Sono ridotto a un piede risparmiato dalla bomba.
Tutto ciò che sta sopra il calcagno è deflagrato.
Durante le guerre non manca mai la goliardia irriverente: qualcuno ha avvolto il mio piede in un simulacro di scarpa.
Da questo momento, ho iniziato a vagare tra le macerie.
La suola mi isola dal sangue, dalla bestialità, dalle rovine concimate dal pianto dei bambini.
Senza scarpa, ero comunque contaminato dal massacro.
Ora, tra quel che è rimasto di me e la melma di ossa e fuoco appena sotto, foraggio uno sdegnato senso di estraneità.
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