profitto.      Al tempo che è ontologicamente perso, ma che è guadagno inestimabile per la sete di conoscenza.      Al tempo che non può che essere rubato, e per ciò stesso intriso dal piacere del proibito.      Al tempo che sbiadisce il Black del Friday, e che rifocilla la meraviglia del fanciullino.      Al tempo eterno delle passioni, che depura il presente che ci è toccato in sorte.    

"Tracce dal silenzio-Le visioni di Nina/1", di Lorenza Ghinelli, Marsilio edizioni

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     È un microcosmo, questo di Nina e Alfredo , intessuto da un equilibrio familiare precario: dopo l'incidente d'auto che ha causato la sordità di Nina (solo grazie all'audioprocessore la piccolina riesce a sentire), Sara si è allontanata dal marito. La verità è che lo considera corresponsabile del sinistro che si rivelerà così impattante per la sua bambina. Tuttavia il nido ha bisogno di apparire integro. E se, nonostante tutto, lo fosse davvero?      Al di fuori del perimetro familiare, vi è un omicidio efferato che pretende spiegazioni. Spiegazioni che Nina, suo malgrado, è in grado di dare: la notte dell'omicidio, pur priva di audiprocessore, ha sentito una canzone  irradiata dal videocitofono di casa. Più tardi scoprirà che si tratta  di Ma le gambe del Trio Lescano .       Alla musica fa da corredo un'immagine: un uomo claudicante con la barba sudicia si aggira appena fuori. Si rivelerà, grazie alla testimonianza di u...

10 e non più di 10 #28

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     Quando il corpo pretende chilometri da macinare, nasce il bisogno del compenso.       L'andata mette fieno in cascina e avvia perlustrazioni.      Il ritorno foraggia stanchezze e cristallizza il furto di stagione.    Un solo frutto, massimo due: per rispetto al proprietario della pianta; perchè il nettare deve solo corroborare, mai saziare.      È un rito pagano, di quelli che non pretendono cerimonie, liturgie.      Uno sguardo nei paraggi.      L'aria di chi si sta ritemprando dalle fatiche.      Il salto, il piegamento, il protendimento.      Il succo è già nei muscoli che alleggerisce l'ultimo miglio. 

"Angeli e demoni" di Dan Brown (trad. A. Biavasco e V. Guani), Oscar Mondandori

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     Lo scienzato del CERN Leonardo Vetra assieme a sua figlia  Vittoria , fanno una scoperta sensazionale: la leggendaria antimateria, con una capacità distruttiva ben superiore a quella dell'energia nucleare, può essere riprodotta in laboratorio. Eppure, nonostante le ricerche e gli esperimenti siano stati condotti nel più assoluto riserbo (nemmeno l'algido direttore del CERN, Maximilian Kohler ,  ne è a conoscenza), qualcuno sa: della scoperta e, soprattutto, dell'esistenza di duecentocinquanta milligrammi di campione di antimateria. E questo qualcuno ha bisogno in fretta di sfruttare questa scoperta rivoluzionaria. D'altronde, nel momento in cui è stato rimosso dal CERN, il cilindro di antimateria ha iniziato le sue ventiquattro ore di viaggio senza ritorno verso il nulla.      Una pista da seguire c'è: Leonardo Vetra viene trovato morto privato del bulbo oculare e, soprattutto, con una scritta a fuoco vivo stampata sul petto: Illuminati . ...

"Canta Carosone", a cura di Gino Castaldo e Antonio Tricomi

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          Canta Carosone  è il titolo di questo libro, nel ventesimo anniversario dalla scomparsa del geniale cantante-pianista-compositore Renato Carosone .       Il  titolo, ça va sans dire, fa il verso all'onnipresente "Canta Napoli!" che il talentuoso imbonitore/pazzariello Gegè Di Giacomo  faceva precedere a ogni pezzo.      Come risulta chiaramente dalle pagine dell'opera, la vita e la carriera dell'artista sono improntate alla più disarmante originalità.       Per quanto riguarda la sua biografia, basti pensare alla decisione di Renato di arruolarsi volontario nel terzo battaglione granatieri di stanza in Africa. Qui conosce la ballerina veneta Italia Levidi, detta Lita, di cui s'innamora follemente nonostante (scandalo per l'epoca!) la sua condizione di ragazza madre. E Pino, il figlio di Lita di cinque anni, resterà il suo unico figlio.       A Lita dedicherà...

