martedì 22 ottobre 2024

"77", di Guillermo Saccomanno

Come sempre, la Marco Tropea Editore è una garanzia di qualità, soprattutto con riferimento agli scrittori latino-americani (uno su tutti, il formidabile Paco Ignacio Taibo II). Peccato che nel 2014 abbia cessato l'attività

Ma veniamo al nostro libro. Il titolo "77" fa riferimento all'anno in cui la dittatura di Videla raggiunge l'acme. Per le strade argentine, un clima ansiogeno e la paura di ingrossare le fila dei desaparecidos.

Ci si rivolge a maghi, fattucchiere per conoscere la sorte degli "evaporati" e per trovare sollievo in una dimensione sovrannaturale. Il professor Gomez, omosessuale simpatizzante del peronismo, si rifugia nei suoi amati libri, in special modo in quelli di letteratura inglese. Ma in un cielo eroso da topi, dalle facciate dei palazzi in cui, in serate di nebbia, è possibile impiastricciarsi le mani di grumi di sangue, capisce che non può esimersi dalla lotta. Lotta innanzitutto intellettuale (il suo trattato sull'assenza che verrà sequestrato prima ancora di essere dato alle stampe), ma che finisce per esondare, del tutto occasionalmente, pure nella vita pratica.

Il professore, allora, intesse una relazione con uno sbirro, ovviamente organico al sistema di terrore, e da lui cerca informazioni su un suo allievo portato via dalle onnipresenti Falcon verdi durante una lezione sul Facundo . E sì, perchè le Falcon verdi che girano con uomini in uniforme armati fino ai denti, diventano ben presto il simbolo della repressione di ogni anelito democratico.

Poi c'è una guerrigliera incinta che viene a rintanarsi nel suo appartamento, da cui è più facile allontanarsi fisicamente che prendere le distanze dalla ribellione giovanile di cui è definitivamente intrisa la casa dopo il suo passaggio.

C'è l'amico De Franco che ritrova la sua ancella Azucena, e che si illude così di rinverdire un amore di gioventù in grado, in qualche modo, di farlo abbeverare alla fonte di un passato idealizzato. Azucena, però, ha perso il suo figliolo inghiottito dagli ingranaggi dell'oscurantismo, e riempie la casa di bambole simil Videla in cui conficcare gli aghi dell'odio.

Infine, come cauterizzare la cicatrice di quell'amica, moglie di un ufficiale della Marina e, nel contempo, innamorata di un'altra donna mentre viene smembrata in plaza de Mayo dal bombardamento partito proprio dalla nave del marito?

La verità è che il professor Gomez è un sopravvissuto. L'unica occasione che ha di poter immergersi nel flusso della vita, è ritornare a scuola, in quella scuola da cui era fuggito per non restare schiacciato dalla morsa annichilente della dittatura.

Ora no, però. Ha capito che anche per lui c'è una forma di resistenza, magari passiva, magari da praticare nelle retrovie, ma che trova nei suoi studenti l'unica possibilità di farlo sentire vivo.

Romanzo avvincente che per il clima di paura e di terrore che serpeggia tra le sue pagine, ricorda, a tratti, il magnifico Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi.

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