Stilettate di gelo nonostante il riscaldamento h24.
Mi arrotolo nella coperta che asseconda i tremori del corpo.
L'occhio cisposo segue le intermittenze dell'albero di natale.
Il corridoio. La cucina. La soglia del salone.
La coperta che m'avvolge cade a terra.
A una ventina di metri, la sagoma iridescente di mio figlio.
Di spalle, la sua testolina reclinata prende la mira.
Un fucile della mia fabbrica puntato sul presepio.
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