10 e non più di 10 #27

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          @tutti      E le irrilevanze ingolfano notifiche      @tutti      E il navigatore si fa divo      @tutti      E il vojeurismo s'incista nell'essere      @tutti      E il Super-Io si sublima       @tutti      E il totalsocialismo pianta stendardi

"Poirot e la strage degli innocenti", di Agatha Christie (trad. Chiara Libero)

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          Premessa: il titolo di questo libro, in realtà, è il titolo del film tratto dal libro Poirot e la strage degli innocenti ( Hallowe'en Party ).      Siamo a una festa di Hallowen in una cittadina di provincia.      A casa della signora Drake , donna energica e autoritaria, vengono organizzati una serie di intrattenimenti per i giovani e giovanissimi invitati.       Al termine dell'ultimo gioco della serata, lo  snapdragon (in un vassoio pieno di brandy in fiamme galleggiano tanti chicchi di uva sultanina che devono essere afferrati dai giocatori, evitando di scottarsi), i ragazzi si accingono ad andar via, quando vi è la macabra scoperta: in biblioteca, dov'era posizionata la bacinella per il gioco delle mele, la piccola Joyce  viene trovata morta. Con la testa tra le mele. Affogata.      Quando si parla di mele nei libri incentrati sulla figura di Poirot , si finisce per i...

10 e non più di 10 #26

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  Era bellissima, "proprio oggi che..." «È un superbo brufolo. Non lo toccare. Tra tre giorni maturerà». Ha insistito per vedermi ogni giorno.  L'indomani avremmo "quagliato": i suoi non c'erano, casa libera. Alludeva, mi allettava, e continuava a guardare la parte alta della fronte.           La mattina del terzo giorno, lì in alto, un cratere innevato. Un obbrobrio. Ho poggiato i due indici alla sua base e...splat!            Mi ha ordinato di confinare la parte alta della fronte nella telecamerina del citofono.  Sto da un'ora sotto al portone.  Non ha risposto più.                                                  

"C'è un cadavere al Bioparco", di Walter Veltroni (Feltrinelli-Marsilio)

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          C'è un cadavere ab bandonato nel Bioparco, il giardino zoologico della capitale. Ora, detta così la cosa, il ritrovamento sarebbe pur sempre da annoverare nella casistica in cui può incappare un funzionario di polizia. Se però il cadavere è quello di un uomo nudo decollato, la cui testa viene prima mangiata e poi vomitata dall'anaconda del rettilario, per il commissario Giovanni Buonvino si mette davvero male: il funzionario, infatti, è erpetofobico e, in quanto tale, prova un terrore atavico per qualsiasi tipologia di rettile.      Ciononostante, occorre scoprire colpevole e movente. Come sempre.    Le indagini serrate si intrecciano ai preparativi del suo matrimonio con l'agente Veronica Viganò che sarà celebrato in Campidoglio.     Lui solo dopo che la sua Lavinia è andata via con Ludovica; lei altrettanto sola dopo che suo marito, collega, è stato ucciso dalla 'ndrangheta.     Si sono incontrati e ...

10 e non più di 10 #25

     Il ronzio delle eliche è in ogni dove.      Fin da quando sono uscite di casa, Fatima e Mahsa hanno dovuto fare i conti con il rumore: l'occhio è dappertutto.      Sono arrivate al lungomare di Beirut.      Si tuffano. Raggiungono lo scoglio prefissato.      Il rollio, tra le nubi, cova attenzione.      Dopo essersi abbracciate, le due compagne si avvolgono nello striscione Fuck Bibi .      L'accusa, il bacio saffico e il dito medio di Fatima rivolta al cielo.      L'odio, dalla distanza, arma il drone.

