Siamo a Rimini, in un maggio che sta studiando con profitto per diventare giugno.
Sul peschereccio Aurora dell'avvocato-pescatore (binomio interessante, specie di 'sti tempi di magra!) Valentino Costanza, campeggia una targa in rame: "Il giorno ha occhi, la notte ha orecchie"; ed è proprio l'udito il senso che più degli altri servirà per risolvere almeno una delle due indagini che cadranno sul capo dell'avvenente vice questore Costanza Confalonieri Bonnet e dei componenti della sua pittoresca squadra omicidi: l'ispettore Orlando Appicciafuoco detto Seneca per la sua abitudine di infarcire pressochè ogni dialogo con aforismi latini; Emerson Leicher Palmer Balducci "nel quale ignoranza e simpatia per prevalere all'ultimo quindici e ogni mese finisce al tie-break"; Cecilia Cortellesi, morosa di Emerson, giovane nerd e con una raggiera di conoscenze di tutto rispetto.
Un trolly pescato dall'Aurora: fattura vecchia di almeno un anno e, all'interno, lo scheletro che apparentemente sembra di un bambino, tanto ridotte appaiono le sue dimensioni. Abbaglio: le ossa sono quelle di una piccola contorsionista da circo, a cui è stato spezzato l'osso del collo. E il circo, in questa storia, c'entra eccome: a partire dal conflitto, tutto circense, tra il clown bianco (l'apollineo) e il clown augusto (il dionisiaco) e la magia del maestro Fellini che proprio di circo in molti casi si nutre.
Più o meno contestualmente al ritrovamento del trolly, una seconda gatta da pelare per la squadra omicidi di Rimini: una ricchissima ed enigmatica donna, Diamante Brandolini, viene uccisa davanti al portone di casa. Tutti gli indizi, finanche una telefonata lasciata nella segreteria telefonica dell'eccentrico patrigno di Costanza Confalonieri Bonnet Leo Liverani, convergono suil marito di Diamante, l'avvocato Nico Capresi.
Ma se per risolvere il primo caso ci sarà bisogno di una lente a contatto rigida trovata nel trolly oltrechè dell'infiltrazione del pratico Emerson nell'ambiente del Circo Kodra, per venire a capo della seconda indagine servirà proprio un orecchio assoluto e...una partita di calcio della Champions League in tv (succede anche questo!).
Ci vuole orecchio è la seconda, garbata e riuscita parte della tetralogia riminese di Gino Vignali nome, quest'ultimo, indissolubilmente legato a quello di Michele Mozzati (i celeberrimi Gino&Michele tra i fondatori, tra l'altro, della Smemoranda).
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