Questa voluminosa raccolta della Arnoldo Mondadori Editore del 1975 contiene ben 3 libri della regina del giallo (Poirot non si sbaglia, Dopo le esequie, Corpi al sole) e Sei indagini lampo dall'agenda di Hercule Poirot che, come fa supporre l'aggettivo del titolo, sono deliziosi racconti.
Ne La cassapanca di Bagdad campeggia, per l'appunto, "un mobile che il maggiore Rich aveva portato dall'Oriente" e nel quale, seguendo " una grossa macchia che coloriva il tappeto", si scopre un cadavere. Il corpo è quello del signor Clayton che era stato invitato, assieme alla consorte, a trascorrere una serata col maggiore Rich. Peccato che, causa una improvvisa convocazione in Scozia, mister Clayton ha solo il tempo di recarsi dal maggiore per avvertirlo che lui non ci sarà, a quell'evento.
E allora che ci fa adesso privo di vita nella cassapanca? E, soprattutto, perchè il mobile ha dei buchi sulla parte posteriore?
Il tenente Simpson de L'espresso per Plymouth è colpito dal persistente odore di cloroformio presente nello scompartimento ("Gli ricordava la degenza in ospedale e l'operazione alla gamba"). In seguito, dopo aver prelevato dalla valigia un fascio di giornali e delle riviste, prova a far scivolare il bagaglio sotto il sedile dirimpetto. C'è però un ostacolo che impedisce l'operazione. È il cadavere di una donna pugnalata al cuore.
Il signor Halliday, padre della defunta, si affida all'unico uomo in grado di scoprire movente e colpevole: manco a dirlo, Hercule Poirot.
Cosa ci fa il variopinto Arlecchino steso supino sul pavimento con un coltello nel cuore? Avrebbe dovuto semplicemente partecipare a un ballo, Il ballo della Vittoria, in cui cui una compagnia rappresentava i personaggi della Commedia dell'Arte italiana. Ma si sa: a volte si può recitare pure più parti in commedia come, nel caso specifico, quella di Pierrot e di Arlecchino. Basta sfilarsi un costume per restarsene tranquillamente, almeno fino a quando non interviene l'ometto con le ipertrofiche cellule grigie, con un altro indossato sotto alla bisogna.
Ne L'eredità dei Lemesurier un triste destino sembra incombere sulla famiglia Lemesurier: nessuno dei primogeniti arriverà mai a ereditare le cospicue fortune familiari. E questo perchè un avo aveva negato una paternità che poi sarebbe risultata legittima, condannando a morte la moglie e il figlio.
Le maledizioni però non possono reggere il confronto con la razionalità del Nostro.
La signora Pengelley di Accade in Cornovaglia, una donna con poca avvenenza e alquanto sciupata, è convinta che il marito voglia avvelenarla, probabilmente per rifarsi una vita con l'assistente dello studio dentistico. Poirot sembra in un primo momento non dare eccessiva importanza alla cosa senonchè, quando si decide finalmente a recarsi a casa della signora Pengelley, non gli comunicano che davvero è morta.
E se i timori della donna fossero stati fondati? Il colpevole, anche per la giustizia, sembra essere lui, il dottor Edward. Si arriva a questa conclusione soprattutto per le illazioni del compagno della nipote della defunta. Già, quello stesso signor Radnor che appare alquanto ambiguo nelle sue manifestazioni d'affetto.
Ne Il rubino un avventato principe indiano, poco prima del matrimonio, si fa rubare un prezioso rubino che avrebbe dovuto regalare alla sposa. Lo scandolo è dietro l'angolo. Almeno fino a quando Hercule Poirot, lasciatosi convincere a trascorrere un Natale tradizionale nella campagna inglese, non riesce a trovare la pietra preziosa e ad acciuffare la coppia che si è infiltrata nella compagnia.
La neve, il vischio, il camino e un dolce che avrebbe dovuto essere servito per Capodanno ma che, provvidenzialmente per l'acuto Poirot, è stato presentato al pranzo di Natale.
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