"Delitto alla Scala", di Franco Pulcini (ed. La Biblioteca di Repubblica-L'Espresso)

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     L'Arianna di Claudio Monteverdi , la prima tragedia musicale della storia, è stata ritrovata. Ed è proprio quest'opera, notoriamente iettatoria, che ci si appresta a eseguire alla Prima della Scala , la famigerata serata mondana del 7 dicembre.      La direzione è affidata al maestro Oscar Marni , garanzia di sicuro successo.      Eppure le perplessità sull'originalità dell'opera, impregnata di refusi e di "tranelli" musicali, si fanno sempre più forti. Ciononostante il carrozzone del Teatro alla Scala (che lo scrittore Franco Pulcini conosce benissimo per averci lavorato come direttore editoriale), è ben avviato: Iris Guetta , la conturbante e misteriosa Arianna dell'opera, scalda l'ugola che ne dovrà eternare la fama; Olimpio Ferri , il colto e "impossibile" direttore artistico, vigila affinchè la struttura sia ben oliata per la Prima; il maestro De Masi si cimenta con successo nel mondare il testo dagli elementi spuri. Tut...

10 e non più di 10 #24

     «Vorrei un Pinocchio...no, non questo».      Il libercolo della Walt Disney con la sua balena che soppianta il pescecane mi viene squadernato sul bancone.      «Ci sarebbe quest'altro...»      «No, questa è un'edizione scritta male e illustrata peggio».      «Solo 'ste due abbiamo. Pinocchio, soprattutto per i bambini, non tira».      «Scusi, ma lei è avvocato? Ecco, io sarei stato raggirato...due compari lestofanti...mi promettevano di quintuplicare l'investimento...eppure il mio amico me lo diceva...».      «Se a tempo debito un buon Pinocchio avesse tirato...Buongiorno».

"Fermate il boia", di Agatha Christie (trad. G.M.Griffini), ed. Mondadori

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          L'assassino è praticamente sul patibolo. D'altronde, la morte della vecchia signora McGinty avvenuta per un colpo alla nuca con un corpo contundente pesante e appuntito, è un caso già risolto: James Bentley , pensionante della vittima in serie difficoltà economiche, viene trovato con la manica della giacca sporca di sangue e capelli, entrambi appartenenti alla signora McGinty. Il movente, alquanto misero, le circa trenta sterline nascoste in camera della signora.      Eppure il sovrintendente Spence che ha condotto le indagini non è pienamente persuaso della colpevolezza di James Bentley.      E a chi rivolgersi per esternare le perplessità su una colpevolezza che appare comunque certa oltre ogni ragionevole dubbio? Ovvio, all'ineffabile Hercule Poirot e alle sue instancabili celluline grigie.      Parte l'indagine, come sempre quando a condurla è l'investigatore belga, immersiva: si spo...

10 e non più di 10 #23

     «Questo è tuo figlio, seppelliscilo».      Una borsa di 23 kg: ossa, brandelli di carne.      Ahmed,13 anni. Smembrato dal bombardamento su Gaza City.      Le mie labbra si mordono a sangue. Poi si schiudono.      L'isteria di una risata deforma il volto di un padre.      Le ossa, quel che resta della carne...e il sorriso di Ahmed?      Le carezze, i baci, il coraggio del bambino svezzato ad attentati e privazioni?      Una borsa di 23 kg, mio figlio.      La mia quota di morte.      E rido, perchè la disperazione è limitata.

"I pesci non chiudono gli occhi", di Erri De Luca, ed. Feltrinelli

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          "L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni". Ma non pensiate che succeda qualcosa che ci faccia improvvisamente diventare grandi. Nossignore, si resta nello stesso corpo di marmocchio dell'estate precedente. Solo la testa tenta una ostinata proiezione fuori dal bozzolo della fanciullezza.      Eppure il decenne Erri De Luca intuisce che, oltre ai libri capaci di spalancare il soffitto del carcerato, c'è bisogno di un confronto, una dualità per saggiare centimetro dopo centimentro, anelito dopo anelito, la crescita del corpo e dell'anima. In aggiunta quindi alle chiacchierate con la mamma spesso irrorate dai suoi silenzi maturi , c'è la corrispondenza impregnata di fatica e piccoli gesti con i pescatori dell'isola. Soprattutto, però, vi è l'incontro con una ragazzina di cui l'Erri maturo non ricorda nemmeno più il nome.      Lei affascinata dal mondo animale in cui ogni gesto ...

