lunedì 21 ottobre 2024

"Due mesi dopo", di Agatha Christie

Il nostro investigatore con la testa a forma di uovo, i baffi con le due volute perfettamente identiche e le sue ipertrofiche celluline grigie, si vede recapitare una lettera: una tale signorina Emily Arundell gli comunica di temere per la sua vita.

E fin qui, nulla di particolarmente strano, se non fosse che la lettera arriva a destinazione due mesi dopo essere stata scritta. Caso vuole, però, che in questo lasso di tempo la signorina Arundell sia effettivamente deceduta.

Ed è proprio questo che gli viene detto quando, dopo essersi recato assieme al fidato capitano Hastings a Littegreen House, Hercule Poirot apprende un'altra notizia spiazzante: tutti i beni della ricca signorina, infatti, sono stati lasciati alla dama di compagnia Wilhelmina Lawson, anzichè ai nipoti. E ciò nonostante la convinzione pressochè unanime che, pur avendo una scarsa considerazione del suo sangue, la signorina Arundell mai avrebbe disonorato in tal modo la sua famiglia.

C'è qualcosa che non quadra.

Poirot, allora, esamina, com'è sua abitudine, il campionario dei nipoti che si sono visti soffiare la cospicua eredità: lo scioperato e truffaldino Charles e la fascinosa Theresa; l'impacciata Bella, sottomessa al marito, un greco che svolge la professione di medico (Jacob Tanios); l'altro medico, nipote acquisito (Rex Donaldson), che è il fidanzato talentuoso di Theresa.

Certo, non manca l'interesse per la dama di compagnia, una donna suggestionabile e impacciata.

Poi ci sono gli eventi: poco prima della sua morte, la signorina Arundell è caduta giù a causa di una pallina lasciata dal cane Bob maldestramente sulle scale.

Caduta accidentale? Per tutti è così, ma solo Poirot, grazie al suo acutissimo spirito d'osservazione, nota che c'è un chiodo conficcato nello zoccolo di legno, verniciato di fresco, di fronte alla balaustra in cima alle scale.

Tra sedute spiritiche di dubbia verosimiglianza e testamenti a scopo intimidatorio, l'infallibile Poirot saprà fare giustizia anche su un caso che tutti avevano rubricato come morte naturale e, per ciò che attiene alla disposizione testamentaria, come l'ultima stravaganza di una vecchia zitella certamente sui generis.

Arditi collegamenti neuronali, osservazione ossessiva anche del futile, scandaglio profondissimo delle miserie umane, l'Hercule Poirot di Agatha Christie è sempre una goduria per il Lettore.

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