10 e non più di 10 #22

Le strade appiccicose della sagra I sentieri aggrumati delle Dolomiti Le rotatorie scontate del supermercato Le scorciatoie fumiganti delle ferie I crocicchi ansiogeni delle superstrade. Il basalto s'impregna di umori I ciottoli lamentano separazioni Le curve implorano requie Gli abbrivi bramano chilometri Le diramazioni maledicono alternative.

"L'opera al nero", di Marguerite Yourcenar (trad. M. Mongardo), ed. Feltrinelli

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     Questo libro è incentrato sulla figura di Zenone , medico, filosofo, alchimista che si trova a vivere in quel periodo turbolento e ricco di fermenti culturali, scientifici e religiosi che è il Cinquecento .      Zenone è un personaggio immaginario, sebbene siano facilmente ravvisabili in lui gli influssi di Paracelso , Michele Serveto , Leonardo (almeno quello dei Quaderni ) e Tommaso Campanella .      Nella sua veste di medico, frequenta sia gli ori dei sovrani che le miserie del popolino appestato, sempre gettando uno sguardo scientifico sulle sofferenze che si trova ad alleviare. E ciò in un'epoca in cui anche nella medicina le credenze la facevano da padrona.      Ben presto, nelle sue continue e vaste peregrinationes , abbandona ogni afflato filosofico, ciascuno portavoce della propria verità, per abbracciare l'alchimia in cui tutto è messo perennamente in discussione.      Ignotus par...

10 e non più di 10 #21

«Perchè?» «E perchè?» «Ma perchè?» Il grumo del mio sapere si stempera già al terzo perchè. E tu qui a sfiancarmi con la gragnuola dei tuoi perchè. Impietosa. Irriverente. Balbetto, oscillo. Cerco ardite deviazioni. Sono solo un povero padre. Ho appena riconosciuto i demoni della mia pochezza.

"Il medico dell'isola", di A.J. Cronin (trad. Fabrizi-Melega)

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          Robert Murray è un giovane e ambizioso medico scozzese.      Riuscito grazie a considerevoli sacrifici e a un' indubbia bravura ad arrivare fino al Methodist Hospital, dovrà ora occuparsi di un illustre paziente (l'enigmatico Defreece , un piantatore di zucchero che possiede gran parte dell' isola di San Felipe nel Mar dei Caraibi) raccomandatogli dal primario in persona.      Un mese, non di più, durerà l'assitenza medica al Defreece da prestare rigorosamente nell'isola. Il dottor Murray, però, non sarà solo in questo compito: verrà coadiuvato da Mary Benchley, un'infermiera che lui "trovava ripugnante con la sua aria di signorina dell'alta società e il suo comportamento fine e disinvolto".      Una volta sbarcati a San Felipe, il medico e l'infermiera non possono non accorgersi dell'aria tesa e per certi versi inquietante che avviluppa in uno il piantatore, la sua famiglia, e l'intera p...

10 e non più di 10 #20

 <Papà, quando arriviamo?> <Ma la fila è solo per quel catorcio!> Giraffo il collo e lo vedo. Un trattore. Del secolo scorso. Sulla scia del mare. Il popolo delle ferie sobolle. Il trattore alfine svolta. Tra clacson, bestemmie, improperi, clandestina cova la mia solidarietà. E sorrido. La fatica l'ha vinta sulle nostre pretenziose depilazioni.

"Acqua in bocca", di Andrea Camilleri e Carlo Lucarelli

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          Prendi due scrittori, l'uno un mostro sacro ( Camilleri ), l'altro un giallista sopraffino ( Lucarelli ); mettici una quarantina d'anni di differenza di età tra loro; aggiungi i personaggi che caratterizzano oltremodo i due autori (l'immarcescibile Salvo Montalbano e l'arguta Grazia Negro ); mesci il tutto in uno scambio epistolare in cui, divertendosi a giocarsi tiri (letterari) mancini, imbastiscono una storia avvincente.      Ecco la genesi di Acqua in bocca della premiata ditta Camilleri-Lucarelli.      Un uomo viene trovato morto con un sacchetto di plastica sulla testa. Di fianco al cadavere, ci sono tre pesciolini rossi. Accanto a questa insolita presenza, un'assenza: la scarpa della vittima. Non c'è, non si trova.      Sarà Salvo a sospettare (a ragione) che il tacco del mocassino "modello Tod's" potrebbe essere di capienza "bastevole per nasconderci tutto quello che si vuole, dai...

"Sipario, l'ultima avventura di Poirot", di Agatha Christie (trad. Diana Fonticoli)

Si ritorna lì dove tutto ebbe inizio: Styles Court . Come nella prima indagine di Hercule Poirot , anche stavolta, tra le mura di Styles Court (ora diventata una pensione gestita dai coniugi Luttrell), aleggia un'aria sinistra. Una lettera arriva al capitano Hastings . Il mittente è Poirot che lo invita a recarsi proprio lì, nella pensione incriminata. Mai come adesso, infatti, il celebre investigatore ha bisogno del suo aiuto. La verità è che a causa delle sue disperate condizioni di salute (artrite invalidante, cuore malandato), Poirot è costretto a dipendere totalmente da Curtiss, il nuovo cameriere personale. Due domande: Poirot è davvero impossibilitato a reggersi in piedi? Perchè, proprio nel momento in cui avrebbe avuto bisogno del suo fidato cameriere di una vita, George, dà il benservito a quest'ultimo e si avvale dell'aiuto del meno acuto Curtiss? Non appena il capitano Hastings giunge a Styles Court, Poirot gli racconta ben cinque casi, apparente...

"La solitudine del manager", di Manuel Vasquez Montalban (trad. Hado Lyria)

Jaumà , importante manager della tentacolare Petnay, viene trovato morto con uno slip da donna infilato nella tasca. Conclusione ovvia: qualche protettore, esasperato dall'ennesima richiesta sconcia alla sua protetta, decide di reagire in malo modo. La vedova del manager però non è persuasa di questa conseguenzialità troppo comoda della polizia, e incarica Pepe Carvalho di indagare sul caso. Il Nostro, che ha conosciuto Jaumà in passato, realizza subito che la versione ufficiale fa acqua da tutte le parti. Non foss'altro perchè il giro delle prostitute e dei magnaccia in uno con le sue dinamiche, è il territorio di caccia dell'arguto detective. A tal punto da meritare l'epiteto di "annusapatte" affibbiatogli da qualche collega malevolo. Nel suo ufficio sulle Ramblas di trenta metri quadri, foraggiato dai pranzetti alla buona del fido Biscuter e orientato dalle dritte di Bromuro , capisce che bisogna partire dalla fotografia degli anni dell...

10 e non più di 10 #19

Le diottrie che mancano, la mia via di fuga. Gli anni si sommano e le brutture, le ovvietà, le meschinerie si accumulano. E quando la misura è colma, mi tolgo gli occhiali. Su un uomo banale, un palazzo orrendo, un comportamento indegno la mia miopia stende un velo di sfocata strafottenza. E di finzione. Perfino l'attempata Conchita sopra di me, d'improvviso, si estenua in nervature adolescenziali. Sul substrato ributtante della quotidianità, erigo un mondo finalmente accettabile.

"L'uomo solo", di Luigi Pirandello

Il filo conduttore di questi quindici racconti contenuti nella raccolta Un uomo solo , è la solitudine dei vari protagonisti a cui si contrappongono, in un modo o nell'altro, le trame respingenti della società. Una società, questa pirandelliana, sempre pronta a marchiare ogni minimo comportamento appena appena insolito del personaggio di turno, con le stimmate della stravaganza e dell'alienazione. C'è la novella che dà il nome alla raccolta in cui i Groa , padre e figlio, due monadi smarrite nel caffè di via Veneto, non trovano altro linguaggio comune che quello, rispettivamente, del bisogno di ritornare con la moglie amata, e della presa d'atto dell'impossibile riappacificazione tra i genitori. Il Groa padre, prigioniero di un corpo sguaiato rispetto alla delicatezza del suo sentire, capisce che per vincere la solitudine non gli resta che balzare sull'argine del fiume e farla finalmente finita. Ne La cassa riposta una serie di equivoci, anche esilara...